giovanni tria moscovici

CAVOLETTI DA BRUXELLES – LA COMMISSIONE EUROPEA OGGI RACCOMANDERÀ L'APERTURA DI UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEBITO CONTRO L’ITALIA: SE NON SI AVVIA UN NEGOZIATO, SARANNO LACRIME E SANGUE PER 5 ANNI, ALTRIMENTI MANOVRA AGGIUNTIVA DA 3-4 MILIARDI – I VERI IMPEGNI CHE HA PRESO IL GOVERNO: RIDUZIONE DEL SALDO STRUTTURALE DEL DEFICIT DI DUE DECIMALI, CHE SIGNIFICA MANOVRA CORRETTIVA ENTRO L’ESTATE, PIÙ…

1 – BRUXELLES PIEGA IL GOVERNO: “ORA PROCEDURA D’INFRAZIONE”

Alberto D’Argenio per “la Repubblica”

 

TRIA E MOSCOVICI

(…) Il rapporto sul debito italiano (articolo 126,3 del Trattato) getta luce sulla reale situazione del Paese. Il cui debito, scrive Bruxelles, è il secondo dell'Unione, ha un peso pari a 38 mila e 400 euro per abitante più un costo annuo di circa 1000 euro a persona per finanziarlo. In aumento grazie a Salvini e Di Maio.

 

(…) Poi ci sono i numeri. L'Italia nel 2018-2019 ha sforato le regole sul deficit di 11 miliardi e nel 2020 corre verso un 3,5% che calpesta Maastricht. Per questo il debito è in salita: a quota 132,2% del Pil nel 2018, 133,7% nel 2019 e 135,2% nel 2020. In cifre significa non aver rispettato i target di riduzione del debito di 135 miliardi lo scorso anno, 162 miliardi quest'anno e di 171 il prossimo (7,5-9-9,5% del Pil).

 

GIUSEPPE CONTE PINOCCHIO IN MEZZO AL GATTO (LUIGI DI MAIO) E LA VOLPE (MATTEO SALVINI) MURALE BY TVBOY

(…) Per queste ragioni la Commissione oggi raccomanderà l'apertura di una procedura sul debito. Poi spetterà alle capitali confermarla. Martedì si esprimeranno gli sherpa dei governi e sarà cruciale se il loro sarà un via libera secco o se chiederanno a Bruxelles di negoziare una soluzione con Roma. Quindi, il 9 luglio, i ministri Ue avranno l'ultima parola. Se in questo mese si aprirà un negoziato, per evitare una gabbia che imporrà un rigido programma di risanamento per almeno 5 anni, pena sanzioni, l'Italia dovrà mettere sul tavolo una manovra bis di 3-4 miliardi e prendere impegni solenni sul 2020, anno in cui dovrà risanare il deficit almeno di 11 miliardi (0,6% del Pil). (…)

 

2 – IL RAPPORTO SUI FATTORI RILEVANTI CONFERMA I TAGLI PREVISTI DALLA LETTERA ALL' UE E POI CANCELLATI

MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

C' è sempre un po' di Pirandello nella politica italiana. Prendiamo l' azzuffata dello scorso week-end sulla lettera di risposta alla Commissione europea sui conti pubblici. I Cinque Stelle hanno chiesto e ottenuto di far sparire dalla missiva il passaggio in cui venivano ipotizzati «tagli al welfare» a partire dal 2020. Dal loro punto di vista avevano tutte le ragioni per protestare: giocando sulle previsioni di una minor spesa per reddito di cittadinanza e anticipo pensionistico, il Tesoro stava promettendo un taglio in via permanente.

luigi di maio matteo salvini

 

L' idea - nata in casa Lega - punta ovviamente a ridimensionare la misura cara al Movimento e mai digerita da Salvini. Resterà negli annali la foto del premier Conte fra i due vice in cui il leghista sventola solo un cartello, quello dedicato a «quota cento». Nei piani del Carroccio la prossima Finanziaria dovrebbe restringere le maglie di un sussidio che ha mescolato obiettivi confliggenti: l' aiuto agli indigenti e il sostegno alla disoccupazione. Sia come sia, l' eliminazione di quell' inciso è stata pura apparenza, utile solo a calmare gli animi.

 

tria moscovici 4

Per capire quali siano i veri impegni del governo con l' Europa occorre scaricare dal sito del ministero del Tesoro l' allegato rigorosamente in inglese a quella stessa lettera. Si intitola «Relevant factors influencing public debt developments in Italy». Nel secondo capoverso di pagina diciotto c' è la frase che non dovrebbe esserci. «La prosecuzione di un buon andamento delle entrate fiscali e un minor costo derivante dalle nuove politiche del welfare potrebbe creare lo spazio per un miglioramento del deficit, anche su base strutturale. La spesa nel 2019 potrebbe essere inferiore dello 0,2 per cento a quanto previsto dalla Commissione europea a primavera (2,5 per cento)». Il lettore già annoiato non se ne spiaccia, ma occorre fare un' ulteriore precisazione tecnica.

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

A prima vista la frase sembra tale e quale quella riportata nella lettera modificata, in cui il governo si limita a garantire l' accantonamento dei risparmi di quest' anno. Il diavolo come sempre sta nel dettaglio, e il dettaglio in questo caso è l' inciso «anche su base strutturale». In quella parola c' è la promessa di un risparmio di qui in poi da 3,5 miliardi l' anno, guardacaso quel che le regole europee chiedono a chi dovesse essere colpito da una procedura sul debito.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 36

A tutto questo va aggiunta un' altra considerazione: la previsione di ottenere risparmi già quest' anno grazie alla minor spesa per reddito e «quota cento» non è certificata da alcuna stima ufficiale. È una voce che gira nei palazzi, e dai palazzi alle redazioni dei giornali. In realtà nei palazzi di voce ne circola anche un' altra , ovvero che i risparmi nel 2019 arriveranno, ma solo dalla spesa per il reddito di cittadinanza, e per una cifra non superiore ai 500 milioni di euro. Secondo queste stime il costo a consuntivo della legge che ha permesso la pensione anticipata ai sessantaduenni sarà invece un po' più alta del previsto. Vero? Falso? Così è se vi pare.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 15

Agli atti resta la frase sopracitata del rapporto sui fattori rilevanti. Promettendo una riduzione del saldo strutturale di due decimali, il governo sta di fatto prendendo l' impegno per una manovra correttiva entro l' estate, alla quale dovranno aggiungersi i due miliardi impegnati a gennaio, quando la Commissione ha trattato con l' Italia la revisione del deficit di quest' anno: da 2,4 per cento a 2,04. In totale fanno dunque 5,5 miliardi di minori spese.

Il lettore arrivato fin qui ora si chiederà: come mai di fronte a tanta diligenza la Commissione mette nel mirino i conti italiani?

 

DI MAIO SPREAD

La risposta è più semplice del previsto: l' Unione sta avvertendo l' Italia per gli obiettivi mancati nel 2018 perché è piuttosto in allarme per le promesse future. Perché in quella stessa lettera - quella inviata lo scorso week-end - il governo dice che toccherà la luna con un dito: nessun aumento dell' Iva - che dovrebbe aumentare per coprire le spese di quest' anno -, una tassa piatta generalizzata sui redditi, il deficit sotto controllo. Secondo le stime che può fare qualunque massaia, e tenuto conto delle ipotesi dello stesso governo, si tratterebbe di un ulteriore aumento della spesa da trenta miliardi. Un punto e mezzo di Pil in più che farebbe schizzare il deficit italiano fra il 4 e il 5 per cento. Decisamente troppo per un Paese così indebitato e la crescita inchiodata a zero virgola. A meno di non voler imboccare di corsa l' uscita dalla moneta unic a.

tria moscovici 3SPREAD DI CITTADINANZAconferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 22conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 37conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 8

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 23

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…