luca palamara adele attisani centofanti

LA CASA, SEMPRE LA CASA! - TRA I ''REGALI'' DI CENTOFANTI A PALAMARA, ANCHE 40MILA EURO DI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE PER L'APPARTAMENTO DI ADELE ATTISANI, L'''AMICA'' DEL MAGISTRATO. ''IO E CENTOFANTI ERAVAMO AMICI, ANCHE IO HO CONTRIBUITO AI LAVORI, PAGAVO IN CONTANTI PER NON LASCIARE TRACCIA DI ACQUISTI E PERNOTTAMENTI QUANDO NON ERO CON LA FAMIGLIA''

 

 

 

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera

 

C' è un nuovo filone di inchiesta sul magistrato romano Luca Palamara. Riguarda la ristrutturazione dell' appartamento della sua amica Adele Attisani. Le verifiche disposte dalla Procura di Perugia avrebbero dimostrato che ad occuparsi dei pagamenti per 40 mila euro fu l' imprenditore Fabrizio Centofanti. E proprio questo potrebbe costargli la contestazione di un altro episodio di corruzione perché - questa è l' accusa - avrebbe messo la sua funzione di componente del Csm e pubblico ministero a disposizione dell' uomo d' affari.

ADELE ATTISANI

 

Non solo. L' esame delle fatture acquisite dalla Guardia di finanza avrebbe dimostrato che in realtà i costi degli interventi nella casa della donna sarebbero stati addebitati a un' impresa che stava effettuando lavori nel Palazzo di giustizia della Capitale.

Sono le intercettazioni captate grazie al trojan nel cellulare, ma soprattutto la documentazione sequestrata durante le perquisizioni, a rivelare che c' era stata una ristrutturazione a casa della donna. Ma l' esame delle carte dimostra che non sono stati né lei né Palamara a saldare i conti.

 

Il 30 maggio, quando Palamara viene interrogato per la prima volta, i pm di Perugia Gemma Miliani e Mario Formisano chiedono chiarimenti sulle spese pagate da Centofanti: viaggi in montagna e la mare, vacanze a Dubai, un anello. Poi vanno dritti al punto: «Sa se siano stati fatti dei pagamenti di lavori alla Attisani?».

 

LUCA PALAMARA ADELE ATTISANI

Palamara conferma: «Sì, sono stati fatti lavori nella casa di Adele e lei si è organizzata con Centofanti, ma una parte li ho pagati io». Il giorno dopo, nuovo interrogatorio, Palamara fornisce altri dettagli: «Sui lavori mi riferivo alla casa di Adele rispetto ai quali ho cercato di aiutarla, non sono in grado di quantificare, ogni tanto le davo 400, 500 euro e ho chiesto a Centofanti di aiutarla nel limite del possibile, nel senso di mandarle degli operai e trovare qualcuno per i lavori. Le ho dato ogni tanto delle somme, che non so quantificare, non so nulla delle fatture, io non volevo comparire sui lavori».

luca palamara

 

I controlli disposti dai magistrati consegnano una ricostruzione diversa. Si scopre infatti che l' appartamento di Attisani era stato svaligiato e poiché i ladri avevano causato migliaia di euro di danni, Centofanti si sarebbe messo a disposizione di Palamara per aiutare la donna. Per questo avrebbe contattato un costruttore che stava già effettuando lavori negli uffici giudiziari di piazzale Clodio chiedendo di occuparsi della ristrutturazione. I 40 mila euro sarebbero stati dunque inseriti nel costo finale dell' appalto pubblico e di tutto questo si sarebbe occupato proprio Centofanti.

 

Nell' avviso a comparire notificato oltre un mese fa a Palamara c' è l' elenco dei favori che avrebbe accettato da lui. E anche la ristrutturazione rientra adesso nella lista dei «regali» che - questo è il sospetto degli inquirenti umbri - Centofanti avrebbe pagato per garantirsi gli interventi di Palamara quando si trattava di orientare alcune indagini oppure favorire il trasferimento e la concessione di incarichi ad altri magistrati indicati proprio da lui.

 

fabrizio centofanti

Nel suo interrogatorio, ma anche di fronte al Csm, Palamara ha dichiarato: «Centofanti mi ha consentito in alcuni momenti di concedermi momenti di svago, ma non gli ho mai consentito di vendersi l' amicizia per me». E dopo aver ammesso che «essendo amici, a volte pagava lui, a volte pagavo io», nega di aver mai favorito persone che lui indicava: «Gli chiedevo sempre di stare attento a non mettermi in difficoltà e avevo un rapporto solo con lui». Una tesi che non ha convinto i pm di Perugia. Anche perché dai colloqui intercettati sono emersi numerosi pagamenti in contanti, compresi quelli di viaggi e soggiorni.

 

ADELE ATTISANI

Palamara respinge l' accusa che i pagamenti in contanti servissero a nascondere il versamento di mazzette: «Lo facevo per non lasciare traccia di acquisti e pernottamenti quando non ero con la famiglia». Verifiche sono in corso anche su chi abbia versato i soldi per l' anello. Palamara sostiene di averlo pagato in due tranche «una da mille euro e una da 1.500 euro attraverso un amico poliziotto, Renato Panvino, che mi aveva mandato le fotografie e mi aveva fatto parlare al telefono con il gioielliere, poi me lo portò a Roma. Il pagamento di Centofanti si riferisce a un' altra cosa».

ADELE ATTISANI TUTORIAL

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)