ignazio la russa mussolini

LA CASETTA NERA DI IGNAZIO - IN UN VIDEO DEL 2018 IGNAZIO LA RUSSA MOSTRA I CIMELI FASCISTI E LE STATUE DEL DUCE CUSTODITI NELLA SUA CASA (CE L'HA ANCORA?) – A QUATTRO ANNI DI DISTANZA IL SUO POTREBBE ESSERE IL NOME SCANDITO DALLA SENATRICE A VITA LILIANA SEGRE, TESTIMONE DELL’OLOCAUSTO E CHIAMATA A PRESIEDERE LE PRIME SEDUTE DI PALAZZO MADAMA, COME NUOVO PRESIDENTE DEL SENATO... – VIDEO

 

Vanessa Ricciardi per www.editorialedomani.it

 

cimeli del duce a casa di ignazio la russa

Cimeli fascisti, bassorilievo e statua del duce Benito Mussolini: «C’è anche un simbolo comunista, ma gliel’ho messo sotto i piedi», dice ridendo Ignazio La Russa in un video girato a casa sua. Le immagini risalgono al 2018 ma sono state rilanciate in queste ore sui social: «La casa di La Russa custodisce una collezione di memorabilia» recita il sottopancia. A quattro anni di distanza La Russa potrebbe essere il nome che la senatrice a vita Liliana Segre, testimone dell’olocausto e chiamata a presiedere le prime sedute di Palazzo Madama, potrebbe scandire per dichiararlo nuovo presidente del Senato.

 

AL SENATO

IGNAZIO LA RUSSA BUSTO DI MUSSOLINI

Il 13 ci sarà la prima seduta del Senato per eleggere il nuovo presidente. La Russa è il favorito, l’uomo che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, vorrebbe come seconda carica dello stato. Fino a oggi La Russa ha dimostrato di avere un rapporto con la storia molto particolare. Oltre al disegno di legge per festeggiare il 17 marzo l’unità d’Italia, da vero patriota, il senatore di Fratelli d’Italia nella scorsa legislatura ne ha presentato un altro per l’istituzione di una commissione per le violenze negli anni Sessanta e Settanta.

 

Nel testo si legge che nel suo cuore c’è nello specifico la strage romana di Acca Larenzia, quando il 7 gennaio 1978 furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano nella via del quartiere Tuscolano che diede il nome al pluriomicidio. Un evento che richiama ancora le celebrazioni dei nostalgici del duce, a partire dai fascisti del Terzo millennio di Casapound.

 

a casa di ignazio la russa

La Russa, che ora dice che non c’è niente di nostalgico nel suo partito, oltre ai cimeli fascisti, nell’intervista pubblicata sul Corriere della Sera ricorda il 12 aprile del 1973, il “giovedì nero”, quando il partito neofascista Msi scese in piazza nonostante il divieto della prefettura. La Russa all’epoca era dirigente giovanile e fu testimone dello scontro: «Uccidere un poliziotto per un partito come il nostro fu un trauma da cui faticammo a riprenderci». La sua non era una militanza dell’ultimo minuto, nel 1969 fu riconosciuto e cacciato dalla Bocconi: «Ero andato a prendere la mia fidanzata». Nei giorni successivi incontrò i responsabili: «Si sono presi tanti schiaffi che se li ricordano ancora».

 

I DISSIDI CON L’ANPI

cimeli del duce a casa di ignazio la russa

Cinquant’anni dopo La Russa non festeggia il 25 aprile, il giorno della liberazione dal nazifascismo. Cosa farà se diventerà presidente del Senato? Le polemiche con l’Associazione nazionale partigiani italiani non sono mai finite. «L’Anpi – ha detto qualche anno fa – altro non è che una foglia di fico della sinistra, una associazione che sfila con i centri sociali e che fa comodo solo per tenere alto il pericolo del fascismo, che però non c’è più da ben 72 anni».

 

 

Un’idea che, qualora diventasse seconda carica dello stato, non condividerebbe con la prima, visto che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ha mai mancato di ringraziare l’associazione.

IGNAZIO LA RUSSA CARTABIANCA

 

L’ultimo diverbio con l’Anpi riguarda il fratello, Romano La Russa. L’assessore regionale di FdI due settimane fa ha alzato il braccio destro – come per il saluto fascista – al funerale di suo cognato Alberto Stabilini. L’associazione partigiana ha riprovato il gesto e chiesto alla magistratura di «individuare i responsabili e di applicare le leggi Scelba e Mancino per apologia di fascismo». Per La Russa (Ignazio) quello del fratello è stato solo «un grave errore».

 

TUTTI EREDI

Se La Russa non sente il 25 aprile, il ricordo delle Foibe, il massacro di italiani ad opera di partigiani jugoslavi, è invece sempre nei suoi pensieri. La Russa in occasione della commemorazione cara alla destra partecipa alla deposizione della corona d'alloro all'Altare della patria, a cui in passato si è presentato con tutti i big del partito: Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Daniela Santanché e Fabio Rampelli. Con sottofondo dell’inno nazionale e sventolamento del tricolore.

 

Ignazio La Russa, giovane nostalgico

L’attenzione al duce non si è mai spenta. Nel 2019, La Russa se l’è presa con il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che non voleva acconsentire a celebrare la commemorazione della morte di Mussolini il 28 aprile. La Russa non era d’accordo: «Non so come possa essere strumento di polemica, è solo un ricordo religioso di una persona che non c’è più e credo che la religione cristiana non preveda divieti di questo tipo».

 

 

IGNAZIO LA RUSSA GIORGIA MELONI

Con il fascismo, ha detto di recente, «abbiamo chiuso a Fiuggi», al congresso dove l’ex leader Gianfranco Fini nelle sue tesi disse che la destra non è figlia del fascismo. «Noi con i neofascisti e il folclorismo nostalgico non abbiamo niente a che spartire, la sinistra si metta l'anima in pace», ha risposto al Foglio La Russa l’anno scorso senza specificare se intanto a casa sua sono spariti i cimeli che si vedevano nel video.

 

ignazio la russa 2

A settembre, durante un diverbio con il governatore Michele Emiliano in vista delle elezioni, è stato provocato sulle sue origini politiche: «Siamo tutti eredi del Duce – ha risposto –, se intendi eredi di quell’Italia dei nostri padri, dei nostri nonni e dei nostri bisnonni».

ignazio la russa da giovaneignazio la russa incazzatogiorgia meloni ignazio la russa ignazio la russa giorgia meloni 1 ignazio la russa giorgia meloni ignazio la russa giorgia meloni 2ignazio la russa giorgia meloni 3ignazio la russa

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...