boris johnson

CADONO TUTTI SULLA CASA - BORIS JOHNSON È SOTTO ATTACCO PER LA FARAONICA RISTRUTTURAZIONE DI CASA VOLUTA DALLA COMPAGNA CARRIE SYMONDS: IL SOSPETTO È CHE DELLE 200 MILA STERLINE DEL CONTO FINALE, 58 MILA SIANO STATE PAGATE CON I FONDI DEL PARTITO COME ANTICIPO - IL PREMIER NEGA E SOSTIENE DI NON AVER INFRANTO ALCUNA “REGOLA O LEGGE”, MA I DETRATTORI LO DESCRIVONO COME UNA “MARIA ANTONIETTA” LONTANA DALLA SENSIBILITÀ POPOLARE...

Cristina Marconi per "Il Messaggero"

 

BORIS JOHNSON

Le ristrutturazioni costano sempre un po' più del previsto, ma quella di Downing Street, per l'inquilino Boris Johnson, sta avendo un prezzo, sia economico che politico, molto superiore alle aspettative.

 

Dopo giorni di polemiche e rivelazioni su cui pesa l'ombra lunga dell'ex spin doctor Dominic Cummings, la mente dietro alla Brexit e alla straordinaria vittoria elettorale di un premier di cui conosce ogni debolezza, la commissione elettorale ha deciso di aprire un'inchiesta per capire come siano stati finanziati i lavori nell'appartamento del premier e della sua compagna Carrie Symonds, che ha voluto dare alla residenza un tocco contemporaneo con carte da parati lavorate in oro e la mano dell'arredatrice Lulu Lytle, amata dal principe Carlo e da Mick Jagger.

 

boris johnson carrie symonds

Il conto, che qualcuno stima da 200mila sterline, è stato pagato, ma il problema è capire se Johnson, a corto di contanti, abbia usato 58mila sterline di fondi del partito come anticipo, visto che è cosa nota che il premier, che guadagna 150mila sterline all'anno, ha dovuto ridimensionare il suo stile di vita rispetto a quando poteva sommare alle entrate della politica la sua attività molto ben remunerata da editorialista e non doveva mantenere (almeno) cinque figli e due ex mogli.

 

dominic cummings 1

L'ACCUSA

Cummings, arcinemico di Carrie che ne avrebbe decretato l'uscita dalle grazie di Boris, ha suggerito l'esistenza di un piano «antietico, folle e probabilmente illegale» per far pagare i lavori ai finanziatori del partito conservatore, come era emerso già qualche tempo fa quando era circolata l'idea di un trust per il restauro di Downing Street.

 

Secondo la commissione elettorale, che vigila sull'utilizzo dei finanziamenti ai partiti, «potrebbero esserci state delle violazioni» anche se Boris, durante un accesissimo Question Time ai Comuni, ha risposto alle accuse del leader laburista Keir Starmer di non aver infranto nessuna «regola o legge» e di aver pagato di tasca sua.

 

carrie symonds boris johnson

LA DIFESA

«Ho coperto io tutti i costi», ha tuonato, anche se l'utilizzo ossessivo dei verbi al presente da parte sua e dei suoi ministri getta un'ombra su quello che è successo in passato. Ad ogni modo collaborerà con l'inchiesta.

 

Da quando Cummings si è riaffacciato nella vita politica britannica, a un anno dalla sua gita a Barnard Castle in pieno durissimo lockdown, per Johnson sono iniziati i guai: oltre alla faccenda della ristrutturazione del Number 11, appartamento più grande rispetto al Number 10 destinato ai primi ministri e per questo preferito da molti da Tony Blair in poi, ci sono alcune fonti che riportano che Boris, a ottobre, pur di evitare un altro lockdown, avrebbe detto: «Che i cadaveri si impilino a migliaia uno sull’altro!».

 

boris johnson e la giovane fidanzata carrie

Una frase da Nerone che sta riportando l'attenzione sulla gestione caotica della pandemia, prima del brillante successo della campagna vaccinale. Non solo: a pochi giorni da un voto importante, il rischio che i Tories perdano le conquiste fatte nelle zone tradizionalmente laburiste a nord del paese grazie alla Brexit è considerevole.

 

boris johnson e carrie

La storia di Downing Street è dipinta dai suoi detrattori come un progetto faraonico portato avanti in un periodo di immensa difficoltà per molte persone da una Maria Antonietta così lontana dalla sensibilità popolare da aver voluto liberarsi «dall'incubo dei mobili di John Lewis», grande magazzino molto amato dalla classe media, scelti dalla spartana Theresa May, che al momento di insediarsi è rimasta ben al di sotto delle 30mila sterline concesse a ogni nuovo premier per aggiustare la residenza in base alle proprie esigenze.

 

boris johnson e carrie symonds

Gli scandali per favoritismi concessi agli imprenditori vicini a Johnson come il re degli aspirapolveri Dyson o al suo predecessore David Cameron si sprecano e ora bisognerà aspettare il voto del 6 maggio a Hartlepool, al di là del Muro Rosso, per capire se i problemi di Boris sono usciti dalla bolla di Westminster e sono arrivati alle orecchie dell'elettorato.

boris johnson e carrie symondscarrie symonds boris johnsonboris johnson scatenato dopo la vittoria con carrie symonds e dominic cummingscarrie symonds 6carrie symonds 7carrie symonds 8CARRIE SYMONDS FIDANZATA DI BORIS JOHNSONcarrie symonds in somaliland boris johnsonboris johnson e carrie symonds alla conferenza tory di ottobre 2019boris johnson e carrie symonds alla conferenza tory di ottobre 2019 2boris johnson e carrie symonds alla conferenza tory di ottobre 2019 1boris johnson e la fidanzata carrie symonds sorridenti per i risultati delle elezioniboris johnson scatenato dopo la vittoria con carrie symondsboris johnson aspetta i risultati delle elezioni con il cane dilyn e la fidanzata carrie symondsboris johnson con carrie symonds

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."