boccia sangiuliano petacci mussolini fini tulliani

CADONO SEMPRE SULLA GNOCCA! CECCARELLI: NON SOLO SANGIULIANO-BOCCIA, DA CLARETTA PETACCI-MUSSOLINI A TOGLIATTI CON NILDE JOTTI, DAL CAV CHE "LE BELLE LE PENSAVA AL PLURALE" FINO A GIANFRANCO FINI CHE SI GIOCÒ LA CARRIERA CON LA TULLIANI “E LA SUA VORACE FAMIGLIONA”, LA STORIA È COSTELLATA DI UOMINI DELLE ISTITUZIONI CHE HANNO DERAGLIATO PER UNA GONNELLA – SANGIULIANO, BIOGRAFO DI PUTIN, HA TRASCURATO RONALD REAGAN CHE DICEVA: "TRE COSE UN UOMO POLITICO DEVE EVITARE PER CAMPARE TRANQUILLO. LE DONNE, LE DONNE E POI ANCORA LE DONNE”

Filippo Ceccarelli per repubblica.it - Estratti

 

maria rosaria boccia sangiuliano

La Storia, maiuscola o minuscola che sia, è piena di casi Sangiuliano-Boccia; anche per questo la prima doverosa premessa è che siamo tutti una manica di peccatori, alcuni anche molto teneri, ma irrimediabilmente stupidotti. In questo senso l’occhio languido e compiaciuto del ministro della Cultura negli innumerevoli selfie parla certamente da solo, ma qualcosina dice pure a ciascuno di noi — e chi è senza peccato scagli per primo la pietra eccetera (Gv, 8,1-11).

 

La seconda premessa, di mani avanti, è che questo scandalo si svolge sotto il cielo del piagnisteo, per cui non solo è arduo stabilire chi ne è la vittima, ma le nuove sensibilità maturate in epoca di crisi vetero-patriarcale impongono nuovi parametri e nuovi racconti, per cui se Genny (Delon) era il maschio potente, con Instagram questo potere Maria Rosaria ha devastato in meno di una settimana, e amen.

 

petacci mussolini

 

 

Senza partire dalla Bibbia o dai poemi omerici in passato tutto era comunque molto più facile. «Tre cose un uomo politico deve evitare per campare tranquillo — era una delle battute preferite di Ronald Reagan, classe 1911: — Le donne, le donne e poi ancora le donne». Seguiva risata, con relativa esibizione di dentiera. E insomma, pure in Italia quanto avveniva era sempre più o meno colpa delle donne.

 

Perfino Claretta Petacci, che pure pagò un prezzo terribile, venne indicata come una causa della rovina del fascismo: «Fa più male lei al Duce che dieci battaglie perse» sentenziava il capo dell’Ovra Guido Leto. La faccenda oltretutto andava ben al di là dell’ideologia. Alla Costituente Secchia e D’Onofrio, l’ala dura del Pci, erano convinti che Nilde Iotti, la giovane amante di Togliatti, fosse una spia del Vaticano e dopo aver a lungo negato una casa a quella coppia irregolare, gliela riempirono di microfoni.

boccia sangiuliano

 

Adesso è da emicrania far combaciare questi ricordi con le immagini e le atmosfere, i tramonti, la fuffa social e i dolci al cucchiaio dell’idillio che sta facendo franare il governo Meloni, “orgoglio italiano”. Eppure, anche sulla successione di Alcide De Gasperi volteggiò l’inesorabile “femmina fatale”, con tanto di soprannome, “il Cigno nero”, al secolo Annamaria Moneta Caglio, le cui rivelazioni diedero la stura all’affare Montesi.

 

(...)

nilde jotti palmiro togliatti

 

Qui di seguito, giusto tre esempi al volo di preteso rimbambimento, com’è ovvio tutti da sostanziare. Dunque, Craxi che mandò a picco il glorioso Psi per via del turbolento rapporto con Ania Pieroni; Fini che si giocò la carriera cadendo fra le braccia di un’aspirante soubrette (e della sua vorace famigliona); e un importante ex ministro dell’Interno, sciarada caritatevole, che combinò diverse scemenze per via di una vistosa signora fattasi fotografare accucciata su una Ferrari.

 

(...)

elisabetta tulliani gianfranco fini

A questo punto la domanda è inevitabile: ma Berlusconi? E la risposta, a costo di spedire con forza il pallone in tribuna Vip, è: che nostalgia! Rispetto all’annaspante pochade sangiulianesca il Cavaliere si staglia come un imperatore, un gigante, un idolo dell’avventura, del desiderio e della follia. Il Cavaliere non si accontentava di una sola passione e come il Faust di Goethe, con uno dei suoi fantastici sorrisi, avrebbe potuto spiegare: «Donne, dico: perché, una volta per tutte,/ sia chiaro, io le belle le penso al plurale»; con il che ecco che l’eccesso quasi ne riscatta il ricordo.

boccia sangiuliano

 

Certo, guai ne ha avuti, anzi se li è andati proprio a cercare, col risultato che senza tutte quelle amichette forse oggi sarebbe ancora tra noi, magari al Quirinale. Ma pure da lassù c’è da credere che in questi giorni si sarebbe divertito: a proposito, «conoscete la storiella di Sangiuliano e della Boccia?».

gennaro sangiuliano maria rosaria boccia - meme ultimo tango a time squareGENNARO SANGIULIANO MARIA ROSARIA BOCCIA - MEMEmaria rosaria boccia foto con sangiuliano

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?