leva militare salvini conte

CHE NOIA LA CAMPAGNA ELETTORALE SULLA NAJA – SALVINI RILANCIA LA PROPOSTA DI RIFICCARE I RAGAZZI IN CASERMA E CONTE NE APPROFITTA PER IRRETIRE I PISCHELLI: “PENSAVATE CHE IL PROBLEMA FOSSE LA DISOCCUPAZIONE, IL PRECARIATO, I MUTUI ALLE STELLE. PER SALVINI IL PROBLEMA È CHE NON C'È PIÙ LA LEVA OBBLIGATORIA, LA VUOLE REINTRODURRE E QUINDI TUTTI VOI IN FILA A FAR DI NUOVO IL MILITARE PER UN ANNO” – LA PROPOSTA, TRA L’ALTRO, È STATA BOCCIATA PURE DA FORZA ITALIA CHE…

Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

leva militare obbligatoria 9

Era il 23 agosto 2004 e il Parlamento approvava a larghissima maggioranza la legge Martino, che sospendeva la leva obbligatoria.

Una rivoluzione, se si considera che la leva obbligatoria maschile era stata una delle prime grandi novità del nuovo Stato unitario fin dal 1861. Con la nascita della Repubblica, e l'avvio di una lunga stagione di pace che per l'Italia dura tuttora, la naja era poi divenuta l'incubo dei diciottenni. Eppure c'è chi la rimpiange.

 

matteo salvini alla versiliana

Matteo Salvini l'ha inserita nel suo programma elettorale: un servizio sotto le armi su base regionale o provinciale, per apprendere basilari nozioni salvavita, antincendio, e soprattutto «regole e buona educazione per diventare buoni cittadini». Già, perché lo scopo ultimo di Salvini sarebbe di «combattere il fenomeno delle baby gang», e quindi affidarsi alle forze armate dove hanno fallito scuola e famiglie.

 

Il leghista si fa forte di un sondaggio secondo cui la maggioranza degli italiani (ma le percentuali cambiano drasticamente se ad essere intervistati sono i giovani o gli anziani) sarebbe favorevole al ripristino della leva, e meglio se paritaria per uomini e per donne. A Salvini, però, non interessa minimamente l'aspetto militare della questione, quanto una educazione civica sui generis. «Reintrodurre il servizio militare insegnerebbe un po' di educazione e rispetto ai ragazzi.

 

Sarebbe un annetto ben speso». Guarda caso, anche il presidente Macron, che rispetto a Salvini è come dire il diavolo e l'acqua santa, ha in testa qualcosa di simile; lì si dovrebbe chiamare Servizio nazionale universale, un breve periodo obbligatorio per i cittadini e le cittadine da vivere in caserma, specie i giovani delle periferie metropolitane, così distante dalle istituzioni e dalle regole.

 

leva militare obbligatoria 8

Ora, curiosamente ma non tanto, il primo a rispondere picche all'alleato leghista è stato Silvio Berlusconi, rivendicando all'opposto la fine della leva obbligatoria. «È per questo i giovani dovrebbero votarci».

 

Sul tema si getta a capofitto anche Giuseppe Conte, presidente del M5S: «Voi giovani pensavate che il problema fosse la disoccupazione, il precariato, i mutui alle stelle. Per Salvini il problema è che non c'è più la leva obbligatoria, la vuole reintrodurre e quindi tutti voi in fila a far di nuovo il militare per un anno». Peraltro, aggiunge Conte, «gli amici di Salvini e Meloni in Polonia si sono mossi in tale direzione: hanno introdotto obbligatoriamente nelle scuole l'insegnamento della disciplina militare e dell'uso delle armi, un progetto è in controtendenza rispetto alle istanze degli esperti: gli eserciti moderni non hanno bisogno di quantità ma di qualità, di sempre maggiore professionalità del personale».

 

GIUSEPPE CONTE

Di tornare indietro, in effetti, non se ne parla. Giorgio Mulé è un sottosegretario alla Difesa, di Forza Italia: «Rifare la leva non si può. Non abbiamo più le strutture, le caserme, la logistica per accogliere formare addestrare e armare decine di migliaia di ragazzi. Ormai abbiamo un esercito diverso, professionale, basato su volontari». Quello che si potrebbe fare, secondo Mulé, è ispirarsi al modello israeliano: «Un servizio civile o militare di qualche mese, volontario, spalmato su più richiami nel corso di 6 anni. Avremmo così una riserva che potrebbe affiancarsi ai professionisti anche nelle missioni all'estero».

 

leva militare obbligatoria 7

Ma questa è già tutta un'altra storia. Salvini parla di 12 mesi di leva, neanche i pochi mesi della mini-naja che Ignazio La Russa volle sperimentare nel 2015. «Se si guarda alle esperienze europee - dice un analista, Giovanni Martinelli - solo pochi Paesi hanno conservato la leva obbligatoria e sono quelli che non sottovalutano il rischio di un vicino potente e prepotente. Così è per Cipro e Grecia che si confrontano con la Turchia. Oppure i Paesi baltici, i Nordici, la Polonia, che non hanno mai dimenticato chi è la Russia». All'elenco vanno aggiunti Austria e Germania, ma qui la leva obbligatoria è ridimensionata e si affianca a un esercito di professionisti.

SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI

 

E poi c'è la Svizzera, che difende da sempre la sua neutralità con un esercito di popolo. Conclusioni del generale Giorgio Battisti, presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano: «Le mutate esigenze di sicurezza in ambito internazionale impongono interventi per la stabilizzazione di regioni caratterizzate da profonde crisi interne in modo sempre più complesso. Questo ha reso necessario il passaggio a una organizzazione di soli militari volontari che hanno scelto consapevolmente e liberamente il mestiere delle armi. Servono reparti costituiti da professionisti, addestrati ad agire nei più disparati scenari, utilizzando equipaggiamenti sempre più sofisticati».

salvini ferragostoleva militare obbligatoria 5leva militare obbligatoria 12credo lo slogan di matteo salvini GIUSEPPE CONTE A MEZZORA IN PIU GIUSEPPE CONTE A MEZZORA IN PIUleva militare obbligatoria 2leva militare obbligatoria 4leva militare obbligatoria 6

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…