BOOM-BERG! – SAPETE QUANTO HA SPESO L’EX SINDACO DI NEW YORK PER COMPRARE SPAZI TELEVISIVI PER LA PROSSIMA SETTIMANA? 30 MILIONI DI DOLLARI! CIOÈ PIÙ DI TUTTI GLI ALTRI CANDIDATI MESSI INSIEME DALL’INIZIO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE (ESCLUSO STEYER) –ADESSO MANCA SOLO L’UFFICIALITÀ DELLA CANDIDATURA…

Giovanna Pavesi per www.ilgiornale.it

 

michael bloomberg

La decisione di acquistare degli spazi pubblicitari televisivi per tutta la prossima settimana ha agitato la politica americana. Soprattutto tra i democratici. Perché proprio ieri, Michael Bloomberg, imprenditore miliardario ed ex sindaco di New York, ha comprato aree dedicate agli spot per un valore complessivo di 30 milioni di dollari.

 

E ha concretizzato, di fatto, la conferma di una sua imminente candidatura alle primarie dei Democratici per le presidenziali contro Donald Trump, nel 2020. La notizia circolava da tempo e adesso sembra essere più certa.

 

Gli spot (per area)

bloomberg al muro del pianto

Secondo quanto riportato da Il Post, Bloomberg avrebbe comprato spazi pubblicitari in quasi tutti gli stati americani e da lunedì prossimo comincerà a trasmettere uno spot autobiografico di circa 60 secondi. In base a quanto citato da alcuni documenti ufficiali legati alla trasmissione di messaggi elettorali, i giornali sostengono che l'ex primo cittadino di New York abbia speso 1,6 milioni di dollari per la pubblicità nella zona di New York, 1,5 milioni per Los Angeles, 1,2 milioni per Houston e 1,1 milioni per Miami. Le pubblicità saranno trasmesse dalle 5 di mattina fino a serata inoltrata. Tra gli spazi presi da Bloomberg ce n'è anche uno da 60 secondi, durante il famoso talent show "The Voice", che in America viene trasmesso da NBC.

micheal bloomberg

 

L'investimento nella campagna

I 30 milioni di dollari spesi da Bloomberg per una settimana di spazi televisivi sarebber più di quanto abbiano speso gli altri candidati, tutti insieme, per gli spot in tv dall'inizio della campagna elettorale (escludendo soltanto il miliardario Tom Steyer). Ed è per questo motivo che la scelta dell'acquisto non tranquillizza gli avversari interni. Soprattutto in termini economici, perché come spiegato da Fernand Amandi a Politico, consulente elettorale del partito Democratico, "Bloomberg potrebbe spendere in un giorno quello che altri candidati potrebbero spendre in tutta la loro campagna". Il 77enne è, infatti, uno dei dieci uomini più ricchi d'America, con un patrimonio stimato di circa 54 miliardi di dollari. Per questo motivo, per finanziare un'eventuale campagna elettorale, Bloomberg non dovrebbe nemmeno fare troppo affidamento su finanziamenti e donazioni, potendosi permettere spese ingenti. Ed è proprio questo elemento a esporlo a critiche e accuse, sottolineando come il suo patrimonio possa creargli un (ingiusto) vantaggio.

lex sindaco di New York Michael Bloomberg micheal bloomberg donald trump

 

Nessuna conferma ufficiale

Da Bloomberg, finora, non sono arrivate conferme ufficiali sulla decisione. Eppure, tra i primi a parlare della sua candidatura, a inizio novembre, era stato il New York Times, che aveva scritto che l'imprenditore aveva già presentato i documenti e le firme necessarie per candidarsi alle primare in Albama (dove il voto è previsto per marzo). Ma non solo, perché secondo i media statunitensi, Bloomberg avrebbe fatto la stessa cosa anche per le primarie dei dem in Arkansas e in Texas.

micheal bloomberg hillary clinton

 

La (non) conferma

Parlando degli spazi acquistati ieri, uno stretto collaboratore dell'ex sindaco non ha confermato la notizia ma a un giornalista di Politico, che gli chiedeva conto di questa candidatura, avrebbe risposto soltanto con un invito: "Stay tuned". E cioè: "Rimanete sintonizzati". Questo avrebbe lasciato intendere la possibilità di qualche novità, in questi termini.

 

micheal bloomberg donald trump 2

I commenti dei democratici

Il governatore democratico del Montana, Steve Bullock, su Twitter lo ha definito "un altro miliardario che pensa che le primarie siano in vendita". Bernie Sanders ha, invece, dichiarato di sentirsi "disgustato dall'idea che Michael Bloomberg o qualunque altro miliardario pensino di poter scavalcare il processo politico e spendere decine di milioni di dollari per comprare le elezioni. Se non sei in grado di costruire sostegno dal basso per la tua candidature, candidarti a presidente non è il tuo lavoro".

tenuta michael bloomberg

 

Chi è Bloomberg

micheal bloomberg donald trump 1

Aveva fatto il sindaco di New York dal 2002 al 2013. Aveva iniziato il suo mandato da esponente dei Repubblicani, ma nel 2007 aveva lasciato il partito e nel 2018 si era registrato come Democratico, contribuendo con decine di milioni di dollari alle campagne di alcuni candidati del partito alle elezioni di metà mandato. Se decidesse di candidarsi, Bloomberg diventerebbe il candidato più vecchio fra i Democratici. Se dovesse effettivamente candidarsi, salterebbe completamente le primarie nei quattro stati dove si voterà a febbraio e cioè in Iowa, New Hampshire, Nevada e South Carolina, per concentrarsi sul cosiddetto Super Tuesday, il martedì di marzo in cui si voterà contemporaneamente in 15 stati.

micheal bloomberg 1micheal bloomberg 2

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?