CHE DILETTANTE SALVINI! SU COME FARE AFFARI CON LA RUSSIA PRENDA ESEMPIO DA MACRON - IL PRESIDENTE FRANCESEO OSPITA PUTIN A FORT DE BRÉGANÇON PER UN BILATERALE IN CUI DISCUTERE DI ENERGIA, AERONAUTICA, TRASPORTI - NEL 2018 RISPETTO AL 2017, L'INTERSCAMBIO TRA I DUE PAESE È STATO DI 17,2 MILIARDI DI DOLLARI (+11,2%) - PARIGI È IL PRIMO DATORE DI LAVORO ESTERO IN RUSSIA…

-

Condividi questo articolo


Giampiero Gramaglia per “il Fatto quotidiano”

 

PUTIN MACRON PUTIN MACRON

Pecunia non olet, il denaro non ha odore, dicevano i latini. Ma, in realtà, seguendo il profumo, o la puzza, del denaro, si possono capire percorsi che paiono sottrarsi alla logica della geopolitica. Il riavvicinamento in atto tra la Francia e la Russia ha ragioni essenzialmente economiche, anche se non vi sono estranee la diplomazia della grandeur di Emmanuel Macron e il gusto del guastafeste di Vladimir Putin.

 

Il presidente russo è arrivato ieri sera in elicottero dall' aeroporto di Marsiglia al Fort de Brégançon, un 'Eliseo d' estate' raramente utilizzato per incontri internazionali, nonostante il grande giardino - oltre un ettaro - offra condizioni ideali per colloqui informali. Per il presidente francese, l' incontro con Putin apre una settimana al massimo livello diplomatico mondiale: nel fine settimana, infatti, ospiterà a Biarritz il vertice dei leader dei Sette Grandi.

 

PUTIN MACRON PUTIN MACRON

Il bilaterale con Putin è, in qualche misura, uno sberleffo al presidente Usa Donald Trump, che non vuole riammettere la Russia nel G7 , 'abbonando' l' annessione della Crimea, e peggiora i rapporti con Mosca denunciando gli accordi di disarmo nucleare e rilanciando la corsa agli armamenti. Sia Macron che Putin sono consci che il loro incontro non basta a risolvere nessuna delle questioni internazionali aperte che li riguardano. Ma sono per contro certi che può dare impulso ai rapporti economici e commerciali tra Francia e Russia, che hanno subito l' impatto delle sanzioni imposte dall' Ue a Mosca e della stasi russa.

 

Citato dall' agenzia Sputnik, Mikhail Makarov, nuovo rappresentante commerciale russo in Francia, indica obiettivi precisi: "Dopo il picco del 2011 (28,1 miliardi di dollari), il fatturato commerciale tra Russia e Francia ha subito un calo significativo del 48% nel periodo 2012-2015. Negli ultimi tre anni, però, l' interscambio ha mostrato una crescita costante".

PUTIN MACRON PUTIN MACRON

 

Nel 2018 rispetto al 2017, l' aumento è stato dell' 11,2%, l' interscambio è stato di 17,2 miliardi di dollari. "Abbiamo ragione di credere che sino alla fine del 2019 la crescita proseguirà. E sono assolutamente certo che nei prossimi anni saremo in grado di tornare al livello commerciale pre-crisi".

 

Dal punto di vista francese, la situazione attuale è descritta dal ministero del Tesoro in termini più positivi ancora: "La Francia gode in Russia di una posizione economica tradizionale e strategica", mentre, contrariamente alla Germania e all'Italia, non ha bisogno di forniture energetiche.

 

Detiene una quota di mercato del 4%, è il sesto Paese fornitore, ha un ruolo pesante nell' eco-sistema russo; ed è al secondo posto dei flussi e al primo posto nello stock di investimenti diretti all' estero, a parte le zone a fiscalità agevolata, ed è il primo datore di lavoro estero in Russia.

PUTIN MACRON PUTIN MACRON

 

Partnership strategiche sono state create in settori come l' energia, l' aeronautica, il nucleare e lo spazio. E si progettano ulteriori collaborazioni per dare risposte economiche al cambiamento climatico e sviluppare le nuove mobilità, l' innovazione e la produttività del lavoro. La struttura degli scambi commerciali franco-russi è asimmetrica: l' 80% dell' import francese riguarda il settore energetico, dove, più che i consumi interni, sono in gioco gli interessi dell' industria petrolifera francese, mentre l' import russo riguardano i beni strumentali e i materiali per i trasporti, specialmente nel settore aeronautico.

 

Parigi accusa un disavanzo rispetto a Mosca dell' ordine di cinque miliardi di euro nel 2018. Per effetto delle sanzioni, la Russia, che a un certo punto era stato il quarto mercato francese, è ora soltanto l' ottavo: a Macron piacerebbe recuperare posizioni, Putin l' incoraggia a farlo.

PUTIN MACRON PUTIN MACRON

 

Tanto più che, fronte investimenti, le cose vanno meglio che fronte scambi. La Francia, con oltre 500 filiali di sue aziende in Russia e con 1,200 imprese russe con almeno un azionista francese, è addirittura il primo datore di lavoro straniero in Russia, con ben 150 mila 'dipendenti'.

 

Un contesto economico-commerciale importante, che non ha però impedito a Macron e Putin di recitare i rispettivi ruoli nel loro colloquio. Il francese chiede al russo di rispettare i "principi democratici", riferendosi alla repressione delle manifestazioni dell' opposizione; Putin gli risponde di "non volere a Mosca Gilet gialli", perché "da noi la legge si rispetta".

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO UNA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

FLASH – COME MAI ANTONIO ANGELUCCI VUOLE COMPRARE L’AGI E “LA VERITÀ” (DA BELPIETRO VUOLE SOLO IL QUOTIDIANO E NON LE ALTRE TESTATE, DA “PANORAMA” IN GIÙ)? IL DEPUTATO DELLA LEGA, ORMAI MELONIZZATO, VUOLE AVERE IL CONTROLLO DI TUTTI I GIORNALI DI DESTRA CON L’OBIETTIVO DI ORIENTARE I PARTITI AL GOVERNO. VUOLE DIVENTARE IL “DEUS EX MACHINA” DELLA LINEA POLITICA DI GIORGIA MELONI, COME MURDOCH FECE CON TRUMP – ANGELUCCI STA PENSANDO A SECHI COME DIRETTORE EDITORIALE DI TUTTO IL GRUPPO (MAGARI TORNANDO ANCHE ALLA GUIDA DI AGI) E VITTORIO FELTRI TORNEREBBE ALLA DIREZIONE DI “LIBERO”