mario draghi

LA BUONA NOTIZIA? DRAGHI NON USA I SOCIAL - "IL MESSAGGERO": "DOPO IL CONTISMO CHE HA FATTO DEL TWEET E DEL POST SU FACEBOOK UNA CARNEVALATA E UNO STRUMENTO DI DISTRAZIONE DI MASSA. LA SOBRIETÀ DELLA COMUNICAZIONE È UN BISOGNO CHE DRAGHI SENTE ASSAI" - L'ANALISI DI LELIO ALFONSO: "DOVRÀ APPARIRE IL MENO POSSIBILE, LASCIANDO PARLARE I FATTI. COSI' SARÀ IL MIGLIOR PORTAVOCE DEL SUO GOVERNO - ALLA LUNA DI MIELE CHE VERRÀ EVOCATA NELLE PRIME SETTIMANE MEGLIO OPPORRE FIN DA SUBITO LA SCALETTA DELLA TO DO LIST…"

MARIA SERENELLA CAPPELLO E MARIO DRAGHI

1 - «PER ME NIENTE PROTESTE NEL '68 NON AVEVO GENITORI CUI RIBELLARMI»

Estratto dell'articolo di Mario Ajello per "il Messaggero"

 

[…] Per ora non usa i social Draghi. E verrebbe da dire: evviva! Dopo il contismo che ha fatto del tweet e del post su Fb una carnevalata e uno strumento di distrazione di massa. La sobrietà della comunicazione istituzionale («Evitare le chiacchiere che possono essere sostituite da una sola parola», consigliava Churchill e SuperMario è un seguace di Winnie) è un bisogno che lui sente assai.

christine lagarde mario draghi

 

2 - MARIO DRAGHI AVRÀ UN BRAVO PORTAVOCE: SÉ STESSO

Lelio Alfonso per https://www.linkiesta.it

 

Se riuscirà a formare il governo, il nuovo presidente del Consiglio incaricato darà la linea seguendo quello che è sempre stato il suo modo di agire: briefing puntuali, rigorosi e semplici nelle sedi opportune. Un sollievo per un Paese abituato a contorsioni lessicali e cambi repentini di umore mediatico

LELIO ALFONSO jpeg

 

Tra le tante sfide che attendono Mario Draghi e il suo esecutivo (che sarà molto più politico di quanto si pensi), c’è quella – centrale – della comunicazione. Non si tratta di fare raffronti con le logiche disintermediate dei governi Conte (I e soprattutto II), ma proprio dell’interpretazione autentica del senso istituzionale del messaggio da rivolgere all’opinione pubblica.

 

Per una figura che ha dalla sua autorevolezza ed esperienza, sarebbe gioco facile pensare a uno stile che unisca sobrietà e trasparenza, senza l’eccessivo ricorso ai social network o alle ospitate tv. Ma il momento storico imporrà al nuovo presidente del Consiglio un carico di lavoro ulteriore, quello di veicolare progetti e decisioni in prima persona. Come? Ossimoricamente apparendo il meno possibile e lasciando parlare i fatti, ovvero mettendo la firma (tanto visibile quanto lui sarà invisibile) sugli atti che consentiranno al Paese di ripartire durante e dopo la pandemia.

mario draghi emmanuel macron

 

Mario Draghi sarà dunque il miglior portavoce del suo governo perché darà la linea seguendo quello che è sempre stato il suo modo di agire, in ultimo a Francoforte, con disponibilità al confronto mediatico, ma solo nelle sedi opportune, attraverso briefing puntuali, rigorosi e semplici anche nella comprensione per il pubblico più ampio.

 

La struttura che lo sorreggerà sarà istituzionale nei modi e nei toni, ma “guerriera” nell’intensità e nella traduzione delle carte in una linguistica accessibile. Per un Paese abituato a contorsioni lessicali e cambi repentini di umore mediatico, anche questo potrà rappresentare un elemento rassicurante, la chiusura dello spread tra il Palazzo e l’opinione pubblica.

 

mario draghi a piazza affari

Il coordinamento delle voci ministeriali sarà un’esigenza primaria per evitare che il direttore d’orchestra non debba inseguire i solisti nelle loro intemerate interpretazioni dello spartito e non sarà impresa semplice per lo staff del neo inquilino di palazzo Chigi. Una volta stabilite le regole del gioco, andranno indicate le priorità con tempistiche chiare, anche per non farsi invischiare nella pagella dei 100 giorni che tanto piace agli editorialisti con il pennino avvelenato.

 

Alla luna di miele che verrà evocata nelle prime settimane meglio opporre fin da subito la scaletta della to do list, il vero crono programma di governo, quello da affiggere sulla bacheca-Paese senza cedere ad aggettivi o ultimatum. Serenità e consapevolezza dovranno essere i messaggi chiave per avere dalla propria parte non solo le forze di maggioranza del momento, ma la maggioranza della forza di chi il Paese lo vive tutti i giorni, nell’impresa, nel lavoro e nell’impegno sociale.

 

mario draghi.

Troppo ottimismo? Forse, anche perché le tensioni dentro alla matrioska Ursula non saranno di poco conto e la pazienza del Paese è ai livelli di guardia. Di certo, non poteva esserci strappo più forte di quello che si fa strada in queste ore, anche sul piano dell’immagine. Al netto della rincorsa al carro del vincitore, sport nazionale che ci vedrebbe primeggiare alle Olimpiadi della politica, ciò che affascina tecnicamente del costruendo governo Draghi è l’opportunità di veder convivere il dinamismo della politica con la serietà del messaggio istituzionale, in un intreccio virtuoso che guardi al consenso in chiave partecipativa o comunque non belligerante. E anche a questo ha sicuramente pensato il Capo dello Stato quando ha alzato il telefono chiedendo alla Batteria di metterlo in contatto con il dottor Draghi.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?