schlein conte renzi orlando

CAMPO LARGO? NO, UN CAMPO MINATO! TUTTE LE TENSIONI TRA PD E M5S, DALLA POLITICA ESTERA A RENZI - I PUNTI DI VISTA TRA SCHLEIN E CONTE SONO DIVERSI SIA SULLA GUERRA IN MEDIO ORIENTE CHE SULL’UCRAINA, CON I 5 STELLE CHE HANNO VOTATO CONTRO L’INVIO DI ARMI A KIEV – L’ULTIMATUM DI SCHLEIN A RENZI: “NON SI PUO’ STARE COL PIEDE IN DUE SCARPE” (IL RIFERIMENTO E’ ALL’APPOGGIO DI MATTEONZO ALLA GIUNTA DI CENTRODESTRA DI GENOVA) – E SI PARLA DI UNA PROMESSA DI RENZI A ELLY DI FARSI DA PARTE PER LASCIARE LA BOSCHI AL TIMONE DI ITALIA VIVA…

Gabriella Cerami per “la Repubblica” - Estratti

 

renzi conte

Il campo largo continua ad essere spinoso. La pax ligure, quasi raggiunta ma ancora con l’incognita Italia viva e Azione, è infatti solo una parte di uno spazio più ampio in cui Pd e M5s si cercano e si respingono. Si rincorrono ma con molte riserve. Sanno di non poter non stare insieme ma vivono questa convivenza in maniera tormentata, soprattutto nei 5 Stelle.

 

La guerra fredda resta su vari dossier. Il principale, per Giuseppe Conte, è l’indigeribile eventuale accordo tra la segretaria dem Elly Schlein e il leader di Italia viva Matteo Renzi. Nel quartier generale pentastellato il ragionamento è sempre lo stesso. Un discorso sono gli accordi locali, come in Emilia Romagna e in Umbria, regioni in cui i candidati rappresentato un campo larghissimo che comprende anche Italia viva e Azione, un altro piano è invece quello nazionale e risuona ancora forte l’avviso lanciato al Pd dall’ex premier: «Sia consapevole che Renzi è deflagrante per il campo progressista ».

 

renzi schlein

La numero uno del Nazareno saluta «il passo avanti significativo» fatto da M5s che ha ritirato il suo candidato in Liguria per appoggiare il dem Andrea Orlando. Passo frutto di contatti continui tra la stellata Paola Taverna e il responsabile organizzazione Pd Igor Taruffi, ma anche tra dirigenti nazionali dem, come Goffredo Bettini e altri, e lo stesso Conte. Dunque l’ex premier si è convinto, ha sentito Schlein ancora una volta, e ha sciolto la riserva, ma il mantra non cambia e lo ha ripetuto in tutte le sue interlocuzioni: «Renzi è inaffidabile».

 

Se il Pd intende invece fidarsi e percorrere questa strada, M5s svolterà al primo bivio. E se per caso il messaggio non fosse ancora chiaro, a ribadirlo durante la festa dell’Unità di Reggio Emilia ci ha pensato la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone: «Mai con chi già in passato ci ha tradito». Ed è così che la linea «ostinatamente unitaria» di Schlein per costruire un’alternativa alla destra, per adesso, si infrange sul portone di via di Campo Marzio.

 

ELLY SCHLEIN E MATTEO RENZI ALLA PARTITA DEL CUORE - MEME BY OSHO

Non solo, a far storcere il naso al Movimento è anche l’invito rivolto dalla segretaria a Conte e Renzi di convergere sul tema del congedo paritario. Dalla pentastellata Alessandra Maiorino arrivano parole di fuoco. «Un consiglio non richiesto a Schlein — dice la senatrice — oltre a smettere di cercare di riciclare il conferenziere d’Arabia Renzi, se vogliono davvero provare a costruire qualcosa, abbandonino anche il vecchio vizio del Pd di appropriarsi di temi e battaglie di altri, specie se li vogliono come alleati».

 

Non si tratta di semplici schermaglie, vi è invece un malessere più profondo, che tiene conto anche della politica estera, su cui i punti di vista sono diversi sia sulla guerra in Medio Oriente sia in Ucraina, con i 5 Stelle che hanno votato contro l’invio di armi a Kiev. Questione non da poco, che il leader di Azione Carlo Calenda cavalca sostenendo che la politica estera sia «una discriminante » e che Schlein si stia allontanando dal solco europeo. Poi, in un’intervista al quotidiano Avvenire, sentenzia che «il campo largo è un pericolo ». Altra spina in questo rovo.

renzi schlein

(...)

