giuseppe conte mario draghi luigi di maio

A CHE PUNTO È LA PARCELLIZZAZIONE DEL GRILLISMO? L’ULTIMA MOSSA ARRIVA DAGLI ANTI-DI MAIO, QUELLA PICCOLA GALASSIA FORMATA DA TRAVAGLIO, LEZZI, DI BATTISTA, MORRA E DA 30 PARLAMENTARI, CHE STANNO CHIEDENDO A CONTE DI STACCARE LA SPINA AL GOVERNO DRAGHI - INTANTO, LA QUERELLE CON DAVIDE CASALEGGIO ANDRÀ AVANTI PER LE LUNGHE. SECONDO: L’EVENTUALE USCITA FAREBBE FELICE MARIO DRAGHI CHÉ RAFFORZEREBBE IL SUO GOVERNO - CHE FARÀ CUOR DI STRACCHINO CONTE? I RUMORS DICONO CHE SIA RESTIO AD ACCETTARE I CONSIGLI DI TRAVAGLIO A STACCARE LA SPINA. PER LUI EUROPEISTA, PRENDERSI IN CARICO I VARI DIBBA E LEZZI, SAREBBE IL BACIO DELLA MORTE. ANCHE PERCHÉ LA PARTE GOVERNISTA, CHE VA DA DI MAIO A FICO, DA D’INCÀ A PATUANELLI, NON CI PENSA PROPRIO A MOLLARE LE POLTRONE - VIDEO: IL DISCORSO DI MATTARELLA PER IL 2 GIUGNO. TEMA: L'UNITA'…

IL DISCORSO DI MATTARELLA:

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-paese-non-nbsp-fermo-tempo-costruire-272156.htm

 

DAGONOTA

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

A che punto è la parcellizzazione del movimento fondato e poi affondato di Beppe Grillo? L’ultima mossa arriva dagli anti-Di Maio, quella piccola galassia formata da Travaglio, Lezzi, Di Battista, Morra, che stanno chiedendo a quel cuor di stracchino di Giuseppe Conte di staccare la spina al governo Draghi: vedi la Meloni, stando all’opposizione, guadagna consensi al punto che sta sorpassando Salvini, è il loro refrain.

 

Intanto va detto che la querelle con Davide Casaleggio per la piattaforma Rousseau andrà avanti ancora per le lunghe. Secondo: il numero dei parlamentari grillini che smaniano per uscire dal governo sono una miseria: intorno alla trentina.

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Terzo: ai cittadini stanno al cuore soprattutto due cose: l’uscita dalla pandemia e il posto del lavoro, e Draghi appare il solo salvagente possibile. Quarto: non tutto il male vien per nuocere: l’eventuale uscita degli descaminados del contismo senza limitismo per Draghi potrebbe essere una mossa favorele perchè rafforzerebbe il suo governo.

 

Oggi, per la festa della Repubblica, è atteso a minuti un lungo discorso di Sergio Mattarella che avrà come tema l’unità del paese e dei partiti per unire le forze e lasciare alle spalle due anni di vita di merda. E lo farà anche per frenare certe spinte di uscita dalla coalizione governativa.

meme sulla crisi di governo mattarella e conte

 

Che farà il tentennante Conte? I rumors dicono che sia restia ad accettare i consigli di Marco Travaglio a staccare la spina. Per lui europeista prendersi in carico i vari Dibba e Lezzi, sarebbe il bacio della morte. Anche perché la parte governista, che va da Di Maio a Fico, da D’Incà a Patuanelli, non ci pensa proprio a mollare le loro poltrone.

 

E il direttore del “Fatto”, che vuole essere il protagonista di un fatto pubblico, rischia di restare col cerino in mano: prima aveva a portata di penna un premier, ora non ha ancora un capo politico.

 

1 - LA BATTAGLIA FINALE CHE DILANIA IL MOVIMENTO

Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

Da tempo, e in maniera inesorabile, il Movimento 5 Stelle va perdendo le sue stelle. Fra espulsioni e scissioni lo stillicidio di fuoriuscite continua ininterrotto da anni, e ha visto un' escalation ulteriore con la nascita del governo di larghe intese di Mario Draghi.

 

Ma nelle scorse ore è successo qualcosa di più, un' impennata davvero vorticosa dell' instabilità di fondo (praticamente sistemica) del M5S, già reduce di recente da diversi stop and go. Con Luigi Di Maio che aveva fatto autocritica su un episodio rilevante di populismo penale, e Giuseppe Conte che aveva invece puntualizzato e ribadito la consueta posizione giustizialista sulla prescrizione.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

E, ancora, Danilo Toninelli - fresco di pubblicazione di un libro autoprodotto - che ha riaffermato i "sacri principi" antigarantisti grillini, scagliandosi nuovamente contro il famigerato «Sistema», mentre il ministro Federico D' Incà si è spinto per converso a dichiarare la coincidenza tra l' agenda Draghi e quella del Movimento.

