boris johnson regina elisabetta ii

BREXIT DONE – CON L’ASSENSO DELLA REGINA ELISABETTA, NON CI SONO PIÙ OSTACOLI PER L’USCITA DEL REGNO UNITO DALL’UE, CHE AVVERRÀ IL 31 GENNAIO ALLE 11 DI SERA - PER VEDERE IN ATTO LA CONCLUSIONE DEL PROCESSO BISOGNERÀ ASPETTARE LA FINE DEL 2020, QUANDO TERMINERÀ IL PERIODO DI TRANSIZIONE. PER IL MOMENTO I VIAGGI FUNZIONERANNO ALLO STESSO MODO, IN ATTESA DELLE NUOVE REGOLE SU TURISTI E IMMIGRATI…

 

 

Cristina Marconi per “il Messaggero”

boris johnson con la regina elisabetta a buckingham palace

 

La Brexit è legge. Con l'assenso reale dato ieri da Elisabetta II al cosiddetto accordo di revoca, il cui iter parlamentare è dovuto passare attraverso due primi ministri e due elezioni per arrivare a un esito felice, non ci sono più ostacoli per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea il 31 gennaio prossimo alle 11 di sera. Mancano solo la firma del premier Boris Johnson e la ratifica del Parlamento europeo, che si riunirà il 29 di questo mese.

 

boris johnsonboris johnson bacia il suo cane dilyn mentre va a votare 1

 A tre anni e mezzo dal referendum del 23 giugno del 2016, la Brexit «ha superato il traguardo», aveva dichiarato il premier qualche giorno fa, anche se da parte dello Scottish National Party sono arrivati messaggi poco concilianti: «Siamo nella situazione senza precedenti in cui il governo di Edimburgo, quello di Belfast e quello di Cardiff non hanno dato il loro consenso», ha spiegato Ian Blackford, capogruppo degli indipendentisti scozzesi a Westminster, aggiungendo che questo «contravviene pienamente al sistema di devoluzione» e che «ci troviamo oggi con un parlamento ignorato», visto che la Scozia ha votato remain al referendum.

 

boris johnson bacia il suo cane dilyn mentre va a votaretheresa may seconda bocciatura dell'accordo sulla brexit alla camera dei comuni

Ma per vedere in atto tutti i cambiamenti profondi e inevitabili dovuti a questo storico passaggio bisognerà aspettare la fine del 2020, quando terminerà il periodo di transizione che il governo aveva negoziato per aiutare imprese e cittadini ad adeguarsi alle nuove regole. E soprattutto per portare a termine le trattative con l'Unione europea sulle relazioni future, che Downing Street spera essere un accordo di libero scambio e che invece Bruxelles immagina come qualcosa di molto più limitato e rudimentale, a meno che non venga chiesta una nuova estensione per lasciare il tempo di studiare soluzioni più articolate.

 

I VIAGGI

BORIS JOHNSONproteste brexit 6

Per l'anno in corso, ad ogni modo, i viaggi continueranno a funzionare allo stesso modo, anche se dal 2021 la Commissione Ue ha annunciato che i britannici dovranno fare domanda per un Etias, acronimo del sistema di informazione e autorizzazione per il viaggio europeo, simile al sistema che è stato annunciato da Londra. Sebbene ai cittadini europei residenti nel Regno Unito siano state offerte varie rassicurazioni e la promessa che con il sistema di registrazione per il settled status, il permesso di residenza, i loro diritti rimarranno gli stessi, per chi arriverà dopo la Brexit verranno applicate le regole della legge sull'immigrazione che il governo di Boris Johnson deve ancora mettere a punto ma che, almeno stando alle promesse della campagna elettorale, dovrebbe seguire il modello australiano «a punti», con tre tipi di visti.

boris johnson regina elisabetta

 

brexit 6

Il premier sembrerebbe aver abbandonato l'idea di imporre un reddito minimo a quota 30mila sterline, ossia circa 35mila euro, per chi vuole stabilirsi nel paese, andando contro la volontà dei falchi del partito che ritengono che senza dei criteri precisi si rischia di non tagliare l'immigrazione in modo sufficiente. Intanto, mentre il paese si prepara a liberarsi almeno ufficialmente di tutto ciò che è retaggio europeo, tutto è pronto per i festeggiamenti per la sera del 31 gennaio, Brexit day, tra chi promette fuochi d'artificio visibili dalla Francia e una serie di eventi organizzati dal governo dopo che Johnson non è riuscito a raccogliere le 500mila sterline necessarie per far rivivere i sonori rintocchi del Big Ben, attualmente in riparazione e quindi chiuso, per segnare il momento storico. Gli toccherà accontentarsi di un discorso alla nazione, di un gioco di luci con tanto di conto alla rovescia da proiettare su Downing Street e di una moneta commemorativa.

brexit 5brexit 2brexit 6brexit 3brexit 4

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?