 

 

CHI SI FIDA E CHI MENO (MA NESSUNO SE NE VA) IL BALLO DEL CAMPO LARGO CHE PUNTA ALLA RISCOSSA

Roberto Gressi  per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Roma Il campo largo sa un po’ di campo dei Miracoli. Ogni tanto qualcuno viene convinto a piantarci dentro i suoi cinque zecchini d’oro e fa la fine di Pinocchio. Ed è per questo che ormai stanno tutti sul chi vive: ci si entra in punta di piedi, a cominciare da Giuseppe Conte, fiutando le trappole. Ma non si vuole nemmeno restarne senz’altro fuori, perché, a torto o a ragione, non sono pochi quelli che pensano che la corazzata del centrodestra non sia poi così imbattibile come una volta. E già alla prova c’è la sfida su tre regioni importanti: la Liguria, dove Conte dà il via libera a Andrea Orlando, l’Umbria e l’Emilia-Romagna.

 

matteo renzi elly schlein

(…) Ma nel Pd non sono mancati gli insoddisfatti, o se si vuole i maligni. E allora si vocifera che Matteo abbia provato a incantare Elly, dicendole che lei è la sola che può guidare palazzo Chigi e promettendole che lui presto si farà di lato, lasciando Maria Elena Boschi a guidare la sua goletta, quella di Italia viva.

 

E allora tanti ricordano come abbia promesso la stessa cosa a Carlo Calenda, o come si sia messo alla guida della creatura di Emma Bonino, gli Stati Uniti d’Europa, portandola a sbattere alle elezioni per Strasburgo. E poi c’è Giuseppe Conte, che ha già il suo bel da fare con il fondatore dei Cinque Stelle, Beppe Grillo. La sua disponibilità verso il campo largo, seppure con prudenza, è senz’altro cresciuta, ma tirargli tra i piedi Matteo Renzi in Liguria lo espone fin troppo agli sgambetti che ormai da tempo sono di casa anche nel Movimento.

 

E non è un caso se Alessandra Todde, che governa la Sardegna e che con Conte ha un ottimo rapporto, abbia ricordato ieri che «Renzi a Genova governa con Bucci, in Basilicata con Bardi, nella mia regione non era con noi e in Parlamento ne ha combinate di ogni».

renzi mejo dello sciamano di washington

 

La stessa Schlein si è trovata a rispondere a una domanda a In onda su La7: «Casini dice che Renzi in Liguria non può stare da una parte con il centrodestra e da un’altra con il centrosinistra? Dice una cosa molto sensata, non si può stare con i piedi in due scarpe, senz’altro». E lo stesso Renzi pare capire che arrivati a questo punto, per far parte della partita, dovrà rinunciare alle sue ambiguità.

(…)

 

VIA LIBERA A ORLANDO AL CAMPO LARGO MANCA IL CENTRO

Michela Bompani per “la Repubblica” - Estratti

 

(..) Dopo il richiamo della segretaria Pd («Renzi non tenga il piede in due scarpe»), con Italia Viva la situazione sarebbe vicina alla soluzione, Renzi avrebbe ribadito la volontà di stare nel campo largo e, «per non dare alibi», risolvere l’ambiguità dei tre eletti di Italia Viva alla giunta di centrodestra del sindaco Bucci, nel Comune di Genova.

orlando conte

 

Darebbero le dimissioni dalla lista civica del sindaco, in cui sono stati eletti, anche se uno, l’assessore Mauro Avvenente, potrebbe preferire la lealtà al primo cittadino alla tessera dei renziani. Iv potrebbe correre alle regionali senza simbolo in un listone dei riformisti.

 

Prima del via libera di Conte, ieri, c’era fibrillazione nel campo largo ligure, compatto su Orlando, ma esasperato dall’attesa, di settimane, dell’arrivo dell’ok romano. E grande nervosismo c’era nel Pd, con i circoli e i dirigenti sul piede di guerra che esasperati si scambiavano messaggi su chat roventi. «Se a 25 giorni dalla presentazione delle liste salta Orlando, possiamo anche non presentarci », confidava uno di loro.

Andrea orlando

 

L’ultimatum dell’ex ministro, alla fine, è servito.

 

Ex ministro Andrea Orlando, 55 anni, originario di La Spezia, è stato più volte ministro.

Ora si candida alla guida della Regione Liguria Segretaria Elly Schlein sul palco della festa dell’Unità di Pesaro.

 

conte renzi

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….