striscione contro salvini

IL CASO DEGLI STRISCIONI CONTRO SALVINI FA AGITARE DI MAIO: “NELLE PIAZZE È TORNATA UNA DIVISIONE TRA ESTREMISMI CHE NON FA BENE A NESSUNO…” - IL VIMINALE TEME IL BOOMERANG E ALLENTA LE MISURE: GLI STRISCIONI DOVRANNO ESSERE RIMOSSI SOLTANTO SE PROVOCANO GRAVE RISCHIO PER LO SVOLGIMENTO DELL'EVENTO E LA DECISIONE SARÀ DI ESCLUSIVA COMPETENZA DEL FUNZIONARIO RESPONSABILE DELL'ORDINE PUBBLICO CHE SI TROVA SUL LUOGO DEL COMIZIO…

1 - IL CASO DEGLI STRISCIONI ANTI LEGA IL M5S A SALVINI: ABBASSI I TONI

Alessandro Trocino per il “Corriere della sera”

 

«Non sei il benvenuto». Uno striscione laconico, senza neanche il nome del destinatario, apre una polemica che rischia di ingrossarsi e che vede, ancora una volta, su parti opposte della barricata Lega e 5 Stelle. Perché la scritta, affissa al secondo piano di una palazzina di Brembate e prontamente rimossa, era destinata a Matteo Salvini, atteso per un comizio.

STRISCIONE CONTRO SALVINI

 

E a Luigi Di Maio che si dice preoccupato della situazione, accusando in sostanza l'alleato di alzare il livello della tensione, risponde subito una nota corrosiva della Lega, che attacca: «Tensione nelle piazze? L'unica novità negativa sono le decine di minacce di morte contro il ministro. Per il resto i reati in Italia sono in calo ovunque fino a ridursi del 15 per cento. Aumentano invece le morti e gli infortuni sul lavoro». Tema che, come è noto, è di competenza del ministro Di Maio.

 

Ma nella polemica si fa sentire anche il Pd, con Carlo Calenda: «Salvini mi pare abbia perso il controllo di se stesso, non so se per nervosismo o inadeguatezza. Penso agli insulti alla sua scorta, ai commenti contro giornalisti tv come Fazio e Gruber. Ormai è diventato un pericolo per il Paese. Dall' altro lato, mi pare che Di Maio non sia credibile: scopre che Salvini è così proprio ora, a 15 giorni dalle elezioni? La verità è che sono entrambi pericolosi: Di Maio per la nostra economia, Salvini per la nostra sicurezza».

 

STRISCIONE CONTRO SALVINI

L'ordine di rimozione dello striscione è stato disposto dalla Questura di Bergamo e per eseguirlo è stato necessario l' intervento dei vigili del fuoco, visto che si trovava a una decina di metri di altezza, in una casa disabitata. Salvini, informato dell' accaduto, ha commentato: «Non ne so niente. Basta che non ci siano problemi di ordine pubblico, poi ognuno scrive quello che vuole». Ma la protesta degli striscioni è destinata a estendersi. Sabato, alla manifestazione della Lega in piazza Duomo a Milano, il Pd «prevede» molti striscioni sui balconi». E l' Unione degli Studenti ha invitato ad allestire «balconi di protesta» in occasione del comizio che Salvini terrà a Campobasso mercoledì.

 

La decisione di rimuovere lo striscione di Brembate, ha spiegato la Questura, è stata presa «per evitare possibili tensioni, come avvenuto in occasioni simili». Non è passato inosservato il nervosismo crescente di Salvini. Che viene sempre più spesso accolto da proteste. Come i selfie che rivelano come protagonisti oppositori politici che fingono di mettersi in posa e dicono e fanno cose polemiche. E come la protesta a Settimo Torinese, che ha provocato la reazione del ministro dell' Interno, il quale è sbottato platealmente dal palco, rivolto alla sicurezza: «Ma le pare normale quello che sta succedendo?».

 

STRISCIONE CONTRO SALVINI

Lo striscione diventa il simbolo di una protesta che monta. E mentre la destra alza la testa, con CasaPound e Forza Nuova, anche a sinistra si torna in piazza in massa.

Di Maio, nel post, dice di vedere «molto nervosismo in Italia»: «Alla Sapienza sono tornate le camionette delle forze dell' ordine come non accadeva da tempo. C' è una tensione sociale palpabile, non solo a Roma. Sequestri di telefonini, persone segnalate, striscioni ritirati. Nelle piazze è tornata una divisione tra estremismi che non fa bene a nessuno». Segue un appello a «tutte le forze politiche».

 

Critiche anche da sinistra. La parlamentare dem Elena Carnevali ha presentato un' interrogazione. Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, si chiede polemicamente «a che titolo sia stato rimosso lo striscione». Per la capogruppo di Forza Italia, Anna Maria Bernini, «i 5 Stelle per anni sono stati una fabbrica dell' odio. Ora Di Maio si accorge che è tornata la violenza estremista e invita la Lega a moderare i toni. Lacrime di coccodrillo».

