massimo cacciari

CACCIARI, MEJO DI BRANKO - "I 5 STELLE SONO PURA OPINIONE, SE PERDONO SPARISCONO. STESSA SORTE O QUASI PER IL PD SE FALLISSE IN EMILIA. LA LEGA INVECE È UN SISTEMA DI POTERE REALE. CONTE È L'ALCHIMISTA PRONTISSIMO A INDOSSARE OGNI VESTITO - LE SARDINE NON POSSONO CONTINUARE A PORTARE IN PIAZZA MIGLIAIA DI PERSONE DICENDO: GOVERNATE BENE, PARLATE BENE, COMPORTATEVI BENE, VOGLIATEVI BENE. E POI BELLA CIAO E SIAMO ANTIFASCISTI. MI PARE POCO PIÙ DEL VUOTO’’

cacciari

Silvia Truzzi per il “Fatto quotidiano”

 

Si è chiuso l' anno più pazzo della nostra storia recente. E quello che verrà? L' oroscopo della politica comincia a essere impegnativo già dai primi vagiti del 2020. Abbiamo chiesto lumi ad uno degli osservatori più attenti (e sinceri) delle vicende italiane, Massimo Cacciari.

 

LUIGI DI MAIO INCONTRA BEPPE GRILLO A ROMA 2

Professore, nel 2019 è accaduto l' impensabile: l' avvicendamento di due governi di segno opposto guidati dallo stesso premier.

Non era poi così imprevedibile: nell' assenza di un qualunque nucleo politico organizzato con gruppi dirigenti definiti e strategie di medio periodo era anche immaginabile che ci si trovasse nella necessità di improvvisare governi privi di sostanza politica, dettati dall' emergenza. Una situazione che perdura da diversi anni, a dire il vero. Navighiamo a vista, o forse semplicemente ci limitiamo a galleggiare.

Nicola Zingaretti a 'Mezz'ora in piu''

 

Prima abbiamo visto governi tecnici e governi di intese più o meno larghe. Che differenza c' è?

Le larghe intese avvenivano all' interno di schieramenti che avevano qualche tradizione in comune. Nessuno si sarebbe aspettato di vedere governi tra forze culturalmente del tutto divergenti, penso a Lega e 5Stelle, e forze che magari avevano possibili terreni di dialogo, ma mai coltivati, come Pd e 5 Stelle. C' è stato un salto nell' emergenza: siamo passati da un' emergenza, per così dire, fisiologica, ad un' emergenza patologica, con alcuni tratti di follia.

 

L' alleanza giallorosa terrà?

I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - DI MAIO - CONTE - SALVINI

Il governo è così fragile che può cadere su qualunque buccia di banana. Se 5 Stelle e Pd, a cavallo delle ultime elezioni, avessero fatto uno sforzo per misurare divergenze e convergenze forse l' attuale alleanza potrebbe dare più garanzie. In realtà questo governo nasce dalla dannata paura dei 5 Stelle di andare alle elezioni e dalla vocazione ministeriale del gruppo dirigente democratico, perfettamente consapevole - Zingaretti in testa - di non saper più fare l' opposizione e nemmeno le campagne elettorali.

lorenzo fioramonti 1

 

Si è appena dimesso Lorenzo Fioramonti.

E chi è?

 

Il ministro all' Istruzione: aveva chiesto che fossero stanziati 3 miliardi su scuola, università e ricerca nella manovra. Così non è stato.

Ma hanno fatto benissimo a non metterli!

 

Perché?

Sono materie in cui competenza e strategia, se si vogliono utilizzare bene i fondi, sono indispensabili. Non si può andare a caso. Il punto è come sono organizzate le nostre istituzioni formative, ormai ridotte peggio che nella vecchia Unione sovietica: centralismo totale, incapacità di competizione tra atenei, tutto omologato. Prima pensino a come ristrutturare scuola e ricerca, dalle elementari ai dottorati, poi a mettere i soldi.

 

LA PAPPAGORGIA DI MATTEO RENZI

Il 12 gennaio si congela l' entrata in vigore della riforma del taglio dei parlamentari, con l' eventuale referendum. Che effetto avrà sul governo?

Le riforme istituzionali non si fanno tagliando qualche parlamentare e qualche vitalizio.

Occorre un riassetto del sistema, nella sua interezza, una revisione complessiva dei rapporti tra organi e livelli dello Stato. Questione centrale è poi la semplificazione, taglio dei mille nodi burocratico-amministrativi che soffocano il Paese. Una politica industriale assente da trent' anni, vedi Alitalia, Ilva, ecc.

 

Il grande appuntamento saranno le elezioni in Emilia. Se il Pd non dovesse farcela, il governo reggerà?

SARDINE SANTORI NIBRAS

Non credo: il colpo a livello d' immagine sarebbe troppo forte. Ma non perderanno.

 

Perché il governatore uscente si presenta con una buona esperienza di governo?

Sì. E poi perché l' Emilia Romagna è conservatrice, perché dall' altra parte c' è l' impresentabile e perché sono nate le sardine.

 

Ecco: ne nascerà qualcosa di più propositivo?

LE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI

Dovranno decidersi. Certo non possono continuare a portare in piazza migliaia di persone senza dire nulla. Stanno dicendo: governate bene, parlate bene, comportatevi bene, vogliatevi bene. E poi Bella ciao e siamo antifascisti. Mi pare poco più del vuoto; anche se antifascista, poca cosa. Arriveranno presto a un trivio: o provare a contare qualcosa nel Pd, o mettersi in proprio, o fare la fine dei vari girotondi del passato. Per il momento bene che ci siano.

 

Le inchieste sui due Mattei che effetto avranno?

MANIFESTAZIONE DELLE SARDINE A PIAZZA SAN GIOVANNI A ROMA

La politica non si cambia per via giudiziaria. Mani Pulite è l' esempio perfetto. C' è poi un fatto: poco importa la corruzione di uno o dell' atro, quel che rileva è che il Paese è rotto e funziona sempre peggio. La corruzione che conta, Machiavelli docet, è quella sistemica: se in un Paese che funziona bene c' è qualche ladro poco importa. Renzi con grande fiuto politico si è reso conto che dopo l' esperienza veltroniana il gruppo dirigente era sfasciato e il partito era facilmente scalabile. Ha gestito malissimo la sua conquista. L' errore clamoroso è stato fare il Patto del Nazareno per poi sfasciarlo sull' altare di Mattarella: il suicidio suo e di Berlusconi.

matteo salvini luca zaia 2

 

E Salvini?

Lui ha praticamente tutte le regioni del Nord: vuol dire che è strutturalmente forte, non è opinione, è potere. I 5 Stelle sono pura opinione, se perdono spariscono. Stessa sorte o quasi per il Pd se fallisse in Emilia. La Lega invece è un sistema di potere reale. È vero però che tutti i potentati regionali - Zaia, Fontana e gli altri - sono insoddisfatti di come il capo ha gestito la crisi: si aspettavano risultati concreti sull' autonomia.

 

Si parla di leadership alternative, Zaia per esempio.

Se questi arconti locali mettono fuori il naso, fanno la fine di Tosi. Devono attendere che la spinta di Salvini si esaurisca.

 

Conte?

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

È stato ed è l' uomo ideale per gestire questa situazione. È l' alchimista che riesce a combinare le sostanze più disparate. Non le trasforma in oro, ma le mette insieme in qualche modo. Prontissimo a indossare ogni vestito. Senza di lui questo governo, ma anche il precedente, non esisterebbe.

giuseppe conte con l ex moglie valentina fico a capodanno

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...