vladimir putin sistema swift ucraina russia

IL BUSINESS È PIÙ IMPORTANTE DELLA SOPRAVVIVENZA DEGLI UCRAINI – LE BANCHE DI WALL STREET CONSIGLIANO DI NON ESPELLERE LA RUSSIA DAL SISTEMA INTERNAZIONALE DI PAGAMENTI, SWIFT. SAREBBE L’ARMA “NUCLEARE” PER METTERE DAVVERO ALL’ANGOLO PUTIN E IL SISTEMA FINANZIARIO RUSSO, MA AVREBBE CONSEGUENZE IMPORTANTI ANCHE PER GLI EUROPA E STATI UNITI, CHE DOVREBBERO INTERROMPERE DI COLPO TUTTI GLI AFFARI CON MOSCA. IL VERO DILEMMA STA TUTTO IN UNA DOMANDA: CHE PREZZO SIAMO DISPOSTI A PAGARE NOI OCCIDENTALI PER IL FUTURO DI KIEV (E PER LA DIFESA DEI NOSTRI VALORI?)

SISTEMA SWIFT

UCRAINA: WALL STREET SCONSIGLIA RUSSIA FUORI DA SWIFT

(ANSA) - Alcune delle maggiori banche di Wall Street consigliano a Washington di non espellere la Russia da Swift: farlo avrebbe un pesante impatto sull'economia globale.

 

Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, le maggiori banche hanno suggerito ai legislatori e all'amministrazione Biden di procedere con altri tipi di sanzioni per punire la Russia sull'invasione dell'Ucraina.

 

vladimir putin 2

Ucraina: 'Usa valutano di tagliare fuori Russia da Swift'

(ANSA) - Gli Stati Uniti stanno seriamente considerando l'ipotesi di espellere la Russia da Swift, idea che ormai anche gli europei sembrerebbero prendere in considerazione.

 

Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali Biden potrebbe cercare di spingere per una direttiva dell'Ue necessaria per vietare Swift alla Russia.

 

La Casa Bianca sta discutendo dell'ipotesi con la Fed, che siede nell'organismo di supervisione di Swift.

 

SWIFT IL DILEMMA DELL'UE

Marco Bresolin per “La Stampa”

 

SISTEMA SWIFT RUSSIA

Il via libera è arrivato nella notte tra giovedì e venerdì dopo un'intensa discussione tra i leader al Consiglio europeo: Sergej Lavrov e Vladimir Putin sono stati inseriti nella lista delle personalità colpite dalle sanzioni Ue.

 

Una mossa che rappresenta una chiusura «quasi definitiva» dei canali diplomatici con il ministro degli Esteri e il presidente della federazione russa.

putin ursula von der leyen

 

Il "quasi" è legato al fatto che l'Ue ha lasciato aperto uno spiraglio: ha congelato i loro beni in territorio europeo, ma non ha imposto il divieto di viaggio. Questo perché evidentemente c'è ancora l'illusione del dialogo. La misura - adottata anche dagli Stati Uniti - ha un elevato significato simbolico-diplomatico, ma con ogni probabilità non avrà effetti pratici: l'Alto rappresentante Josep Borrell ha ammesso di non sapere se e quali beni i due posseggano in Europa.

 

Il secondo pacchetto di sanzioni, approvato ieri in via definitiva, con questi nuovi elementi fa dunque un notevole salto di qualità. Ma ne restano fuori alcuni cruciali. E potrebbero rientrare in un terzo pacchetto che è già in discussione.

invasione russa in ucraina 3

 

L'Europa è infatti alle prese con il dilemma Swift, il sistema per i pagamenti internazionali dal quale la Russia potrebbe essere esclusa. Il ministro francese delle Finanze Bruno Le Maire - utilizzando una metafora forse fuori luogo, visto il momento - ha definito questo strumento «l'arma nucleare» della finanza.

 

bombardamenti russi in ucraina 3

Perché isolerebbe e devasterebbe l'economia russa, ma avrebbe l'effetto collaterale di fare molto male anche a quelle dei Paesi che rischierebbero di dover interrompere di colpo tutti gli affari con Mosca. Le Maire ha riconosciuto che proprio per questo «ci sono resistenze» da parte di alcuni Paesi, ma si è subito affrettato a sottolineare che la Francia non è tra di loro.

 

Perché «la difesa dei valori ha un prezzo che siamo disposti a pagare». Parigi ha dunque preso una posizione piuttosto netta, come conferma l'intervento di Stéphane Séjourné, il capogruppo dei liberali all'Europarlamento, molto vicino a Emmanuel Macron: «Difendere i nostri valori democratici ha un prezzo. Gli ucraini lo pagheranno in vite umani, noi soltanto in euro. Escludiamo la Russia da Swift». Ieri la proposta è stata oggetto di un doppio confronto. A Bruxelles ne hanno parlato i ministri degli Esteri, a Parigi quelli delle Finanze.

 

JOSEP BORRELL 1

«Non è stato incluso nel pacchetto delle sanzioni perché non c'è ancora l'unanimità - ha ammesso Borrell -, ma è sul tavolo e potrà essere adottato successivamente». L'Ecofin ha dato mandato alla Commissione e alla Bce di calcolarne i costi e soprattutto di esplorare le vie alternative per consentire le transazione finanziarie ed evitare uno stop totale dell'interscambio con Mosca. Regno Unito e Usa premono. La Polonia e i baltici sono ovviamente d'accordo, ma tra i Paesi più grandi si sono espressi a favore anche la Spagna e l'Olanda.

bombardamenti russi in ucraina 7

 

E con il passare delle ore nel ristretto fronte dei contrari iniziano a vedersi alcuni movimenti. Oltre all'Ungheria di Viktor Orban, i governi più scettici sono quelli di Germania e Italia. Da Berlino sono arrivate alcune timide aperture con il ministro delle Finanze Christian Lindner, anche se la ministra degli Esteri Annalena Baerbock ha messo in luce tutti i rischi, dicendo che su Swift «bisogna valutare con attenzione gli effetti». In Iran, ha ricordato, «ha impedito di finanziare le operazioni umanitarie».

 

bombardamenti russi in ucraina 6

Ma ci sono altre controindicazioni: «Per esempio un nipote che vive in Europa non potrebbe trasferire i soldi alla nonna». I due ministri italiani hanno espresso le rispettive posizioni con notevoli sfumature: Luigi Di Maio ha assicurato che da parte italiana «non c'è alcun veto su Swift», mentre quasi contemporaneamente da Parigi il suo collega Daniele Franco avvertiva che così facendo l'Italia non sarebbe più in grado di pagare il gas alla Russia e dunque rischierebbe lo stop delle forniture. Le reticenze italiane stanno suscitando un po' di malumori in alcune capitali, soprattutto del Nord Europa.

 

vladimir putin 1

Tanto che ieri negli ambienti diplomatici di Bruxelles sono iniziate a circolare voci sul fatto che Roma si sia impuntata per escludere l'export di beni di lusso dalla lista delle sanzioni. Secondo fonti italiane non c'è stata una vera e propria discussione su questo punto nei gruppi di lavoro, tanto che il settore del lusso non farebbe parte delle opzioni attualmente sul tavolo.

bombardamenti russi in ucraina 2

SISTEMA SWIFT

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…