mascheroni brunetta minzolini

BRUNETTA AZZANNA MASCHERONI, CHE AVEVA VERGATO UN RITRATTO AL VELENO DI RENATINO SUL "GIORNALE" - "È UNA CARRELLATA DI FALSI, DI BANALITÀ, DI LUOGHI COMUNI. PERCHÉ TANTA FEROCIA, TANTO LIVORE, TANTA STUPIDITÀ CONTRO DI ME NEL MOMENTO IN CUI LASCIO LA POLITICA?" – LA REPLICA DI MASCHERONI - "MINZO": “RENATO, CI MANCHERANNO ANCHE QUESTE TUE LETTERE PUNTUTE, CERTI CHE NON RIPORRAI NEL CASSETTO LA TUA MATITA BLU”

Da “Il Giornale”

 

In riferimento all'articolo pubblicato ieri sul Giornale dal titolo «Renato Brunetta. Spread, gondoete e poltrone» a firma di Luigi Mascheroni, riceviamo e pubblichiamo da Renato Brunetta :

BRUNETTA COMMOSSO 3

 

Mio caro bravissimo, si fa per dire, professore a contratto di giornalismo & cultura alla facoltà di Lettere dell'Università Cattolica di Milano, anticipo che, da collega anziano a giovin docente, ti darò del tu. L'articolo che hai scritto su di me, deformando la mia persona, non sta né in cielo né in terra. È una carrellata di falsi, di banalità, di luoghi comuni. Di offese alla mia persona: il tutto degno di querela.

 

Leggo dal tuo curriculum che sei caposervizio al Giornale e che insegni Teoria e tecniche dell'informazione culturale. Caspita! Ma la teoria e le tecniche di cui addottori i tuoi studenti nei vasti campi del tuo sapere prevedono l'uso del falso sistematico appiccicato alla reputazione altrui, credendo che il tono dell'ironia da oratorio autorizzi l'uso della menzogna e del chiacchiericcio calunnioso?

 

BRUNETTA COMMOSSO

Dal servizietto che mi hai dedicato, in qualità di scotennatore dilettante del sottoscritto e delle basi linguistiche, direi proprio di sì. Comincio dall'offesa alla sintassi italica. Scrivi: «Gli altezzosi, ghignano». Virgola tra soggetto e verbo? Matita blu, mi avrebbe detto la maestra di terza elementare. Ma il capolavoro è il fuoco di artificio finale: mi attribuisci «un cursus honorem accademico e politici da annichilire metà del Parlamento».

 

In prima media mi avevano insegnato che il genitivo plurale della terza declinazione prevederebbe di scrivere honorum, ma dev' esserci stata un'evoluzione tecnica del cursus honorem accademico. La questione grammaticale - come sosteneva Leonardo Sciascia - non è solo grammaticale: dice chi siamo, documenta di che etica siamo praticanti. La tua zoppica alquanto, lo dico da ateo (l'unica, o quasi, cosa vera che scrivi di me), non credente sì, sì rispettoso degli insegnamenti morali che l'Università Cattolica credo promuova anche nei corsi di giornalismo.

renato brunetta cernobbio

 

Hai peccato, figliolo. Mi sembra fosse San Filippo Neri che spiegava come fosse grave e irreparabile spargere notizie false sul prossimo. A una donna che si confessò da lui accusandosi di maldicenza, diede per penitenza di spiumare una gallina per strada. Quella tornò per ricevere l'assoluzione, e il Santo - così ha raccontato papa Bergoglio - le disse qualcosa tipo: prima raccogli tutte le penne e le piume.

 

È cambiato qualcosa nella dottrina? Non credo, visto che l'aneddoto l'ho appreso da Papa Francesco. Più laicamente mi appoggio al principio popperiano di falsificabilità. Come sai si allarga dalla scienza alla vita comune degli uomini. Consiste nel dovere di fornire elementi che consentano di verificare se il pozzo da cui hai attinto l'informazione sia avvelenato oppure una raccolta di ciarpame. Il fatto è che hai rovesciato sulla mia testa notizie-immondizia.

renato brunetta si commuove a cernobbio 2

 

Esempio? Scrivi di quando fui candidato a sindaco di Venezia essendo già ministro: «... viene fermato da un vecchio veneziano che lo saluta: Onorevole, mi ghe dago il voto... Ma me scusa tanto: come xe che pol far insieme el sindaco e ministro?. Risposta di Brunetta: Ma non rompermi i coglioni!». Falso! Magari c'è una registrazione, un nome e cognome, una telecamera di sicurezza... Ancora: «Diceva di lui Gianni De Michelis...: Brunetta è intelligente, ma deve stare in seconda fila. Se lo mandi avanti, antipatico com' è, fa danni». Falso! Testimoni per favore...

 

renato brunetta

Di nuovo e peggio. «A Palazzo Grazioli ... Renato si gettò istericamente a terra, scalciando e gridando: Silvioooooo, se non mi fai ministro, non mi alzo da qui!. E non si alzò. Se non una volta avuta la nomina al dicastero dell'Innovazione... il giorno dopo, gli stessi che presenziarono all'atto, si gettò ai piedi del Capo, piangendo: Silvio perdonami! Ti pregoooo!!». Falso! Chi erano i presenti all'atto? È vero che tu ti pari le terga, dicendo che è una «leggenda».

 

Trucco puerile e piuttosto vile per dirottare la propria responsabilità sui soliti ignoti. Ma è utilissima per colorire con il ridicolo la mia damnatio. Perché? Altre bugie sono sparse qua e là. Mi dilungherei troppo a ramazzarle tutte per farne un falò della tua vanità. Una cosa però devo dirla, mi disturba più di tutto, e dimostra che «guarda che non sono io» (Francesco De Gregori) quello di cui tu parli. Scrivi a mio riguardo: «Incapace di innamorarsi di qualcuno che non sia se stesso». Ma come ti permetti di entrare nei miei sentimenti?

 

renato brunetta

Offendi la verità, e trascuri un fatto: ho una moglie meravigliosa, innamorato sempre. Ma «tu che ne sai» (Gigi D'Alessio)?

 

PS. Caro direttore, caro Minzo, perché? Perché tanta ferocia, tanto livore, tanta stupidità contro di me, già editorialista del tuo/nostro Giornale? A chi giova tutto questo, proprio nel momento in cui lascio, con onore e dignità, la politica?

 

Risposta di Luigi Mascheroni:

Gentile Renato Brunetta, al netto del refuso honorem corretto in honorum già alle 10 del mattino nella versione online dell'articolo, il mio intento non era scrivere una voce biografica di Wikipedia, ma un ritratto inedito e ironico che alla fine - come dimostra la Sua risposta - risulta molto somigliante, a partire dalla permalosità. Tutto qui. E le regole grammaticali sono fatte per essere infrante, quando il risultato finale è più efficace del rispetto della norma.

luigi mascheroni

 

Risposta di Augusto Minzolini:

 

Caro Renato, non c'è nessun livore, né tanto meno ferocia. Si è trattato solo di un esercizio di ironia verso una persona come te che fa di tutto per apparire antipatica ma che suscita anche tanta simpatia. Specie in un momento in cui hai avuto il coraggio - ti va riconosciuto - di prendere una decisione importante come quella di lasciare, dopo tanti anni, la politica. Ci mancheranno anche queste tue lettere puntute, certi che non riporrai nel cassetto la tua matita blu.

augusto minzolini

Au.Min.

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...