raffaele fitto giorgia meloni ursula von der leyen

BUIO FITTO PER GIORGIA – LA DUCETTA HA DECISO DI PORTARE IN CONSIGLIO DEI MINISTRI A FINE AGOSTO L’INDICAZIONE DEL NUOVO COMMISSARIO EUROPEO DECISO DA PALAZZO CHIGI, OVVERO QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO – FORMALMENTE NON È OBBLIGATA A FARLO, MA VUOLE METTERE LA MAGGIORANZA DI FRONTE ALLA RESPONSABILITÀ DI SOSTENERE LA DECISIONE – TRADOTTO: MELONI VUOLE EVITARE SGAMBETTI DA PARTE DI SALVINI – MA LA PREMIER SA ANCHE CHE LA NUOVA COMMISSIONE UE POTREBBE PENALIZZARE L’ITALIA DOPO IL VOTO CONTRO URSULA. E VUOLE BLINDARE IL PROFILO PRESCELTO – IL DAGOREPORT: URSULA HA RISPOSTO PICCHE ALLA RICHIESTA DI UN COMMISSARIO CON DELEGHE ECONOMICHE DI PRIMO PIANO

Articoli correlati

FERRAGOSTO DI FUOCO PER LA DUCETTA: URSULA VON DER LEYEN HA RISPOSTO PICCHE ALLA SUA RICHIESTA DI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

raffaele fitto giorgia meloni

Una mossa politica, per difendere la scelta dentro e fuori dai confini nazionali. Giorgia Meloni intende portare l’indicazione del nuovo commissario europeo deciso da Palazzo Chigi in Consiglio dei ministri. Formalmente, non è obbligata a farlo, perché è lei che ha l’onere dell’indicazione.

 

Ma intende parlarne in quella sede, mettere la maggioranza di fronte alla responsabilità di sostenere compattamente la decisione. Si tratterebbe di un atto politico, dunque, non solo di un passaggio burocratico. Un modo per blindare il profilo suggerito a Ursula von der Leyen.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7

Lo farà, salvo sorprese, nell’ultima settimana di agosto, quella che si apre lunedì 26, ed è questo uno dei motivi per cui non ha ancora segnalato la decisione a Bruxelles (assieme al braccio di ferro sulle deleghe). La strategia è chiara: chiarire all’alleato leghista e alla nuova Commissione continentale che la scelta è quella, non è negoziabile, è assunta dall’esecutivo nella sua interezza e non sono graditi nella maggioranza rifiuti o smarcamenti del giorno dopo.

 

Non è un passaggio banale, l’indicazione del nuovo commissario. La trattativa sulle deleghe continua: le competenze su Bilancio interno e Pnrr andrebbero accompagnate – secondo Palazzo Chigi – da quelle sui Fondi di coesione, che Roma considera un utile grimaldello per scardinare l’austerità europea e assicurare un po’ di flusso di risorse utile alle magrissime casse italiane.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI

Il nome più forte è e resta quello di Raffaele Fitto. In fondo, il portafoglio è ritagliato su misura per lui, se von der Leyen dovesse dare il via libera all’intesa. E però, esistono alcune variabili politiche e diplomatiche che non consentono di considerare chiusa la partita.

 

La prima risponde al nome di Matteo Salvini. Ha fatto della sfida a Ursula una ragione esistenziale e per dare il via libera al profilo meloniano continua ad alzare il prezzo su tutti i dossier. Anche di recente ha chiesto riservatamente alla premier di allargare la rosa di nomi, includendo opzioni a lui più gradite (con Fitto ha spesso duellato, e poi il politico pugliese è capace di dialogare con Bruxelles, mentre il leader del Carroccio ha sostenuto all’Europarlamento il generale Roberto Vannacci).

 

giorgia meloni raffaele fitto

Al momento, comunque, non si intravedono alternative praticabili. Non sembra esserlo ad esempio Giancarlo Giorgetti, per una duplice ragione. La prima: aprirebbe un enorme buco alla guida dell’Economia, in tempi difficili di legge di bilancio. La seconda: sembra inimmaginabile che la nuova Commissione possa dotarsi di un commissario italiano espresso da un partito iscritto a un gruppo, quello dei Patrioti, ostile a von der Leyen e fuori da ogni gioco continentale.

 

ursula von der leyen meloni

La premier non permetterà che l’eventuale scelta su Fitto – o sull’unica opzione alternativa percorribile o comunque meno improbabile, la direttrice del Dis Elisabetta Belloni – possa essere rimessa in discussione da Salvini un minuto dopo l’annuncio. Per questo, passerà dal Consiglio dei ministri. Vuole un’assunzione di responsabilità, a partire da Salvini. Ma c’è anche dell’altro, a giustificare questa mossa. C’è il timore che la nuova Commissione possa penalizzare l’Italia a causa della decisione meloniana di votare contro Ursula lo scorso luglio. E la voglia di blindare il profilo prescelto.

 

I commissari indicati dalle capitali, è cosa nota, devono superare la “graticola” del Parlamento Ue. La paura è che gli eurodeputati popolari, socialisti e liberali di Francia, Germania, Polonia, Spagna e Portogallo (le principali Cancellerie che hanno prodotto l’accordo sulle istituzioni europee) possano colpire il profiloindicato da Meloni.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

La presidente del Consiglio vuole anche per questo blindare il nome prescelto. Consapevole che in ogni caso quello di Fitto è certamente tra i più digeribili, grazie al rapporto costruito con von der Leyen negli ultimi due anni da ministro e grazie alla precedente esperienza all’Europarlamento. [...]

RAFFAELE FITTO AL MARE

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO