pd m5s accuse sottosegretari

CARO NEMICO MIO, ABBRACCIAMOCI FORTE E VOGLIAMOCI TANTO BENE! IL DEM IVAN SCALFAROTTO, ORA AGLI ESTERI CON DI MAIO, PARLAVA DI “PROGETTO EVERSIVO” DEL M5s – ONLINE RESTANO LE TRACCE DELLE RISSE E DELLE ACCUSE TRA I SOTTOSEGRETARI - FASSINO HA QUERELATO LAURA CASTELLI PER DIFFAMAZIONE – LA PENTASTELLATA RUOCCO RICORDAVA AL PD "LA STRAGE DEI RISPARMIATORI" - LA MORANI DICEVA DI CONTE: FINGE DI FARE IL PREMIER (ORA HA CAMBIATO IDEA?) – I CASI DI STEFANO E MALPEZZI…

Carlo Tarallo per la Verità

 

scalfarotto

Caro nemico mio, abbracciamoci forte, e vogliamoci tanto bene! Leggere la lista dei viceministri e sottosegretari di questo assurdo papocchio che risponde al nome di governo Pd-M5s mette di cattivo umore gli italiani, che da una tale insalata avariata non possono aspettarsi nulla di buono.

 

Un modo per tirare un po' su l' umore, però, c' è: per farsi quattro amare risate, basta rileggere gli insulti che i nuovi esponenti di governo si scambiavano fino a pochi giorni fa, ovvero fino a quando Santa poltrona non ha fatto il miracolo di far diventare amici per la pelle personaggi che si erano scambiati offese, veleni, accuse, insulti, maldicenze, querele, utilizzando ogni mezzo di comunicazione possibile e immaginabile, dalla tv ai social, dalla radio ai giornali.

 

Gustiamoci una carrellata di insulti verso i nuovi alleati «per il bene dell' Italia» che hanno visto protagonisti i neo sottosegretari del Pd e del M5s.

 

pd contro m5s sui social

Il 18 luglio 2019, il neo viceministro all' Istruzione Anna Ascani, del Pd, su Twitter, scolpisce queste inequivocabili parole: «Oggi c' è una intervista a Massimo D' Alema in cui dice che dobbiamo aprire al M5s. D' Alema e i 5 stelle. Non c' è bisogno», ironizza la Ascani, «di aggiungere molto altro. Se vogliono fare l' accordo, se lo facciano senza di me». Neanche due mesi dopo, l' accordo non solo lo hanno fatto, ma con tanto di nomina a viceministro della Ascani, che prima di pensare all' istruzione farà bene a occuparsi della distruzione di tutti i tweet nei quali attacca i cari amici grillini.

 

vigilia di nataleUn neo sottosegretario che ci riserverà grandi soddisfazioni è Alessia Morani, del Pd, finita al ministero dello Sviluppo economico. È la vigilia di Natale del 2018, la Morani non sa come passare il tempo in attesa del cenone e posta su Twitter una foto in cui c' è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che suona la chitarra per i piccoli pazienti dell' ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La Morani evidenzia un particolare, che si vede nell' immagine pubblicata sul suo profilo social: sul manico della chitarra c' è un «capotasto», un aggeggio che rende più semplice suonare lo strumento, posizionato al di sotto della mano sinistra con cui il premier sta strimpellando.

m5s contro pd sui social

 

«È tutto meravigliosamente finto. D' altronde», azzanna la Morani, «Conte finge di fare il presidente del Consiglio e può fingersi anche chitarrista». Parole dure, il premier colto in fallo (di mano). Macché: trattasi di bufala. Il Blog delle Stelle rivela che il capotasto è stato aggiunto con un programma di grafica: «Il Pd è passato dalle fake news alle fake photo», attacca il M5s, che al grido di «vergogna!» lancia l' hashtag #MoraniChiediScusa. La Morani si rende conto della figuraccia e cancella il tweet, ammettendo l' errore.

 

Ora che è sottosegretario di Conte, la Morani appenderà la chitarra al chiodo e passerà alle sviolinate. Un uomo che non smette mai di stupire, per le vette di ipocrisia che è in grado di raggiungere, è il sottosegretario agli Esteri del M5s Manlio Di Stefano, inopinatamente presenza fissa in tv, dove colleziona figuracce internazionali, in ossequio al suo ruolo.

 

governo conte m5s pd

Il 1 agosto 2019, Di Stefano partecipa (manco a dirlo) a un confronto tv con Gennaro Migliore, deputato del Pd. Alle accuse di Migliore, che sottolinea le differenze tra M5s e Pd, Di Stefano risponde così: «Oggi Migliore ha ragione. Mentre lui era affaccendato nel cambiare partito», attacca il big pentastellato, «in una legislatura, noi eravamo impegnati a impedire le porcherie che loro facevano proprio sulla giustizia.

