mario draghi

CHI POTREBBE DIRE DI NO A DRAGHI (ESCLUSO CONTE)?  – DA QUALCHE GIORNO I CONTATTI TRA IL QUIRINALE E SUPER-MARIO SI SONO INTENSIFICATI. È QUELLO A CUI RENZI PUNTA DALL’INIZIO: IMBARCARE L’EX PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA COME PREMIER O COME SUPER-MINISTRO DEL TESORO A FIANCO DI MARTA CARTABIA. MA NELLE ULTIME 48 ORE CI SONO STATE DUE NOVITÀ IMPORTANTI. LA PRIMA È CHE IL DIRETTO INTERESSATO AVREBBE DATO UNA DISPONIBILITÀ, CONDIZIONATA. LA SECONDA È LA POSSIBILITÀ DI UN… – IL QUIRINALE SMENTISCE: "NESSUN CONTATTO"

Quirinale,nessun contatto Mattarella-Draghi durante crisi 
(ANSA) - ROMA, 31 GEN - È destituita di ogni fondamento la notizia, apparsa oggi su alcuni giornali, che il presidente Mattarella abbia contattato, da quando si è aperta la crisi di governo, il presidente Mario Draghi. Lo affermano fonti qualificate del Quirinale.

 

Ilario Lombardo per “La Stampa”

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

 

Qualche giorno fa un senatore di Italia Viva, scosso dai dubbi se strappare o no con Matteo Renzi ha chiesto al leader: «Perché dovremmo rinunciare al governo?». La risposta del leader è stata: «Chi ha detto che rinunciamo? Ti assicuro che non rinunceremo. Solo che al posto di Conte ci sarà Draghi. Ti dispiace?».

 

DRAGHI RENZI

Mario Draghi, l'ex presidente della Banca centrale europea, è sempre lì, al confine tra il sogno di chi lo evoca come salvatore della patria e la realtà della politica come eterna incompiuta. Se ne parla, se ne riparla da mesi. Ma solo adesso, da pochi giorni, le voci hanno fatto spazio a indizi che portano a qualcosa di ben più concreto.

mario draghi al meeting di rimini 5

 

Ci sono state telefonate. Tante telefonate. Lo ha chiamato Renzi, ma soprattutto lo ha sentito Sergio Mattarella appena tre giorni fa. Dal Quirinale precisano che non c'è stata alcuna volontà di sondarlo, che non è quello il senso da ricercare nei colloqui abbastanza frequenti del Presidente della Repubblica con l'ex numero uno della Bce.

 

Mattarella Draghi

Sta di fatto che la notizia dei contatti avvenuti nel bel mezzo delle consultazioni ha preso subito a circolare tra tutti i partiti, scoperchiando timori e speranze, a volte mescolate all'interno delle stesse forze politiche. Anche Renzi ovviamente ne è stato informato, e lo considera un passo importante nella sua direzione: portare Draghi al governo, come premier. «Ho già fatto un capolavoro di strategia politica - ha confidato l'ex premier ai suoi parlamentari - Questa sarebbe la degna conclusione».

MARIO DRAGHI

 

Dal punto di vista dell'ex rottamatore, l'autorevolezza assoluta di Draghi darebbe una giustificazione logica a un'operazione che finora la stragrande maggioranza dei cittadini considera motivata da spietato cinismo, perché realizzata con l'Italia stremata dalla lotta al virus. Secondo una fonte di Iv molto vicina a Renzi, che chiede l'assoluto anonimato, nelle ultime quarantottore ci sarebbero state due novità importanti.

MARIO DRAGHI.

 

La prima: una disponibilità, condizionata, di Draghi. La seconda: la possibilità di un appoggio esterno della Lega a un eventuale governo del presidente, istituzionale, guidato dal banchiere. Il leader di Iv si sente spessissimo con lui, e da un anno lo assedia con la proposta di portarlo a Palazzo Chigi. Non è il solo. Lo ha fatto anche il leghista Giancarlo Giorgetti e questa suggestione ha cominciato a farsi largo tra i vertici del M5S.

 

salvini meloni

Forza Italia è in prima fila da mesi, e una fonte autorevole di Fi conferma il progetto condiviso con Renzi: Draghi al governo, sostenuto da Silvio Berlusconi e, fuori dalla maggioranza, dalla Lega. È il compromesso concesso da Matteo Salvini, lacerato dal dubbio se lasciare a Giorgia Meloni tutto lo spazio dell'opposizione sovranista, ma anche pressato dal Carroccio e dalla vecchia guardia del Nord, preoccupata dal collasso economico delle imprese.

 

Per Draghi è condizione minima per poterci pensare: avere una maggioranza solida, larga abbastanza da metterlo al riparo dai ricatti dei singoli partiti che prima o dopo romperebbero in nome del consenso. In un primo momento, viste anche le perplessità di Draghi, sembrava che la formula più digeribile dai partiti secondo Renzi fosse nominare Marta Cartabia presidente del Consiglio e Mario Draghi ministro del Tesoro, con il mandato specifico di realizzare il Recovery plan. È il punto sul quale ha insistito Renzi dopo le consultazioni dell'esploratore Roberto Fico: «Come spendere i duecento miliardi di fondi europei, che sono soldi dei cittadini di oggi e di domani». Chi meglio di Draghi?, ripete Renzi.

 

marta cartabia 6

Sarebbe una sorta di superministro di scopo, più centrale del premier, e lo lancerebbe come il favorito nella partita al Colle. Da quanto, però, confidato ieri da Renzi ai suoi parlamentari, Draghi avrebbe rinunciato alle proprie riserve. «E' pronto anche a fare il presidente del Consiglio» è la certezza del senatore fiorentino, della quale ha informato anche un ministro Pd.

 

mario draghi al meeting di rimini 6

Sin dal primo giorno di questa crisi, alla segreteria nazionale di Nicola Zingaretti sanno che sarebbe l'epilogo ideale per Renzi, quello a cui puntava da sempre. Il governo istituzionale è vissuto come un incubo dal Pd, ancora scottato dall'esperienza di Mario Monti, quando il partito rimase da solo a difendere il professore.

 

MARIO DRAGHI

Certo, non sarebbe semplice da digerire nemmeno per il M5S, come fanno notare i dirigenti democratici: a quel punto meglio un governo politico, dicono, guidato da un Pd, Dario Franceschini, o dall'unico grillino che potrebbe farlo, Roberto Fico. Ma lontano dai riflettori, quando il discorso vira sulla possibilità che la crisi scivoli verso il voto, i 5 Stelle diventano bravissimi a elencare gli effetti positivi di avere Draghi alla testa dell'Italia.

 

conte zingaretti

Zingaretti difende Conte anche per difendere il Pd da quella che verrebbe percepita come la completa, indiscussa vittoria di Renzi. E forse per questo il segretario dem continua a insistere sulla possibilità del voto, se Renzi dovesse affogare le speranze di un Conte Ter in un mare di veti (sul commissario straordinario nella battaglia al virus, Domenico Arcuri, sul ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, sui ministri di Giustizia e Istruzione Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina). Di fronte a questa sconfitta, sarebbe preferibile andare presto alle urne, si dicono Zingaretti e Conte. E in quest' ottica di elezioni anticipate, sostengono che il vertice del Pd potrebbe dare l'ok a un governo istituzionale solo fino a giugno. Sempre che convincano i gruppi parlamentari, formati da ex renziani con poche chance di tornare candidabili, a mollare la poltrona.

mario draghi jean claude trichet

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...