vladimir putin sergei protosenya vladislav avayev

CHI TOCCA IL GAS, MUORE – IACOBONI: “L’ELENCO DEI TOP MANAGER RUSSI LEGATI A GAZPROM O ALTRE GRANDI AZIENDE DEL GAS O AI SERVIZI RUSSI CHE STANNO MORENDO, IN VARIO MODO SUICIDI O “SUICIDATI” DALL’INIZIO DELLA GUERRA DI PUTIN IN UCRAINA FA LETTERALMENTE PAURA. E SONO STORIE OGNUNA DELLE QUALI PRESENTA BUCHI, COSE CHE NON TORNANO, SEGNI DI VIOLENTA ESTERNA” – “VLADIMIR PUTIN, IN UN CELEBRE DISCORSO TV, AVEVA CHIESTO UNA ‘AUTO-PURIFICAZIONE’ DELLA RUSSIA, E IN UN CERTO SENSO QUESTE MORTI LO SONO, AUTO-INFLITTE DA SE STESSI O DAL REGIME…”

Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

vladimir putin alla veglia di pasqua a mosca 2

Chi tocca i fili della corrente, anzi i tubi del gas, muore. L’elenco dei top manager russi legati a Gazprom o altre grandi aziende del gas o ai servizi russi che stanno morendo, in vario modo suicidi o “suicidati” dall’inizio della guerra di Putin in Ucraina fa letteralmente paura. E sono storie ognuna delle quali presenta buchi, cose che non tornano, segni di violenta esterna.

 

Lunedì 18 aprile Vladislav Avayev, 51 anni, ex consigliere del Cremlino ed ex vicepresidente di Gazprombank, è stato trovato morto per una ferita da arma da fuoco nel suo appartamento di Mosca. Gli investigatori hanno dichiarato che l’ipotesi è che Avayev avrebbe sparato a sua moglie, 47 anni, incinta, e sua figlia, 13 anni, e poi a se stesso.

gazprom

 

A duemila miglia di distanza, sulla Costa Brava in Spagna, Sergei Protosenya, ex vicepresidente e capo contabile di Novatek, un'importante compagnia del gas con stretti legami con Gazprombank, è stato trovato impiccato, con la moglie e la figlia accoltellate a morte. È stato trovato con un coltello macchiato di sangue e un'ascia al fianco, ha riferito Telecinco. Il fatto è che invece sugli abiti di Protosenya non c’era una goccia di sangue, secondo quanto hanno riferito diversi media locali, abbondante invece su quelli delle due donne.

 

Vladislav Avayev

Non si tratta, contrariamente a quanto è stato scritto, di veri e propri oligarchi, ma di alti manager di stato sì, persone che certamente conoscevano schemi fiscali, processi di produzione, conti aziendali, flussi finanziari. Erano insomma seduti su una notevole mole di informazioni collegate alla rivendita del gas russo in Europa, che da sempre è lo snodo cruciale dei processi di influenza, e interferenza del Cremlino nelle democrazie e nelle economie occidentali. E’ così che Vladimir Putin ha comprato influenze (e interferenze) nelle democrazie europee. Usando questa leva.

 

Sergey Protosenya con la moglie e la figlia

Non sono le uniche morti violente che lasciano temere che qualcosa stia succedendo, dentro il comprato energetico russo che molti in Europa vorrebbero colpire con l’embargo totale sul gas russo, ma altri – specialmente nella Germania del cancelliere Scholz e di Frank Steinmeier – vogliono invece risparmiare.

 

La moglie di Vladislav Avayev

La mattina del 25 febbraio 2022 il corpo di un altro alto dirigente di Gazprom, Alexander Tyulyakov, 61 anni, era stato ritrovato nella regione di San Pietroburgo, ma la polizia locale venne estromessa dalle scena del crimine da parte del servizio di sicurezza di Gazprom. Tyulyakov era il vicedirettore generale dell'Unified Settlement Center di Gazprom, la cassa dell’azienda, e fu trovato impiccato in un garage annesso alla casa. Più o meno come Protasenya.

 

E, hanno riportato i pochi media indipendenti, per esempio Novaya Gazeta Europa, la polizia ha lasciato fare sulla scena del possibile delitto la sicurezza aziendale, che addirittura avrebbe spinto fuori i poliziotti, come se quello che succede dentro Gazprom fosse una vita parallela e a se stante del regime di Putin. Schema che è stato messo in discussione invece in Spagna, dove per la morte di Protosenya sta indagando «a tutto campo» la polizia spagnola, ci dice una fonte. Troppe le incongruenze nella scena del crimine per presunta gelosia o affari familiari.

 

Sergey Protosenya

Protasenya ha un patrimonio limitato, “solo” 430 milioni di dollari (non certo un patrimonio da oligarca in senso stretto), ma si trovava in un’azienda anch’essa strategicamente vicina a Putin: Novatek di cui è comproprietario (con il 23,5 per cento) uno degli amici di giovinezza del presidente russo fin dai tempi della Cooperativa Ozero, Gennady Timchenko – il sesto miliardario più ricco della Russia con un patrimonio netto di 22 miliardi, secondo Forbes – che stato anche uno dei principali rivenditori del suo gas (IL, rivenditore, forse) in Svizzera e Francia (a Timchenko l’Italia di Mario Draghi ha appena sequestrato un enorme yacht in Liguria, “Lena”).

 

Nonché proprietario di un pezzo del tesoro immobiliare della famiglia Putin: Timchenko è stato dal la villa a Biarritz, che secondo il registro immobiliare francese è stata intestata dal 2007 al 2012 l’intestatario della villa a Biarritz, poi trasferita a Kirill Shamalov, allora marito (oggi ex) di Katerina Tikhonova, figlia di Putin. Timchenko, a fine marzo si è dimesso proprio dal boad di Novatek, dopo le sanzioni arrivate il 22 febbraio dal Regno Unito e il 28 dall’Unione europea. Già era in una lista di sanzioni statunitensi per l'annessione della Crimea da parte di Mosca nel 2014. Cosa sta succedendo, nel mondo del gas russo?

Gennadij Timchenko

 

Qualcosa, forse molto, non quadra anche nella vicenda Avayev: la pistola che l’ha colpito sarebbe una pistola automatica Stechkin, un’arma che era in dotazione al KGB fin dagli anni settanta e all’intelligence militare sovietica e russa GRU. E che, quand’anche fosse stata posseduta da Avayev, ne esporrebbe contatti piuttosto probabili con i servizi. In tutto questo, il 18 aprile è morto anche Vyacheslav Trubnikov, ex capo del servizio di intelligence estero russo e ambasciatore in India, aveva 77 anni, riporta la TASS, l’agenzia del Cremlino, ma anche qui la causa della morte è sconosciuta.

 

Sergey Protosenya con la moglie

Vladimir Putin aveva detto, in un celebre discorso tv: «Non giudico quelli con ville a Miami o in Costa Azzurra. O che non possono cavarsela senza ostriche o foie gras o le cosiddette libertà di genere. Il problema è che esistono mentalmente lì, e non qui, con il nostro popolo, con la Russia». E aveva chiesto una «auto-purificazione» della Russia, e in un certo senso queste morti lo sono, auto-inflitte da se stessi o dal regime.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?