 

Quindi, ha ragione: sicuramente siamo diversi». Ora le porcherie le faranno insieme?

ivan scalfarotto

Non si sa. Quello che si sa, è che Di Stefano, fino alla conversione mistica, non le mandava a dire. Il 2 maggio scorso partecipa a Piazzapulita su La7. A un certo punto, mostra un cartello con il faccione grigio di Nicola Zingaretti, una serie di scritte e proclama: «Qui ci sono le proposte del Pd annunciate da Zingaretti! Aumento degli stipendi dei parlamentari, reintroduzione del finanziamento pubblico, reintroduzione dei vitalizi!». «Non è stato Zingaretti», obietta il conduttore, «in realtà ne ha parlato Luigi Zanda (tesoriere del partito, ndr) e Zingaretti ha dovuto sconfessare».

 

telefonata in direttaDi Stefano non molla la presa, finché il segretario del Pd non interviene telefonicamente in diretta: «Non permetterò mai», tuona Zingaretti, «di utilizzare il falso per ottenere voti e consensi. Noi non proponiamo né di alzare gli stipendi dei parlamentari né di ripristinare i vitalizi». Il giorno dopo il sito del Pd, Democratica.com, titola: «Di Stefano, un bugiardo in tv». Sarebbe il caso di modificare l' articolo, in «Di Stefano, un bugiardo come alleato».

 

MANLIO DI STEFANO ALESSANDRO DI BATTISTA

Un caso clinico è rappresentato da uno scontro tremendo tra due attuali sottosegretari, Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento, Pd) e la mitologica Laura Castelli (viceministro M5s all' Economia, tra l' altro querelata per diffamazione da Piero Fassino per un post su una candidata alle amministrative 2016 a Torino). È il 29 novembre 2018, impazza il caso delle tessere «fantasma» per il reddito di cittadinanza. La Malpezzi vuole vederci chiaro: «Sono state stampate le tessere», chiede la neosottosegretaria, «per il reddito di cittadinanza? Siamo di fronte a un danno erariale o all' ennesima bufala? Siamo pronti a denunciare Luigi Di Maio e Laura Castelli».

 

Per passare da una minaccia di denuncia a una allegra convivenza al governo, è un attimo. La Malpezzi ieri probabilmente si sarà commossa quando ha appreso di essere diventata sottosegretario del fantastico inguacchio Pd-M5s. Lacrime di gioia, che hanno sostituito altre lacrime, di dolore e smarrimento, versate a causa di quegli ex cattivoni dei grillini. È il 22 dicembre 2018, la all' epoca semplice senatrice Malpezzi interviene in Aula con la voce rotta dall' emozione. Piange, è sconvolta: «Il questore M5s, Laura Bottici», singhiozza la neosottosegretaria, «mi ha messo le mani addosso!».

laura castelli claudio durigon

 

Scoppia il caos, si sfiora la rissa tra i senatori del Pd e quelli del M5s, la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati deve interrompere la seduta. La Malpezzi è in lizza per lo scudetto dei voltagabbana: prima di allearsi, responsabilmente e per il bene del Paese, con il M5s, si dilettava anche nella realizzazione di manifestini social. Indimenticabile quello con il faccione di Luigi Di Maio e una riflessione severa: «Pernigotti», scrive la Malpezzi, «oggi la firma per la cessazione dell' attività: cassa per i 100 dipendenti. Vi ricordate Di Maio che diceva che avrebbe salvato la Pernigotti? Non ha fatto nulla!». Non avrà salvato la Pernigotti, ma Di Maio, mettendo in piedi il governo con il Pd e quindi scongiurando le elezioni anticipate, ha salvato sicuramente la Malpezzi.

 

simona malpezzi

Come trascurare Ivan Scalfarotto? Il neosottosegretario agli Esteri del Pd, lo scorso 8 maggio, nel corso di un appassionato intervento alla Camera, denuncia coraggiosamente il «progetto eversivo del M5s», al quale, garantisce, «ci opporremo in ogni modo». Scalfarotto ci ha ripensato: altro che eversivo, il M5s in fondo è il partner di governo ideale, soprattutto se al governo ci va lui, Ivan il terribile.

 

twitter Su Twitter, poi, ci va giù pesante con Di Maio: «Invece di usare paroloni che gli fanno fare la figura dell' idiota, dovrebbe solo aspettare i dati dell' Istat e verificare se le sue politiche producono più posti del Jobs act. Sempre che alla fine non decida di taroccare i dati dell' Istat, come preferirebbe la Castelli».

 

In sintesi: in qualunque democrazia seria, in qualunque posto del mondo, Pd e M5s non avrebbero mai potuto neanche immaginare di allearsi, con tutte le palate di fango che si sono scambiati fino a qualche giorno fa. Ma in Italia c' è Santa poltrona, con i suoi miracoli, e i suoi miracolati.

malpezzi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA