papa bergoglio e giuseppe conte

CATTO-CONTISMO – “GIUSEPPI” STA COLTIVANDO CON MOLTA CURA LA SPONDA CATTOLICA E SI CONFRONTA CONTINUAMENTE CON I VERTICI ECCLESIASTICI VICINI A BERGOGLIO – LA RETE DEL PREMIER VA DAI GESUITI DELLA CIVILTÀ CATTOLICA A PAROLIN, CIOÈ GLI AMBIENTI CHE SI CONTRAPPONGONO AGLI ULTRACONSERVATORI CHE APPLAUDONO SALVINI CHE BACIA IL CROCIFISSO - GLI STUDI A VILLA NAZARETH CON IL CARDINAL SILVESTRINI E LA VECCHIA SCUOLA DC…

 

 

Giacomo Galeazzi e Ilario Lombardo per “la Stampa”

GIUSEPPE CONTE CON I FRATI A SAN GIOVANNI ROTONDO

 

Il sabato a Giuseppe Conte piace passarlo tra i cattolici. Una settimana fa ad Assisi tra i frati francescani per la presentazione del manifesto «Per un' economia a misura d' uomo contro la crisi climatica». Oggi assieme al segretario di Stato monsignor Pietro Parolin al convegno della rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica, dal titolo che più anti-sovranista non si può «Essere mediterranei. Fratelli e cittadini del Mare Nostro».

 

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

Tutto porta al gesuita più famoso del mondo, il Bergoglio autore dell' enciclica ambientalista «Laudato sì», che ha scelto per il suo papato il nome del fraticello d' Assisi, e si batte in nome dei migranti. Nella strategia personale del premier la sponda cattolica serve ad attrezzarsi contro gli ultraconservatori che applaudono Matteo Salvini che bacia il crocefisso o invoca la Madonna, ma anche ad attenuare lo sconfinamento verso sinistra.

 

MATTEO SALVINI CON IL ROSARIOIL CARDINALE PAROLIN CON PAPA FRANCESCO

Per capire dove sta andando Conte bisogna unire i puntini delle sue mosse più recenti. Svelano la cura sartoriale con la quale sta cucendo la sua leadership. Da Palazzo Chigi suggeriscono di riprendere con attenzione la giornata di lunedì. Siamo all' indomani del successo del Pd in Emilia-Romagna.

 

Conte è raggiante e in strada incontra le telecamere: «Mi auguro - dice - si possa rafforzare un ampio fronte - chiamatelo come volete, progressista, riformista, alternativo alle destre- dove possano trovare posto tutte le forze, pur con diverse sensibilità». Poche ore dopo, Conte cambia espressione e trasforma il fronte in «un' area innovatrice per lo sviluppo sostenibile, dove possa trovare spazio anche il M5S, a cui non piace la dicotomia destra-sinistra».

matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 2

 

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

Eh sì perché quel pomeriggio, tra una dichiarazione e l' altra di Conte, c' è stato il reggente del M5s Vito Crimi che aveva precisato: «Non ci frega nulla del fronte anti-destra». Ai grillini come Luigi Di Maio, gelosi del proprio Dna post-ideologico, cocciutamente convinti della terza via, non era piaciuta la fuga in avanti del premier. E lui, in eterno equilibrio sulla propria maggioranza, ha dato prova semantica di aver capito.

Conte mostra Padre Pio a Vespa

 

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

Basterebbe chiedergli ora cosa abbia in testa e Conte risponderebbe quello che ha dato mandato di spiegare ai collaboratori: «Parlare di fronte progressista è limitativo. Concepisco questo spazio come aperto, inclusivo, oltre i recinti ideologici, percepito non come una camicia costrittiva, in cui si possa realizzare un' Italia più verde, più digitale, più equa e sostenibile», e dove hanno casa le forze dell' attuale maggioranza. Per non dividere il M5S, ne mutua lo spirito trasversale. La rete dei cattolici rientra in questi piani.

 

antonio spadaroachille silvestrini con papa francesco 1

Conte frequenta da sempre questi mondi che hanno visto con favore la sua ascesa. Guardando al passato, idealmente si vede parte di un' eredità che da De Gasperi passa per Moro e arriva fino a Prodi. In questo, il premier trova nei gesuiti di Civiltà Cattolica, la rivista le cui bozze sono supervisionate dalla Segreteria di Stato vaticana, un gancio autorevole per rafforzare i suoi contatti Oltretevere. Il direttore padre Antonio Spadaro, tra i più ascoltati spin doctor di Francesco, ha già invitato in due occasioni Conte a confrontarsi con i vertici ecclesiastici.

achille silvestrini 1

 

il mio papa cover conte bergoglio

Un doppio assist dai Sacri Palazzi per accreditarsi come interlocutore privilegiato su temi come la Cina e il Mediterraneo che gli consentano di dar prova di quel metodo del dialogo appreso alla residenza universitaria Villa Nazareth dal suo maestro e mentore, il cardinale Silvestrini, artefice della revisione dei Patti Lateranensi e dell' Ostpolitik pontificia della guerra fredda. A Villa Nazareth, roccaforte del cattolicesimo democratico, il premier ha condiviso con giuristi della sinistra Dc come Leopoldo Elia e Giovanni Conso la visione dossettiana del fronte comune in chiave anti-autoritaria e ha

salvini rosarioPAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."