LA CAPORETTO DI “SU-DARIO” – DOPO QUASI 70 ANNI FERRARA PASSA AL CENTRODESTRA, IL GRANDE SCONFITTO E’ DARIO FRANCESCHINI – MENTRE LUI BRIGA AL NAZARENO, LA SUA CITTA’ GLI HA VOLTATO LE SPALLE: FISCHIATO ALLO STADIO DURANTE SPAL-UDINESE (AGOSTO 2018), HA PERSO ALLE POLITICHE CONTRO UNA LEGHISTA DI COMACCHIO, INFINE IL SUO CANDIDATO SINDACO E’ STATO UMILIATO DA ALAN FABBRI – A FERRARA, LA PROVINCIA PIÙ DEBOLE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO DELL’EMILIA-ROMAGNA, IL TEMA SICUREZZA È STATO CENTRALE…

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Sarah Buono per www.ilfattoquotidiano.it

 

dario franceschini dario franceschini

"Dedico questa vittoria a un ragazzo di 14 anni che aveva l' adesivo della Lega Nord sul diario e mai avrebbe pensato di vincere a Ferrara". Quel giorno è arrivato, Alan Fabbri è il primo sindaco leghista dopo 74 anni di dominio rosso incontrastato. Alle dieci di mattina è già in piazza, circondato dalle telecamere e dai fan. La prima promessa è concreta, come la sua campagna elettorale: "Mi metterò a dieta, fare lo scalone comunale è faticoso".

 

Lo stesso scalone dal quale un sostenitore, pochi minuti dopo la proclamazione, ha affisso la bandiera della Lega coprendo lo striscione dedicato a Giulio Regeni. "Una leggerezza, non se ne sono nemmeno accorti, ci sono problemi ben più seri in città" ammonisce un' anziana sostenitrice.

 

alan fabbri alan fabbri

Ferrara è la provincia più debole, dal punto di vista economico, dell' Emilia-Romagna, con un tasso di disoccupazione pari al 9,1%. A pagare il prezzo sono i giovani, che secondo Fabbri hanno votato in massa per lui. Il 56,77% degli elettori lo ha scelto, in particolare nelle frazioni della zona sud dove ha toccato percentuali, come a Marrara, pari al 75%. In tutto 37.504 voti che hanno sancito un cambiamento epocale nella piccola città.

 

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Una svolta che poteva essere prevista, e forse, contenuta. "Lo avevano capito ma hanno deciso di ignorarlo fino a quando non è stato troppo tardi, appiattirsi su posizioni nazionali del Pd poco coinvolgenti e inseguire la destra dopo aver negato i problemi sono stati gli errori-macro" - evidenzia Sandro Abruzzese, scrittore che nel libro Casapercasa aveva anticipato il volto di una Ferrara che da tempo stava cambiando - "nessuno in questi anni ha saputo tenere conto delle paure degli abitanti, oggi muore qualcosa di importante e profondo per la patria del socialismo italiano".

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In città sono in molti a ricordarsi di una partita Spal-Udinese dell' agosto 2018. Non tanto per il risultato, quanto per i fischi che accolsero l' allora ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Fischi ripetuti alle urne un anno dopo quando perse nel collegio di Ferrara contro un' avvocata leghista di Comacchio, Maura Tomasi. Segnali ignorati dall' apparato che contro l' avanzata leghista ha schierato Aldo Modonesi, uomo di Franceschini, e amministratore uscente della Giunta. Così come Roberta Fusari, candidata alternativa di sinistra con una lista civica: anche lei assessora della passata amministrazione.

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Due nomi giudicati poco radicali e coraggiosi per gli elettori che avevano voglia di un cambiamento. "Bisognava ribaltare il tavolo, interpretare meglio i tempi e i bisogni di oggi ma non si è avuto il coraggio" sottolinea Alberto Ronchi, ex assessore regionale e cittadino alla Cultura. "Il grosso rischio adesso è la Regione, se continueranno a ripetere gli stessi errori la Lega può vincere, lo ha dimostrato ampiamente con questo risultato.

 

Il Pd dovrebbe aprire a primarie di coalizione, vere e partecipate, e confrontarsi per una volta con i propri elettori senza inseguire la destra nella peggiore delle maniere possibili" punge Ronchi, che lasciò la giunta di Bologna dopo la decisione del sindaco, Pd, Virginio Merola di sgomberare un centro sociale-culturale.

 

franceschini franceschini

Anche a Ferrara il tema sicurezza è stato centrale. A tenere banco è il degrado della zona "Gad", quella che si sviluppa partendo dalla stazione. Strade con negozi abbandonati da tempo o trasformati in centri massaggio, palazzoni abitati da anziani e stranieri. Una convivenza non semplice, resa più complicata dallo spaccio. Nel 2017 è arrivato l' esercito ma non ci sono stati grossi cambiamenti.

 

Qui si muove abitualmente Naomo Lodi, barbiere e neo consigliere, noto per le dirette video su Facebook in cui insegue gli spacciatori chiedendogli i documenti. Lodi è il braccio armato di Fabbri, un leghista duro e puro che non esita a definire i migranti "diversamente bianchi". Mister preferenze di queste amministrative è proprio lui, noto in città e fuori provincia.

dario franceschini e la moglie michela di biase dario franceschini e la moglie michela di biase

Come a Gorino, paesino di 600 abitanti, salito alle cronache nazionali per aver montato le barricate contro l' arrivo di una decina di rifugiati. Sul carro a urlare e aizzare c' era sempre Naomo.

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