 

Il tutto nel perdurante silenzio assordante di Beppe Grillo, assorbito dalle problematiche vicende familiari. Insomma, una «linea politica» a metà tra il passo del gambero e la maionese impazzita, che frustra i tentativi dell' ala compiutamente governista di proseguire un percorso di normalizzazione e maturazione.

beppe grillo davide casaleggio

 

Ma il «bello», appunto, doveva ancora venire, con un' accelerazione ulteriore di questa via crucis che rischia di produrre una sorta di Movimento 5 Schegge. Il Garante per la privacy si è appena pronunciato, ordinando all' Associazione Rousseau di consegnare i dati personali degli iscritti.

 

Una decisione fortemente attesa dai vertici pentastellati, perché propedeutica alla modifica dello statuto, e quindi, all' intronizzazione continuamente rinviata di Conte (e alla presentazione da parte sua delle iniziative di rilancio nella - ennesima - «nuova fase»).

 

grillo di battista lezzi

Un pronunciamento che, naturalmente, è stato accolto da Davide Casaleggio e dai suoi soci a suon di barricate (e di codicilli e busillis), contestando l' esistenza nell' assetto attuale del Movimento di un rappresentante legale legittimato alla ricezione e al trattamento dei dati.

 

Un mix dirompente - quasi inarrivabile - di teatro dell' assurdo, esegesi delle norme giuridiche in punta di fioretto (o da azzeccagarbugli), e residui mai smaltiti di quel maoismo digitale (dietro cui si trincera il figlio del cofondatore) che del movimentismo pentastellato è una Matrix originaria.

travaglio conte

 

Del resto, assai verosimilmente - anche alla luce del posizionamento antigovernativo di Casaleggio Jr. -, è proprio su questo fronte che si consuma la madre di tutte le battaglie intestine al Movimento. O, se si preferisce, la battaglia finale (anche dal punto di vista finanziario).

 

Insomma, non c' è pace sotto le Stelle che, di litigio in contrasto, tendono numericamente ad assomigliare sempre di più a quanto recitava un famoso jingle pubblicitario del marchio Negroni: «le stelle sono tante, milioni di milioni». Ma per un' organizzazione politica questa «pluralità della diaspora» e delle posizioni conflittuali, come noto, non è esattamente un bene.

 

mario draghi giuseppe conte

D' altronde, nella vita degli individui come in quella dei partiti, si raccoglie ciò che si semina, e i nodi che non vengono sciolti tempestivamente si ripresentano in seguito ancora più aggrovigliati. E, così, il movimentismo (strisciante e permanente) continua tuttora a impedire un' autentica istituzionalizzazione, garantendo un sovrappiù di legittimità al proprietario della piattaforma della sedicente democrazia diretta digitale.

 

E il passaggio senza spiegazioni, né discussioni, dall' orizzontalizzazione "disintermediata" alla partitizzazione (con segreteria e leader, peraltro ancora abbozzati e incompiuti) ha legalizzato di fatto il correntismo e le spinte centrifughe.

 

2 - LA TENTAZIONE DI CONTE: L'ALA DURA GLI CHIEDE DI SMARCARSI DA DRAGHI

Matteo Pucciarelli per “la Repubblica” – Estratto

https://www.repubblica.it/politica/2021/06/02/news/m5s_conte_draghi_governo-303819379/?ref=RHTP-VS-I287409039-P5-S1-T1

 

LUIGI DI MAIO MARCO TRAVAGLIO GIUSEPPE CONTE

Ora che l' arrivo di Giuseppe Conte a capo del M5S sembra davvero a un passo, la corazzata diventata piccolo natante dopo tre anni di governo di cui uno e mezzo senza un leader legittimato, può tornare a navigare con meno incertezza. Non sarà più il Movimento dai toni sguaiati di una volta, ma l' intenzione dell' ex capo del governo è quella di farlo tornare ad alzare la voce, anche e soprattutto nell' esecutivo di Mario Draghi.

……………………….

toninelli lezzi

Anche perché da fuori i "palazzi del potere" - come li ha definiti l' ex ministro Danilo Toninelli nel suo libro uscito ieri - attivisti e fiancheggiatori del Movimento scalpitano, considerando l' esperimento Draghi dannoso per i destini dei 5 Stelle. Perlomeno alle condizioni attuali.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...