orlando franco

ORLANDO ACCUSA FRANCO: “SE NON FOSSE PER IL MEF LA RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI L'AVREMMO GIÀ FATTA” – PECCATO CHE MANCHINO I FONDI PER LA LEGGE, CHE VALE 10 MILIARDI. IL PRESSING DEL MINISTRO SUL TESORO CHE NON CEDE: I CONTI PUBBLICI VANNO DIFESI SEMPRE, CI SONO DEI LIMITI INVALICABILI. AL MOMENTO, "IN CASSA", RISULTANO 1,5 MILIARDI… - LA PRECISAZIONE DEL MINISTERO DEL LAVORO: RICOSTRUZIONE NON VERA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

In merito all'articolo pubblicato oggi dal quotidiano La Stampa dal titolo "Orlando e gli ammortizzatori. Il ritardo è colpa di Franco" si precisa che quanto viene ricostruito dal giornale, a partire dai virgolettati attribuiti al ministro, non corrisponde al vero.

L'Ufficio stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

 

Grazie dell'attenzione e buon lavoro.

 

Ufficio stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

 

Luca Monticelli per “La Stampa”

orlando franco

 

E alla fine, dopo sei mesi di incontri e relazioni tecniche, Andrea Orlando è sbottato. Con chi gli ha parlato qualche giorno prima di ferragosto, il ministro del Lavoro è stato netto: «Se non fosse per il Mef la riforma degli ammortizzatori l'avremmo già fatta».

 

È da febbraio, subito dopo il giuramento del governo Draghi, che l'ex vice segretario del Pd organizza tavoli con le parti sociali, prepara bozze e promette pubblicamente di portare a casa il nuovo sistema "universale" di tutele per i lavoratori. Le linee guida dovevano arrivare a marzo, poi a luglio, ora la deadline è fissata a settembre ma potrebbe slittare ancora. Il motivo è semplice: non si conosce la dote destinata a finanziare la revisione degli ammortizzatori. Ci si chiede quanto metterà lo Stato e per quanto tempo.

 

ANDREA ORLANDO - PH LAPRESSE 2

Quanto dovranno versare le imprese che oggi non hanno alcuna protezione e quali costi saranno a carico dei lavoratori. Probabilmente sino alla fine di settembre le risorse non saranno chiare, perché i tecnici del Tesoro hanno sì cominciato da tempo a impostare la legge di bilancio, che però verrà presentata il 15 ottobre.

 

Al momento, "in cassa", risultato 1, 5 miliardi: sono i soldi messi a disposizione grazie alla sospensione del cashback. Secondo stime piuttosto aleatorie la riforma costerebbe tra i sei e gli otto miliardi, addirittura dieci a regime. Il Mef, ovviamente, per dovere d'ufficio, non può che tenere stretti i cordoni della borsa. Il mantra che viene ripetuto nei corridoi del palazzo di Quintino Sella è il solito: «I conti pubblici vanno difesi sempre, ci sono dei limiti invalicabili».

ANDREA ORLANDO - PH LAPRESSE

 

Come sempre alla vigilia di una grande riforma, il titolare Daniele Franco e i suoi funzionari sono in trincea, pronti a rispondere al classico assalto alla diligenza di ministri e partiti. All'orizzonte, di riforme onerose ce ne sono parecchie: fisco, lavoro, pensioni. Quindi, massima prudenza. Inoltre emergono quasi quotidianamente vicende alle quali occorre mettere mano, una su tutte il rifinanziamento della quarantena che l'Inps non può più pagare come malattia.

 

Al di là degli effetti retroattivi della misura, a settembre con il rientro negli uffici e nelle fabbriche si rischia il caos. Come si comporteranno i lavoratori che non possono lavorare da casa? Saranno costretti a tacere eventuali contatti con i positivi per non perdere lo stipendio e i contributi figurativi? Anche in questo caso, Orlando, appoggiato dal presidente Inps Pasquale Tridico, ha recapitato ai dirigenti del Tesoro un messaggio molto pragmatico: «Siete voi che dovete intervenire».

 

daniele franco

Tornando alla riforma degli ammortizzatori, Orlando continua a pressare Franco sulle coperture. Fra una settimana ha convocato un tavolo con sindacati e imprese, e intanto, con il supporto delle associazioni datoriali, il ministero del Lavoro ha proposto altre otto settimane di cassa integrazione a carico dello Stato per le piccole aziende del terziario, fino a 15 addetti. Di fatto, il blocco dei licenziamenti per chi non può utilizzare gli ammortizzatori ordinari, in scadenza al 31 ottobre, sarebbe sostituito dalla cig per altri due mesi. Ipotesi accolta con scetticismo al Tesoro, ma che potrebbe trovare consenso all'interno della maggioranza.

 

carlo bonomi 6

Orlando deve far fronte anche alle polemiche sul decreto anti delocalizzazioni. Dopo l'attacco di Confindustria è stato accusato dal collega leghista Giancarlo Giorgetti di non aver condiviso il testo. L'esponente del Pd era già stato vittima a maggio degli attacchi di Carlo Bonomi per aver portato in Consiglio dei ministri la proroga del blocco dei licenziamenti, allora fu lasciato solo e obbligato alla retromarcia. Stavolta Enrico Letta ha subito fatto quadrato attorno al suo ministro, ma la bozza di decreto cambierà: le sanzioni verranno ammorbidite

claudio durigon giancarlo giorgettiANDREA ORLANDO ANDREA ORLANDO andrea orlandoANDREA ORLANDO - PH LAPRESSE 1

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...