sergio de caprio

CHI TOCCA RENZI (E NAPOLITANO) SALTA? – SERGIO DE CAPRIO, IL “CAPITANO ULTIMO” CHE ARRESTÒ TOTÒ RIINA, PERDE LA GUIDA OPERATIVA DEL NOE DEI CARABINIERI – IL COMANDO GENERALE PARLA DI SEMPLICE “RIORGANIZZAZIONE” MA LUI SE LA PRENDE CON “I SERVI SCIOCCHI” – HA INDAGATO SULLA CPL CONCORDIA, INTERCETTANDO IL CAPO DEL GOVERNO

Pino Corrias per “il Fatto Quotidiano

 

capitano ultimo capitano ultimo

Astutamente nascosta nelle pieghe più calde dell' estate una lettera del Comando generale dei carabinieri datata 4 agosto spazza via il colonnello Sergio De Caprio, nome in codice Ultimo, dalla guida operativa dei suoi duecento uomini del Noe, addestrati a perseguire reati ambientali, ma anche straordinari segugi capaci di scovare tangenti, abusi, traffici di denari e di influenza. Uomini che stanno nel cuore delle più clamorose inchieste di questi ultimi anni sull' eterna sciagura italiana, la corruzione.

 

La lettera che liquida Ultimo è perentoria. La firma il generale Tullio Del Sette, il numero uno dell' Arma. Stabilisce che da metà agosto il colonnello De Caprio non svolgerà più funzioni di polizia giudiziaria, manterrà il grado di vicecomandante del Noe, ma senza compiti operativi. Motivo? Non specificato, normale avvicendamento. Anzi: "Cambiamento strategico nell' organizzazione dei reparti". Cioè? Frazionare quello che fino ad ora era unificato: il comando delle operazioni.

 

CURIOSA L' URGENZA. Curioso il metodo. Curioso il momento, vista la quantità di scandali e corruzioni che il persino presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito "il germe distruttivo della società civile".

capitano ultimo capitano ultimo

 

Scontata la reazione di De Caprio che in data 18 agosto, prende commiato dai suoi re parti con una lettera avvelenata contro i "servi sciocchi" che abusando "delle attribuzioni conferite" prevaricano "e calpestano le persone che avrebbero il dovere di aiutare e sostenere". Lettera destinata non a chiudere il caso, ma a spalancarlo in pubblico.

 

Eventualità non nuova nella storia dell' ex capitano Ultimo, quasi mai in sintonia con le alte gerarchie dell' Arma che non lo hanno mai amato. Colpa del suo spirito indipendente, della sua velocità all' iniziativa individuale. Di quella permanente difesa dei suoi uomini e dei suoi metodi di indagine da entrare in collisione con i doveri dell' obbedienza e della disciplina. Già in altre occasioni hanno provato a trasformarlo in un ingranaggio che gira a vuoto.

 

TULLIO DEL SETTETULLIO DEL SETTE

Fin dai tempi remoti dell' arresto di Totò Riina - gennaio 1993 - che gli valse non una medaglia, ma la condanna a morte di Cosa nostra, poi un ordine di servizio che lo estrometteva dai Reparti operativi, poi un processo per "la mancata perquisizione del covo" da cui uscì assolto insieme con il suo comandante di allora, il generale Mario Mori. Per non dire di quando provarono a metterlo al caldo tra i banchi della Scuola ufficiali, a privarlo della scorta - anno 2009 - rias segnatagli dopo la rivolta dei suoi uomini che si erano raddoppiati iturni per proteggerlo.

 

RIPESCATO dal ministero dell' Ambiente, messo a capo del Noe, Sergio De Caprio ha trasformato i Nuclei operativi ecologici a sua immagine, macinando indagini, rivelazioni.

Oltre a molti e sorprendenti arresti, da quelli di Finmeccanica ai più recenti per gli appalti de L' Aquila.

FRANCESCO BELSITO FRANCESCO BELSITO

 

L' elenco è lungo come un film. Si comincia dai conti di Francesco Belsito, quello degli investimenti della Lega Nord in Tanzania e dei diamanti, il tesoriere del Carroccio che a forza di dissipare milioni di euro come spiccioli, ha liquidato l' intero cerchio magico di Umberto Bossi. Poi Finmeccanica.

 

Con il clamoroso arresto di Giuseppe Orsi, l' amministratore delegato del gruppo e di Bruno Spagnolini di Agusta, indagati per una tangente di 51 milioni di euro pagata a politici indiani per una commessa di 12 elicotteri. E ancora. L' arresto di Luigi Bisignani indagato per i suoi traffici di informazioni segrete e appalti per la P4, coinvolti gli gnomi della finanza e della politica, spioni, e quel capolavoro di Alfonso Papa, deputato pdl, che aveva un debole per i Rolex rubati.

BACIO ALLA CAMERA TRA NICOLA COSENTINO E ALFONSO PAPA BACIO ALLA CAMERA TRA NICOLA COSENTINO E ALFONSO PAPA

 

POI LE ORE di confessioni di Ettore Gotti Tedeschi il potente banchiere dello Ior, interrogato sulle operazioni più riservate della banca vaticana dietro le quali i magistrati ipotizzavano il reato di riciclaggio. Le indagini sul tesoro di Massimo Ciancimino seguito fino in Romania; quelle su una banda di narcotrafficanti a Pescara, e persino quelle recentissime su Roberto Maroni, il presidente di Regione Lombardia, accusato di abuso di ufficio per aver fatto assumere due sue collaboratrici grazie a un concorso appositamente truccato.

 

Per finire con le inchieste sulla Cpl Concordia, la ricca cooperativa rossa che incassava appalti in mezza Italia, distribuiva consulenze, teneva in conto spese il sindaco pd di Ischia, Giosi Ferrandino, e per sovrappiù comprava vino e libri da un amico speciale, l' ex presidente del Consiglio Massimo D' Alema. Inchieste in cui compaiono anche due sensibilissime intercettazioni, tutte pubblicate in esclusiva dal Fatto lo scorso 10 luglio.

henry john woodcockhenry john woodcock

 

La prima - 11 gennaio 2014 - è quella tra Renzi e il generale della Gdf Adinolfi, nella quali l' allora soltanto leader del Pd svelava l' intenzione di fare le scarpe a Enrico Letta per spodestarlo da Palazzo Chigi. La seconda -5 febbraio 2014 -è quella relativa a un pranzo tra lo stesso Adinolfi, Nardella (allora vicesindaco di Firenze), Maurizio Casasco (presidente dei medici sportivi) e Vincenzo Fortunato (il superburocrate già capo di gabinetto del ministero dell' economia) in cui si faceva riferimento a ricatti attorno al presidente Napolitano per i presunti "altarini" del figlio Giulio.

 

Giuseppe Orsi Giuseppe Orsi

Tutto vanificato ora per il "cambiamento strategico nell' organizzazione dei reparti". Motivazione d' alta sintassi burocratica che a stento coprirà gli applausi della variopinta folla degli indagati (di destra, di centro, di sinistra) e la loro gratitudine per questa inaspettata via d' uscita che riapre le loro carriere, mentre chiude quella di Sergio De Caprio.

 

Generale Adinolfi Generale Adinolfi

Eventualità non del tutto scontata, visto il malumore che in queste ore serpeggia dentro l' Arma, e vista la reazione (furente e non del tutto silenziosa) dell' interessato che trapela dalla lettera inviata ai suoi uomini, una dichiarazione di guerra, travestita da addio.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...