theresa may

CHE VOLEMO FA’ CO’ 'STA BREXIT? - RINVIATA L’USCITA DALL’UE AL 31 OTTOBRE, THERESA MAY ACCELERA PER EVITARE CHE I BRITANNICI VADANO A VOTARE PER LE ELEZIONI EUROPEE - LA PREMIER SPERA ANCORA IN UN SÌ ALL'INTESA DA PARTE DEI LABURISTI MA CORBYN LA ACCUSA DI FALLIMENTO - E DEVE GUARDARSI ANCHE DAL FUOCO AMICO: GLI EUROSCETTICI TORIES HANNO CHIESTO LE SUE DIMISSIONI…

Cristina Marconi per “il Messaggero”

 

theresa may

Pensateci durante le vacanze di Pasqua, tenendo ben presente «l'interesse nazionale», ha detto la premier britannica Theresa May parlando davanti a quei deputati che le hanno bocciato ben tre volte l'accordo sulla Brexit e che ora, alla notizia dei sei mesi di tempo concessi dall' Ue per l'uscita del Regno Unito, la accusano di non essere stata in grado di evitare l'appuntamento con le elezioni europee del 23 maggio.

 

Appuntamento che però la premier vorrebbe davvero aggirare ad ogni costo, sapendo che né l' elettorato né i libri di storia le perdonerebbero mai di portare eurodeputati britannici a Strasburgo a tre anni dal referendum che ha decretato il divorzio dall' Unione.

theresa may

 

«Le scelte che abbiamo davanti sono cruciali e la tabella di marcia è chiara», ha spiegato la May a Westminster, cercando di minimizzare le differenze con i laburisti, con cui è in corso un tavolo negoziale per trovare una soluzione condivisa con cui realizzare la Brexit e nelle cui mani si trova, al momento, l'esile chance di uscire da questo vicolo cieco.

 

Un accordo «non sarà facile», ha spiegato la May, pur riferendo che la distanza sulla questione dell' unione doganale non è ampia come appare, ma quel che è certo è che le dichiarazioni del leader dell' opposizione Jeremy Corbyn non sembrano particolarmente concilianti. «Il secondo rinvio nel giro di due settimane rappresenta non solo un fallimento diplomatico, ma è un' altra pietra miliare nella cattiva gestione da parte del governo dell' intero processo della Brexit», ha spiegato il leader laburista, che non ha mai fatto mistero della sua preferenza per nuove elezioni.

THERESA MAY ALLA CAMERA DEI COMUNI

 

L'OFFENSIVA EUROSCETTICA

Gli euroscettici Tories hanno chiesto le dimissioni della May, anche se il fatto stesso che non ci sia nessuna linea definita e maggioritaria su un suo possibile successore o sulla posizione del partito in materia di Brexit rende quella di ieri una pressione non più forte di quelle del passato, quando la premier, sottoposta a un voto di sfiducia, è comunque sopravvissuta, garantendo il suo posto, almeno in teoria, fino a dicembre prossimo.

 

CORBYN DA' DELLA STUPIDA A THERESA MAY

Lo scontro tra Downing Street e il Parlamento è sempre più forte e questo non migliora le possibilità della May di vedere approvata una soluzione che porti il suo nome. Dopo le vacanze di Pasqua, durante le quali continueranno le trattative tra governo e opposizione, il prossimo appuntamento importante sono le elezioni locali del 2 maggio, che daranno un senso dell' umore dell' elettorato.

 

In vista delle Europee di fine maggio, la premier potrebbe provare a riportare il suo accordo in Parlamento, possibilmente dopo aver ottenuto l'appoggio dei laburisti, in modo da evitare di dover procedere al voto per Strasburgo, per il quale sono comunque in corso preparativi, vista l'imminenza e la chiarezza con cui Bruxelles ha detto che se l' accordo non verrà ratificato entro il 22 maggio bisognerà andare alle urne, con pesanti conseguenze per la tenuta della May. Se invece avvenisse il miracolo, il Regno Unito lascerebbe l'Unione europea il 1 giugno, senza eurodeputati, pronta al suo periodo di transizione.

jeremy corbyn alla camera dei comuni

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?