teo luzi giorgia meloni

CARAMBA, CHE SORPRESA: PER LA PRIMA VOLTA L’ARMA DEI CARABINIERI RIMANE FUORI DAI SERVIZI – IL GOVERNO MELONI HA ESCLUSO I CARABINIERI NELL’ULTIMA TORNATA DI NOMINE, PREFERENDO ESERCITO (DEL DEO) E POLIZIA (RIZZI). FORSE PERCHÉ NEL CORPO GUIDATO DA TEO LUZI NON C’È LA POSSIBILITÀ DI RICORRERE ALL’AMICHETTISMO? – LA PARTITA DELLA SUCCESSIONE AL COMANDANTE GENERALE, IL CUI MANDATO È STATO PROROGATO FINO A NOVEMBRE: I PAPABILI SONO TRE…

Estratto dell’articolo di Paolo Comi per “L’Unità”

 

teo luzi

Privi ormai da decenni, in ossequio alla legge n.121 del 1981, di compiti che non siano quelli di ausilio della polizia di Stato in materia di ordine e sicurezza pubblica, tagliati fuori sempre più spesso dalla guardia di Finanza nella conduzione delle indagini di maggior impatto […], i carabinieri hanno dovuto ora subire anche lo smacco di essere defenestrati dal governo nella gestione dell’intelligence.

 

Per la prima volta da quando esistono nella attuale compagine i Servizi, a nessun ufficiale dei carabinieri è stato assegnato un incarico di responsabilità al loro interno.

 

La scorsa settimana, nella ultima tornata di nomine […], la premier Giorgia Meloni ha infatti nominato Giuseppe Del Deo, un ufficiale dell’esercito, nuovo vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), con compiti di coordinamento delle due Agenzie d’intelligence: l’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e quella per la sicurezza esterna (Aise).

 

GIUSEPPE DEL DEO

Del Deo è attualmente vicedirettore dell’Aisi, incarico che passerà adesso al prefetto Vittorio Rizzi, vicecapo vicario della polizia di Stato. Il futuro numero due di Elisabetta Belloni, la direttrice del dipartimento, inizialmente era stato in pole anche per sostituire il generale dei carabinieri Mario Parente al vertice dell’Aisi, ma poi la premier lo scorso maggio gli aveva preferito il prefetto Bruno Valensise.

 

Considerato che al vertice dall’Aise è ben saldo il generale dell’esercito Giovanni Caravelli, per i prossimi anni non sono quindi più previsti cambiamenti nei Servizi. Lo smacco non è passato inosservato anche perché l’Arma nell’intelligence ha una lunghissima tradizione.

 

È sufficiente ricordare che dal 2008, con governi di destra, sinistra e tecnici, al vertice dell’Aise c’era sempre stato un generale dei carabinieri: Giorgio Piccirillo, Arturo Esposito e, appunto, Mario Parente. […]

 

GIOVANNI CARAVELLI

La coincidenza temporale con la nomina del nuovo capo di viale Romania potrebbe in effetti aver influito nelle scelte del governo. L’attuale comandante generale dell’Arma, il generale Teo Luzi, avrebbe dovuto lasciare l’incarico lo scorso gennaio, terminato il mandato triennale.

 

Tuttavia, poiché all’epoca aveva 64 anni, il governo lo ha prorogato fino al prossimo mese di novembre, quando ne compirà 65, età massima per il trattenimento in servizio.

 

I papabili per prendere il posto di Luzi sono tre: il vicecomandante Salvatore Luongo, il capo di stato maggiore Mario Cinque ed il comandante interregionale “Pastrengo” Riccardo Galletta.

 

bruno valensise 4

Outsider il generale Fabrizio Parrulli, ben visto dagli americani, in quanto addetto per la Difesa e consigliere militare a New York presso la rappresentanza permanente d’Italia all’Onu.

 

Luongo sulla carta è quello più titolato e più “trasversale”, essendo stato capo ufficio legislativo del ministero della Difesa con i ministri dem Roberta Pinotti e Lorenzo Guerini, con la grillina Elisabetta Trenta, e da ultimo con Guido Crosetto […].

Fabrizio Parrulli

 

Per Cinque si tratterebbe invece di una scelta “consuetudinaria” in quanto lo stesso Luzi […] aveva svolto il suo medesimo incarico. Galletta, infine, è il classico ufficiale dell’Arma con una carriera inattaccabile alle spalle. La nomina sarà gestita dal tandem Alfredo Mantovano – Giovanbattista Fazzolari, i potentissimi sottosegretari di palazzo Chigi di cui Meloni ha piena fiducia su queste partite.

SALVATORE LUONGO

Vittorio Rizzi

GIOVANNI CARAVELLI

MARIO CINQUE - JIMMY AMATO - MARIO PARENTE

BRUNO VALENSISE - GIUSEPPE DEL DEO - SALVATORE LUONGO

mario cinque

teo luzi comandate generale dei carabinieri

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."