BORIS JOHNSON BATTE UN COLPO: VA ALLA GUERRA CONTRO IL POLITICAMENTE CORRETTO! - FRESCO DI VITTORIA ELETTORALE ALLE AMMINISTRATIVE, JOHNSON SI LANCIA NELLA NUOVA SFIDA: COMBATTERE LA “CANCEL CULTURE” – TRA I DISEGNI DI LEGGE DEL GOVERNO C’È L’OBBLIGO DELLE UNIVERSITÀ DI PROTEGGERE LA LIBERTÀ D'ESPRESSIONE, PENA IL RISCHIO DI FINIRE IN TRIBUNALE E PAGARE MULTE SALATE – “BOJO” È FINITO SOTTO ATTACCO, MA LUI TIRA DRITTO E ORA PUNTA A…

-

Condividi questo articolo


Gaia Cesare per "il Giornale"

 

Boris Johnson Boris Johnson

Fresco di vittoria elettorale alle amministrative del 6 maggio e con il vento in poppa per essersi distinto a livello internazionale nella campagna vaccinale anti-Covid, Boris Johnson veste ora i panni del guerriero impegnato in una campagna tanto simbolica quanto cruciale, quella per la libertà di espressione.

 

Noto per le sue uscite poco ortodosse e controcorrente, l' irriverente premier inglese ha deciso che il free speech va difeso nelle università britanniche e sui social network, anche quando sconfina nella scorrettezza politica, e che è il momento di impegnarsi concretamente contro la cancel culture, quel pensiero dilagante che ha generato la crociata per l' abbattimento di decine di statue di figure storiche e punta a rimuovere pezzi di storia e personaggi del passato, giudicandoli senza considerare le circostanze socio-storico-culturali in cui certe idee e quei personaggi si sono sviluppati.

 

Boris Johnson Boris Johnson

Ecco che tra i circa trenta disegni di legge annunciati martedì nel Discorso della Regina, in cui Sua Maestà legge il programma del governo per l' anno in corso, sono spuntate due proposte normative, approdate in Parlamento già ieri, con la solita efficienza british. La prima prevede un obbligo legale per le università e per la prima volta anche per le Students' Unions - le organizzazioni che rappresentano gli studenti nei college e nelle università e spesso organizzano dibattiti su temi di interesse e di attualità - di proteggere la libertà d' espressione, pena il rischio di essere trascinate in tribunale se a qualche studente, oratore o accademico venisse messo il bavaglio, al punto da poter consentire a chi è stato censurato di chiedere un risarcimento.

boris johnson boris johnson

 

Il ministro dell' Istruzione Gavin Williamson ha definito l' Higher Education (Freedom of Speech) Bill un disegno di legge «storico», «una pietra miliare» per contrastare «gli effetti agghiaccianti della censura nei campus» su studenti, personale e relatori «che non si sentono liberi di poter dire la loro». Chi viola gli obblighi, rischierà multe e sanzioni. Per dimostrare la bontà dell' approccio governativo, il ministro dell' esecutivo Johnson cita il caso delle 500 sterline di costi che il Bristol Middle East Forum ha dovuto affrontare per garantire la sicurezza dell' ambasciatore israeliano invitato a parlare a un evento. E poi la lettera di oltre un centinaio di accademici, che hanno lanciato un attacco pubblico a Nigel Biggar solo perché il docente di Oxford ha osato dire che gli inglesi possono sentirsi «orgogliosi» dell' Impero tanto quanto possono vergognarsene.

 

boris johnson top gear 2 boris johnson top gear 2

Come prevedibile, la linea Johnson è già sotto attacco, accusata di «aggiungere complessità alla governance universitaria» e nuovi requisiti di conformità. Rischia di insistere sull' ovvio - è l' obiezione - visto che le università sono già tenute a proteggere la libertà di parola e le libertà accademiche. Ma il governo tira dritto.

E con un altro disegno di legge vuole affrontare la questione anche sui social network. Facebook e Twitter - è l' intenzione - dovranno fornire agli utenti strumenti per ricorrere contro la rimozione dei propri messaggi. Ma la battaglia sul web, ben più ampia, è appena cominciata.

BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON Boris Johnson Boris Johnson boris johnson 3 boris johnson 3 boris johnson in conferenza stampa boris johnson in conferenza stampa BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON CARRIE SYMONDS BORIS JOHNSON CARRIE SYMONDS BORIS JOHNSON Boris Johnson cellulare Boris Johnson cellulare Boris Johnson Boris Johnson

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO

DAGOREPORT: IL DELITTO PAGA SEMPRE (PURE IN VATICANO) - IL DUO BERGOGLIO-PAROLIN AVEVA DEPOSTO MONSIGNOR ALBERTO PERLASCA DA RESPONSABILE DELL'UFFICIO ECONOMICO DELLA SEGRETERIA DI STATO, ALL’INDOMANI DELLO SCANDALO DELLA COMPRAVENDITA DEL PALAZZO LONDINESE. ACQUA (SANTA) PASSATA: IL TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO BECCIU, IN OTTIMI RAPPORTI CON FRANCESCA CHAOUQUI E GENOVEFFA CIFERRI, E’ STATO RINOMINATO PROMOTORE DI GIUSTIZIA AGGIUNTO AL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA, CHE FUNGE ANCHE DA TRIBUNALE AMMINISTRATIVO PER TUTTA LA CHIESA - DOPO IL CARDINALE BECCIU, CHISSÀ A CHI TOCCHERÀ...