grillo di maio di battista fico rousseau crimi stati generali

CAOS A CINQUE STELLE – PRIMA DI PENSARE DI CONTARE QUALCOSA NEL GOVERNO DRAGHI, GLI M5S DOVRANNO RISOLVERE I MILLE SCAZZI INTERNI: SUL FRONTE DEI SOTTOSEGRETARI IL FRONTE DEL SUD PREME SU CRIMI PERCHÉ “SI RICORDI DI NOI, DOPO AVERCI DIMENTICATO” PER I NOMI DEI MINISTERI. MA ANCHE QUI AVANZA LA POLEMICA: “NON ERAVAMO QUELLI DELLA MERITOCRAZIA ANZITUTTO?” - SITUAZIONE ON FIRE ANCHE SUL FRONTE ESPULSIONI E PROCEDIMENTI DISCIPLINARI MENTRE IN CORSA PER IL DIRETTIVO CI SONO GIGGINO, AZZOLINA E TAVERNA. MA ALEGGIA ANCHE L’OMBRA DI “GIUSEPPI” CHE…

Emanuele Buzzi per "Il Corriere della Sera"

 

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

Voltare pagina, in fretta. Archiviare il capitolo espulsioni e cercare di frenare l'escalation di tensione all'interno del Movimento: sono i propositi, in queste ore, dei vertici Cinque Stelle. Poco importa se ci saranno altre teste da tagliare per adeguarsi al dogma che «le regole valgono per tutti»: il M5S ha fretta di ripartire e lo dimostra anche la velocità con cui i pentastellati iniziano a pensare agli impegni del nuovo esecutivo (con Luigi Di Maio che ieri ha incontrato Matteo Salvini a Catania) e ai nomi dei candidati per il comitato direttivo.

 

LUIGI DI MAIO PAOLA TAVERNA

«Ambiente, ambiente, ambiente» è il mantra che i big M5S ripetono per far capire la loro «svolta» green. In realtà per il Movimento è un ritorno alle origini, a uno dei cardini fondativi, ma ripensato verso i nuovi indirizzi di «sostenibilità e produttività». Insomma i big insistono che si tratta di «una metamorfosi nel solco di ciò che eravamo»: è la direzione che i pentastellati vogliono imprimere al loro percorso.

 

E in questo senso i Cinque Stelle cercheranno di lasciar fin da subito un segno nel governo Draghi. Certo, prima ci sono da dissipare anche questioni interne legate alla nomina dei sottosegretari: il fronte del Sud preme su Vito Crimi perché «si ricordi di noi, dopo averci dimenticato» per i nomi dei ministeri. Ma anche qui avanza la polemica: «Non eravamo quelli della meritocrazia anzitutto?». La situazione è ingarbugliata anche dentro i governisti e bisognerà comunque attendere per capire le scelte dei probiviri sulle espulsioni e sui procedimenti disciplinari in atto. Si vocifera di un redde rationem per i morosi delle rendicontazioni (in modo da placare i malumori dei critici rimasti all'interno del gruppo): sono in arrivo altri addii.

LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI

 

Ci sono poi i provvedimenti da prendere per «tutti quelli non in regola». C'è chi sostiene che anche la vicepresidente di Palazzo Madama Paola Taverna e l'eurodeputato Dino Giarrusso siano a rischio di non potersi candidare: la senatrice per via della questione delle indennità di carica percepite, l'eurodeputato per la questione dei finanziamenti in campagna elettorale. Le decisioni - assicurano nel Movimento - saranno «rapide» proprio per non lasciare strascichi nella campagna elettorale interna. Giarrusso e Taverna, infatti, sono due dei nomi tra i probabili favoriti per la corsa alla leadership. Una «competizione» che vede ormai quasi il solo Danilo Toninelli in campo per i ribelli.

 

di maio conte

In testa ai rumor ci sono Luigi Di Maio (che a breve, probabilmente dopo la risoluzione delle questioni interne potrebbe sciogliere la riserva sulla sua candidatura) e la ex ministra Lucia Azzolina, new entry molto amata dalla base Cinque Stelle. Come un convitato di pietra sul comitato direttivo aleggia l'ombra di Giuseppe Conte: per farlo partecipare Beppe Grillo dovrebbe cambiare le regole imposte dal comitato di garanzia M5S. Non è escluso che il garante scelga di introdurre una nuova figura nell'universo Cinque Stelle proprio per far spazio all'ex premier, ma anche in questo caso si dovrà intervenire con una votazione su Rousseau (con doppia convocazione) per cambiare lo statuto.

 

LUCIA AZZOLINA - MOSTRA Dal libro Cuore alla lavagna digitale

Quindi difficile ipotizzare che questo avvenga in tempi rapidi o prima della nascita del nuovo comitato. «Dobbiamo darci tempo e nessuno deve forzare la mano da posizioni di potere: se qualcuno pensa che questa sia la resa dei conti non fa altro che danneggiare ulteriormente chi resta nel Movimento», commenta un big. Ma l'impressione è che i vertici avranno gatte da pelare nelle prossime settimane per tenere unito un gruppo in fiamme. Intanto ieri è stato anche il giorno dell'ex alleato.

 

salvini e di maio by osho

Di Maio e Matteo Salvini hanno approfittato della loro presenza contemporanea a Catania per il processo sul caso Gregoretti per vedersi di persona lontano dagli occhi di palazzo a Roma. Un incontro atteso dopo il brusco strappo tra quelli che erano i due vicepremier del governo gialloverde nell'estate del 2019. «Siamo pronti per entrare in una nuova fase: è la nostra fase 5.0: le origini, l'era di Grillo e dei primi eletti, l'ingresso in Parlamento, la svolta del capo politico e ora finalmente l'organo collegiale e un partito green dall'appeal e dal taglio europeo», chiosa un Cinque Stelle.

lucia azzolina by oshoMEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINILUCIA AZZOLINAluigi di maio giuseppe conte by oshogiuseppe conte e luigi di maioLA CRISI TRA DI MAIO E SALVINI BY OSHOlucia azzolina

TAVERNA

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO