giuseppe conte enrico letta

LE CAPRIOLE DEL SOTTI-LETTA! ENRICHETTO SCAVALCA CONTE E METTE IL CAPPELLO SULLA MANIFESTAZIONE DAVANTI ALL’AMBASCIATA RUSSA PER “NON REGALARE LA PAROLA PACE AL M5S” – MA LA POSIZIONE PRO UCRAINA DEI RIFORMISTI COZZA CON QUELLA DEL PACIFISTA DELRIO E DI 7 EURODEPUTATI DEL PARTITO CHE HANNO VOTATO A FAVORE DI UNA RISOLUZIONE DEI VERDI EUROPEI PER LO STOP DELL'INVIO DI ARMI A KIEV – CONTE CHIEDE “UNA SVOLTA A SINISTRA DEL PD” PER DIVENTARE IL FEDERATORE DEI PROGRESSISTI (A QUEL PUNTO I DEM SAREBBERO UNA COSTOLA DEI 5 STELLE, AUGURI)

Matteo Pucciarelli e Giovanna Vitale per repubblica.it

 

CONTE LETTA

Il Pd si riprende la piazza pacifista. Con una mossa a sorpresa Enrico Letta scavalca Giuseppe Conte che avrebbe voluto «mettere il cappello» sulla grande manifestazione (promossa ma non ancora convocata) della Rete pace e disarmo. Ricompatta il partito, in particolare l’ala sinistra, decisa a «non regalare la parola pace al M5S». Provando a smontare il tentativo in corso del Movimento di drenare temi e sensibilità alla sinistra.

 

Appuntamento giovedì alle 18.30 davanti all’ambasciata russa: lì Letta e compagni si ritroveranno dopo aver protestato contro il regime iraniano a un mese esatto dall’arresto di Masha Amini, uccisa per non aver indossato correttamente il velo islamico. A organizzare la mobilitazione su una piattaforma chiarissima, senza ambiguità né possibilità di equivoci sulla condanna alla Russia di Putin e il sostegno al governo Zelensky, è un gruppo di associazioni che proprio ieri hanno lanciato la campagna di adesione all’appello “Non c’è vera pace senza verità. Non c’è verità senza libertà”: da Base Italia di Marco Bentivogli a LiberiOltre, dal Comitato Giovani per l’Ucraina a personalità come Luigi Manconi, Sandro Veronesi, Leonardo Becchetti e Luca Diotallevi.

GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA

 

Una iniziativa apartitica, ma chiaramente rivolta al centrosinistra (ci sarà anche +Europa), per chiedere alcune cose molto precise: cessate il fuoco e ritiro immediato delle truppe russe dal territorio ucraino; stop all’escalation nucleare e ripresa del percorso per il disarmo dalle armi atomiche; riconoscimento della piena indipendenza e autonomia dello Stato ucraino secondo i confini stabiliti dalla comunità internazionale prima del 2014. Una serie di punti che il Pd condivide fino alle virgole. E che gli permettono di superare l’imbarazzo e il timore di ritrovarsi in una piazza ostile, magari condita da slogan anti-europeisti, anti-atlantisti o peggio di insulti contro la scelta dem, tuttora rivendicata, di inviare armi alla resistenza ucraina.

 

 

 

CONTE «PACIFISTA» PER INVADERE IL PD

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

giuseppe conte enrico letta 2

Capovolgimento dei ruoli. Se prima della caduta del governo di Mario Draghi era Enrico Letta che voleva disarticolare il M5s attraverso la scissione di Luigi Di Maio, adesso è Giuseppe Conte che sta provocando crepe all'interno di un Pd uscito ammaccato più che mai dalle elezioni del 25 settembre scorso.

 

Dall'offensiva sulla pace in Ucraina all'agenda sociale, il leader del M5s addirittura sta provando a incunearsi tra le divisioni dei dem in crisi di identità, già alle prese con i preparativi del congresso che si svolgerà in autunno.

 

elly schlein giuseppe conte enrico letta

Sembrava incredibile fino a prima del risultato delle politiche, ma ora è Enrico Letta a inseguire, a corteggiare di nuovo l'avvocato del popolo italiano, dopo averlo scaricato all'indomani della fine dell'esecutivo Draghi. Letta parla di «un'opposizione dura e unita» al futuro di centrodestra. Da Che tempo che fa, tribuna privilegiata per gli elettori di sinistra, dice che i grillini hanno «svolto un ruolo importante», ammette che hanno «preso voti da sinistra» e sottolinea come Pd e Cinque Stelle governino insieme in alcune regioni, come il Lazio dell'ex segretario Nicola Zingaretti.

 

Conte, dal canto suo, rinato dopo il voto di settembre, continua a ripetere che «siamo noi il riferimento dei progressisti». Il vicepresidente del M5s Riccardo Ricciardi bolla come «tardivo» l'appello unitario di Letta. Stesso messaggio recapitato al Nazareno dall'altra vice di Conte Alessandra Todde, che dice no all'opposizione unica. Ed ecco che, davanti all'inasprimento del conflitto tra Mosca e Kiev, il leader pentastellato sembra voler approfittare delle spaccature nel Pd.

 

conte letta

Letta rinnova il suo sostegno al popolo ucraino, mentre esponenti di peso del Nazareno come Graziano Delrio sottolineano la necessità di un tavolo negoziale per fermare le bombe. Tra i dem emergono i distinguo, come quello che si è palesato giovedì al Parlamento europeo, dove sette eurodeputati del partito dell'ormai ex segretario Letta hanno votato a favore di una risoluzione dei Verdi europei per lo stop dell'invio di armi a Kiev.

 

Musica per le orecchie di Conte, che - dopo i bombardamenti russi sulla capitale e su altre città ucraine - continua a insistere sul pacifismo. «Condanniamo con forza l'azione della Russia, gli attacchi e i missili sulle città, la morte e la devastazione fra i civili - scrive l'ex premier sui social - è urgente che l'Europa prenda in mano la situazione per fermare la guerra». Poi prosegue, evocando negoziati: «L'unica strada che può portarci a una via d'uscita rispetto a un conflitto che sta sfuggendo di mano e sta assumendo ogni giorno proporzioni sempre più vaste e incontrollabili è imprimere una svolta in direzione di un negoziato di pace». In un'intervista a El Pais Conte sferza Giorgia Meloni: «Se continua a strizzare l'occhio a Orban, l'Italia sarà marginale in Europa».

GIUSEPPE CONTE CON ENRICO LETTA

 

Invece, nei confronti del Pd, la strategia dei grillini è così esplicitata da diverse fonti vicine al leader. «Aspettiamo il congresso, siamo pronti a dialogare con una nuova leadership progressista», la linea dei dirigenti contiani. Che tradotto con parole più spicciole significa auspicare una «svolta a sinistra»: un Pd sempre più ridimensionato e addirittura inglobato in una federazione giallorossa a guida Conte. Uno schema con una personalità alla Elly Schlein come segretaria e l'avvocato di Volturara nelle vesti di federatore. Ma d'altronde ora il M5s appare in una posizione win-win nei confronti del Pd. Perché, con una guida riformista, prendiamo Stefano Bonaccini, Conte continuerebbe a presidiare il campo della sinistra. Intanto oggi il giurista pugliese riunisce gli eletti. Obiettivo? Andare in fondo a sinistra.

giuseppe conte al compleanno di goffredo bettini 1BETTINI CONTE festa bettinigiuseppe conte al compleanno di bettini BETTINI CONTE festa bettiniGIUSEPPE CONTE E GOFFREDO BETTINI ALLA CAMERA ARDENTE DI DAVID SASSOLI

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)