matteo salvini luca zaia luigi di maio nicola zingaretti

CHE NE PENSERÀ IL NORD DI UN GOVERNO PD-5 STELLE? – I DEMOCRATICI HANNO UN PROBLEMA STORICO NEL RIVOLGERSI ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DI LOMBARDIA E VENETO, MENTRE I 5 STELLE HANNO EREDITATO LE CLIENTELE DEL SUD - NON È CHE FACENDO UN ESECUTIVO COSÌ ANTINORDISTA SI RISCHIA DI SOTTOVALUTARE LA QUESTIONE SETTENTRIONALE?

 

 

Daniele Meloni per www.startmag.it

 

salvini e zaia 1

L’esito della crisi di governo è tutt’altro che scontato, ma la possibilità che Pd e Movimento 5 Stelle formino un nuovo esecutivo cresce man mano che si delineano le forze e gli interessi in campo. Matteo Renzi si è ripreso il partito, e ieri in Senato ha dato la percezione di essere stato lui il capo dell’opposizione al governo del cambiamento, ponendosi sullo stesso piano di Salvini e Conte e lasciando Nicola Zingaretti in una lose-lose position: se va al voto e perde he’s toast, come dicono gli inglesi. È finito.

 

matteo salvini attilio fontana

Se fa nascere un nuovo governo alleandosi con i pentastellati ha perso il partito. Per i 5 Stelle la necessità di formare un nuovo governo è dato dall’irripetibile numero di parlamentari – 32% – che ha in questo momento nelle due camere e che, quasi certamente, non confermerebbe in caso di voto anticipato. Sullo sfondo, la vera questione della legislatura: l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che nel 2022 sostituirà Sergio Mattarella.

luigi di maio nicola zingaretti

 

Un Presidente che nelle intenzioni dell’establishment non dovrà essere espressione di una maggioranza di destra ma un erede del CLN antifascista che ha scritto la Costituzione – tramite l’Assemblea Costituente – o una “riserva della Repubblica”.

LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI

 

renzi di maio

Il percorso appare tortuoso ma segnato. Ma un governo così composto potrà governare? Difficile. Pd e 5 Stelle rappresenterebbero una sola parte dell’Italia, minoritaria, e poco connessa con la parte più all’avanguardia del Paese: il Nord. I democratici hanno un problema storico nel rivolgersi alle piccole e medie imprese della Lombardia e del Veneto – a proposito: perché non rispolverare il PD del Nord proposto anni fa da Cacciari? – mentre i 5 Stelle hanno ereditato le clientele del sud dei partiti centristi e post-fascisti e vorrebbero fare altrettanto con i ceti burocratici dello Stato, trasformandoli nelle loro classi dirigenti nei ministeri, nelle agenzie e nelle authority.

REFERENDUM LOMBARDIA VENETO

 

Di politici che parlano all’imprenditore del nord, alle partite Iva, a una società che per tessuto sociale e produttivo assomiglia più alle regioni aldilà delle Alpi che non a quelle che costeggiano il Mediterraneo non se ne vedono proprio all’interno dei due partiti, escluso Beppe Sala che, comunque, rappresenta l’unica realtà metropolitana italiana e non le province lombarde e venete.

REFERENDUM LOMBARDIA VENETO2

 

Il balletto sull’autonomia delle due Regioni Locomotiva del Paese ha svelato come ci sia ancora chi voglia mettere i bastoni tra le ruote a un processo assolutamente democratico, suggellato dal referendum del 22 ottobre 2016 e incardinato nelle leggi dello Stato italiano con una procedura prevista dalla Costituzione dal 2001. Lombardia e Veneto fanno le cose meglio degli altri e reclamano più autonomia e la possibilità di distribuire migliori servizi per i loro cittadini siano essi nativi o immigrati dal sud o dall’estero.

REFERENDUM LOMBARDIA VENETO1

 

matteo salvini luca zaia 1

La sensazione è che dopo avere celebrato la sconfitta di Salvini, ai piani alti della nostra Repubblica si sia drammaticamente sottovalutata la possibilità che esso, buttato fuori dalla porta, ritorni dalla finestra. E magari sfondandola. È vero, la Lega non è più identificabile come partito nordista ma come partito nazionalista.

 

matteo salvini luca zaia 3

Ma il core business della sua attività amministrativa e di gestione del potere rimane in Veneto e soprattutto in Lombardia dove ha ottenuto percentuali bulgari alle ultime elezioni europee. Un governo antinordista potrebbe portare ancora più acqua al mulino di Salvini che approfitterebbe anche del perenne sentimento antigovernista del sud per drenare consensi ai 5 Stelle. Nonostante in molti nelle grandi associazioni confindustriali del nord abbiano storto il naso per le politiche economiche del governo gialloverde, la Lega rimane a detta di molti l’unico interlocutore possibile e credibile perché vengano portati avanti gli interessi delle imprese e dei lavoratori lombardi e veneti.

salvini zaia

 

Le differenze tra nord e sud sono destinate ad acuirsi con il nuovo governo, e, forse, anche senza. Un ritorno di una lega nordista è difficile da prevedere anche se, come detto, il nocciolo duro del partito, la sua classe dirigente sta al nord. Forse la Lega rimarcherà ancora di più il suo essere “sindacato del territorio” ricordando le sue battaglie storiche per l’indipendenza della Padania, la devolution, la rivolta fiscale.

 

salvini zaia 4

Anni fa prima di candidarsi alla presidenza della regione Lombardia, Roberto Maroni ipotizzò un futuro del centrodestra sul modello tedesco nel suo libro “Il mio Nord”: la Lega avrebbe dovuto essere la Csu al nord di un partito liberalpopolare sul modello della Cdu merkeliana (e prima ancora kohliana). Questo succedeva quando Forza Italia aveva il 25/30% e la Lega il 4. Lo stesso Salvini ha fatto della rivendicazione dell’autonomia leghista (direi “craxianamente” anche se non so se al leader leghista possa far piacere il paragone) e dell’abbandono del centro-destra il mantra del successo della sua ascesa. Ma la Questione Settentrionale è sempre lì, destinata a riproporsi a breve. Anzi, si è già riproposta.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...