matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

IL CANDIDATO È TRATTO – SIAMO ALLE BATTUTE FINALI ANCHE NEL CENTRODESTRA PER LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE: LA FARÀ DA PADRONA LA MELONI, A CUI SPETTANO 98 COLLEGI. CI SARANNO I FEDELISSIMI DI “GIGIONA”, TRANNE CROSETTO, CHE RIBADISCE CHE NON SI CANDIDERÀ – PER LA LEGA TORNA (ALLA CAMERA) UMBERTO BOSSI, SI PENSA A QUALCHE NOME A EFFETTO COME LA CHIRICO E LA MAGLIE, MENTRE BRIATORE HA DECLINATO L'INVITO – E FORZA ITALIA? A STILARE LE LISTE SARÀ IL TRIO TAJANI-RONZULLI-FASCINA. E SARÀ UN BAGNO DI SANGUE: I POSTI SONO POCHI (42) E I SONDAGGI SONO IMPIETOSI…

Estatto dell'articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

flavio briatore

Il grande colpo della destra, portare Flavio Briatore in Parlamento, è sfumato. Il patron del Billionaire ha annunciato che non scenderà in campo.

 

«Speriamo però che il centrodestra abbia la forza per governare», ha commentato. Matteo Salvini invece ha già prenotato un seggio a Milano.

 

Ma si candiderà anche in Puglia e in Calabria. L'ha detto ieri alla Versiliana, dove si è presentato in bicicletta insieme alla sua compagna, Francesca Verdini.

 

Umberto Bossi - che il 19 settembre compirà 81 anni - sarà messo in lista alla Camera. Scontata la candidatura in Lombardia di Giancarlo Giorgetti e di Roberto Calderoli. In regione si candidano anche il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo - suo il discorso che a metà luglio diede lo sfratto a Mario Draghi - e altri parlamentari uscenti come Igor Iezzi, Alessandro Morelli, Nicola Molteni.

 

UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI

Torna in pista Claudio Durigon. Giusto un anno fa fu costretto a dimettersi da sottosegretario all'Economia perché proponeva di tornare a intitolare il parco di Latina al fratello di Mussolini, cancellando così l'intitolazione a Falcone e Borsellino. Data quasi per certa l'ex magistrato Simonetta Matone, consigliere comunale a Roma.

 

matteo salvini saluta claudio durigon foto di bacco (3)

In Sicilia spazio a Giulia Bongiorno. Salvini ha detto che lui non candida "le telestar", con riferimento al virologo Andrea Crisanti, che da due giorni ingaggia un duello rusticano col leader leghista.

 

Il centrodestra chiuderà le sue liste entro sabato, in ritardo spetto al centrosinistra. Restano due giorni di trattative. Alla Lega spettano 70 collegi. La parte del leone, secondo gli accordi, tocca a Fratelli d'Italia: 98. Formalmente le liste vengono confezionate da un quartetto composto da Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida, Giovanni Donzelli. Di fatto decide Meloni. Conosce il partito come le sue tasche: perciò intende costituirsi una compagine parlamentare di fedelissimi «che saprà reggere al maltempo», come spiega una fonte.

giorgia meloni ignazio la russa

 

Guido Crosetto, l'ideologo del nuovo corso, continua a ripetere che non si candiderà. Raffaele Fitto sarà schierato alla Camera nella sua Puglia. Gli altri big sono l'ex ministro del Tesoro Giulio Tremonti, l'ex presidente del Senato Marcello Pera, l'ex ministro Giulio Terzi, il docente Maurizio Leo, esperto di flat tax.

 

Per lo scalpitante Tremonti si tratta di un grande ritorno in Parlamento, undici anni dopo l'uscita di scena, anche se il borsino non lo indica come futuro ministro. Chi ha chance concrete di fare il ministro della giustizia è invece Carlo Nordio, l'altro asso nella manica di Fratelli d'Italia.

GIULIO TREMONTI GIORGIA MELONI

 

Confermatissima Daniela Santanché. Forse torna a Roma anche Riccardo De Corato, attuale assessore alla Sicurezza in Lombardia. E Meloni, dove corre? Ci sarebbe l'uninominale Latina 1, dove è stata eletta la volta scorsa, oppure un altro collegio romano. All'estero scalda i motori l'ex pilota di Formula Uno, Emerson Fittipaldi. Ha 75 anni e vive Brasile.

 

E poi c'è Forza Italia. Qui i collegi sono 42. I posti sono quindi pochi e in tanti rischiano di non entrare nemmeno in lista. Secondo alcuni analisti Forza Italia non andrà oltre il 5 per cento: la prospettiva acuisce le tensioni interne. Tutti guardano a Villa Certosa, dove forse si terrà un vertice oggi.

 

Le candidature vengono decise, di fatto, da un trumvirato: Licia Ronzulli, Antonio Tajani, Marta Fascina. Quest' ultima è la compagna di Silvio Berlusconi e sarà schierata nel listino proporzionale in Campania, proprio dietro al Cavaliere.

 

silvio berlusconi licia ronzulli marta fascina a napoli

Chi è inviso al cerchio magico è fuorigioco. Sarebbero in bilico esponenti storici come Simone Baldelli, Valentino Valentini, Sestino Giacomoni, Andrea Ruggeri. Deborah Bergamini è accusata di avere trattato il suo passaggio con Italia viva. Sicura del posto nelle Marche è l'ex olimpionica Valentina Vezzali. Capolista in Sicilia sarà Gianfranco Micciché.

 

In Lombardia ecco l'ex assessore alla Sanità Giulio Gallera, divenuto un volto noto nella prima ondata della pandemia. Nel Lazio corrono il capogruppo Paolo Barelli e la deputata Annagrazia Calabria, mentre in Senato è certa la candidatura di Claudio Fazzone attuale senatore e coordinatore regionale del Lazio.

 

paolo barelli

Posti sicuri per l'attuale senatrice Gabriella Giammanco - dovrebbe avere un seggio nella circoscrizione Sicilia Occidentale - mentre la deputata Matilde Siracusano potrebbe essere confermata alla Camera a Messina. Claudio Lotito ci tiene. Ma nulla è certo nemmeno per il presidente della Lazio.

SILVIO BERLUSCONI E MARTA FASCINA AL CRAZY PIZZA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…