 

2 - IL VIMINALE TEME IL BOOMERANG: INTERVENIRE SOLO PER GRAVE PERICOLO

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

 

È un' onda che cresce e continuerà a farlo fino al 26 maggio, il giorno delle elezioni europee. Al Viminale ne sono consapevoli, sanno che la rimozione degli striscioni contro il ministro Matteo Salvini può diventare materia di scontro con i 5 Stelle, ma può soprattutto alzare una tensione che già si avverte forte nelle piazze.

 

STRISCIONE CONTRO SALVINI

Lo stesso vicepremier, due sere fa, ha urlato e imprecato contro un poliziotto che secondo lui avrebbe dovuto fermare i contestatori che leggevano un volantino mentre era sul palco a Settimo Torinese. Il video ha fatto il giro del web, così come quello del fermo di un ragazzo denunciato per resistenza che accusa la polizia di averlo malmenato.

 

Tanto è bastato per far salire ulteriormente il tono della polemica, anche tenendo in conto il doppio ruolo di Salvini che è segretario del Carroccio e ministro dell'Interno, vale a dire responsabile politico delle forze dell'ordine. E questo naturalmente può provocare imbarazzo. Dunque la linea è tracciata: gli striscioni dovranno essere rimossi soltanto se provocano grave rischio per lo svolgimento dell' evento e la decisione sarà di esclusiva competenza del funzionario responsabile dell' ordine pubblico che si trova sul luogo del comizio.

 

Nei giorni scorsi ci sono state svariate manifestazioni di dissenso contro il leader della Lega. Inizialmente attraverso i selfie, poi con gli striscioni. Alcuni giovani lo hanno attirato con la scusa di una foto e poi lo hanno attaccato sulla politica, tanto che a Salerno è stato sequestrato il telefonino usato da una ragazza.

STRISCIONE CONTRO SALVINI

 

Ma venerdì scorso, quando Salvini è arrivato a Catanzaro, su moltissimi balconi e muri sono state esposte lenzuola con scritte di contestazione al leader della Lega. Un esempio che sarà certamente seguito altrove, visto che già politici locali e assessori - tra loro anche il responsabile delle Politiche sociali di Milano Pierfrancesco Majorino, che ha sfidato il ministro a chiamare la polizia - hanno invitato i cittadini «a rendersi visibili proprio con striscioni belli».

 

Al ministero dell' Interno inizialmente hanno invocato le regole «sullo svolgimento delle adunanze elettorali», lo stesso capo della polizia Franco Gabrielli in un' intervista al Corriere della Sera ha ricordato come «per i comizi elettorali c' è addirittura una norma posta a garanzia del loro svolgimento senza provocazioni di sorta».

 

matteo salvini all'adunata degli alpini a milano 1

Ma esaminando quanto accaduto negli ultimi giorni ci è resi conto che la rimozione delle scritte rischiava di trasformarsi in una vera e propria interferenza, anche perché si è avuta la sensazione che in alcuni casi la decisione del funzionario di polizia potesse essere stata presa proprio per compiacere il ministro. E così si è deciso, sia pur senza formalizzare al momento alcun atto, di richiamare i questori ad esaminare con attenzione la situazione che si crea durante i comizi e disporre la rimozione dello striscione soltanto quando causa un pericolo reale. E dunque se si tratta di insulti al partito o alla persona va bene l' ordine di toglierlo, ma se invece si tratta di contestazione generica, meglio astenersi.

 

SALVINI AL TELEFONO

Anche su questo Gabrielli era stato esplicito, e proprio questo è stato ribadito nelle ultime ore: «Quando si verificano situazioni di potenziale turbativa, spetta al funzionario in strada fare le valutazioni del caso ed evitare che possano provocare conseguenze».

 

Ieri è stato Luigi Di Maio - anche lui naturalmente impegnato nella campagna elettorale come capo politico dei 5 Stelle - a parlare della necessità di «abbassare i toni». Il riferimento era soprattutto al corteo organizzato da Forza Nuova a La Sapienza contro il sindaco di Riace Mimmo Lucano, ma anche a quanto accaduto nelle periferie romane con i militanti di CasaPound schierati contro i rom nell' assegnazione delle case popolari. Tensioni forti che però, su questo concordano gli analisti, «al momento non destano allarme grave rispetto a una possibile degenerazione».

 

un ragazzo prova a baciare matteo salvini

Si tratta comunque di espressioni di dissenso che «devono essere tenute sotto controllo» e per questo alcuni sindacati di polizia invitano tutti «a mantenere la calma proprio per evitare che la campagna elettorale si trasformi in una rissa continua», come sottolinea il segretario del Silp-Cgil Daniele Tissone. «Il ministro - dice - deve essere il primo ad abbassare la voce, non è ammissibile che si scagli contro un poliziotto. Io non me la sento di giudicare il lavoro dei funzionari che sono in piazza, ma proprio per questo dico che bisogna stare attenti a prendere decisioni avventate che poi finiscono per essere strumentalizzate».

FA UN SELFIE CON SALVINI E GLI CHIEDE DOVE SONO FINITI I 49 MILIONI DELLA LEGA

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...