antonio tajani scout verona cardinale zuppi

IL BOY SCOUT TAJANI VA ALLA GUERRA NON SOLO SULLO IUS SCHOLAE – IL TARANTOLATO LEADER DI FORZA ITALIA, AL RADUNO SCOUT DI VERONA, HA VOLUTO MANDARE UN MESSAGGIO ANCHE  SULL'AUTONOMIA: “L’ABBIAMO VOTATA, ORA PERÒ VA FATTA BENE PER TUTELARE TUTTI I CITTADINI. VIGILARE, NON SIGNIFICA MINARE IL GOVERNO” – A SPALLEGGIARLO, IL CARDINALE ZUPPI: “C’È IL RISCHIO CHE A PREVALERE SIA L’AUTONOMIA DI OGNI TRIBÙ” – TAJANI APRE ANCHE IL FRONTE SULLE REGIONALI IN VENETO: “IL NOSTRO CANDIDATO SARÀ FLAVIO TOSI. È UN VINCENTE”. SPAZZATI VIA IL QUARTO MANDATO ANCORA PRETESO DAL LEGHISTA ZAIA, E LE AMBIZIONI DEL SENATORE MELONIANO ANDREA DE CARLO…

Estratto dell’articolo di Giampaolo Visetti per “la Repubblica”

 

antonio tajani al raduno degli scout a verona

La foto politica di giornata, nel cuore del Nordest conteso tra FdI e Lega, è questa: il leader di FI e vicepremier, Antonio Tajani, circondato da ventimila capi scout, dal cardinale Matteo Zuppi e da diciotto vescovi, dal sindaco veronese Damiano Tommasi e dalle tre ex ministre Pinotti, Bonetti e Garavaglia più da Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire oggi europarlamentare.

 

Chiesa e centrosinistra al completo e in prima fila, come in tutti i tre giorni del maxi raduno Agesci del 50°: assenti invece pure alla messa conclusiva, celebrata dal presidente Cei, esponenti e leader della destra di governo, compreso il governatore veneto Luca Zaia, solitamente attento a non mancare nemmeno la più piccola sagra di paese.

 

antonio tajani con il cardinal matteo maria zuppi al raduno degli scout a verona

A confermare la crescente distanza tra mondo cattolico e destra anti-stranieri e pro-Autonomia, l’isolamento dell’ex scout Tajani tra decine di manifesti alzati dai giovani con la scritta “Felici di accogliere, Ius scholae”.

 

[…]

 

L’unico esponente politico citato dal ministro degli Esteri, invitato a chiudere la “Route” del mondo scout, è stato il defunto presidente del parlamento europeo David Sassoli, sempre Pd. «Io però – l’imbarazzata giustificazione di Tajani rispetto a una frattura attentamente non evitata – non ci penso nemmeno a minare l’alleanza di governo. La priorità resta la manovra economica, ma su Ius scholae e Autonomia dentro la coalizione ci sono idee e valori di riferimento diversi ed è giusto discuterne».

 

antonio tajani al raduno degli scout a verona

Opportuno fino al punto da allineare FI, su questioni cruciali come accoglienza, diritti civili e Autonomia, sulla linea Cei-centrosinistra-M5S, opposta a quella dei partner di destra. «Io devo occupare lo spazio vuoto al centro tra Meloni e Schlein – il mantra di Tajani a Verona – altrimenti in Italia non si vince e si fa la fine di Le Pen in Francia. Al governo con Pd e 5S però non ci andrò mai, il mio impegno è con il centrodestra».

 

A spostare il peso della sua scelta politica di «essere qui anche da solo », i richiami del cardinale Zuppi, di capi e guide scout. Il presidente Cei, dopo il messaggio di papa Francesco, ha denunciato il «rischio che a prevalere sia l’Autonomia di ogni tribù», tra gli applausi ha avvertito che «solo insieme si rinsalda il patto di alleanza di un popolo» e ha esortato a «non chiedere il passaporto a chi s’incontra».

 

[…]

antonio tajani e matteo maria zuppi al raduno degli scout a verona

 

Piena, sul palco del raduno, l’adesione di Tajani ad aperture che in parlamento sono proprie del centrosinistra. «Nulla di strano – ha insistito – se dentro il governo si hanno idee diverse. La famiglia Berlusconi può dare consigli, ma non detta la linea. Lo Ius scholae non è la priorità dell’autunno e io non dò aut aut: è chiaro però che al termine positivo dell’interno ciclo della scuola dell’obbligo, qualsiasi sedicenne deve vedersi riconosciuta la possibilità di fare domanda per ottenere la cittadinanza italiana.

 

Nessun lassismo, nessun arretramento sui clandestini e no allo Ius soli preteso dalla sinistra: chiedete però alle imprese cosa ne pensano sulla concessione del passaporto italiano a chi studia qui, parla la nostra lingua, rispetta la Costituzione e canta il nostro inno. Non mi risultano contrari, nella quarta nazione mondiale per esportazioni».

 

ANTONIO TAJANI GIOVANE SCOUT

Fuori dal coro di destra, il vice di Giorgia Meloni, anche sull’autonomia. «L’abbiamo votata – ha ripetuto – e non pensiamo che il referendum aiuti a risolvere i problemi del Sud. Ora però va fatta bene per tutelare tutti i cittadini. Vigilare, non significa minare il governo».

 

Minaccia piuttosto di minarlo la conclusione locale che il vicepremier ha voluto anticipare, di un anno e mezzo, senza esserne sollecitato. «Rispetto alle regionali in Veneto – ha detto a sorpresa – il nostro candidato sarà Flavio Tosi. È un vincente e sul tavolo della coalizione FI metterà il suo nome». Spazzati via il quarto mandato ancora preteso dal leghista Zaia, storico rivale dell’ex sindaco di Verona, e le ambizioni del senatore meloniano Andrea De Carlo.

 

antonio tajani damiano tommasi raduno degli scout a verona

Dal sì Ue a Von der Leyen allo Ius scholae , dal “ni” all’Autonomia alla pretesa della guida del Veneto «per il secondo partito del centrodestra»: lo scout Tajani sarà pure «un partner politico leale», ma con la sua voce il mondo cattolico comincia a dire che se la destra si rivela estrema deve cercarsi un’altra base. 

ANTONIO TAJANI MUMMIFICATOANTONIO TAJANI AL MEETING DI RIMINI PRENDE IN BRACCIO UNA BAMBINA AFRICANAIUS WE CAN - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPAantonio tajani con il cardinal matteo maria zuppi al raduno degli scout a verona

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?