giuseppe conte ponte morandi benetton autostrade

LO CHIAMAVANO PARALISI - PRECARI, AUTOSTRADE, MES LA STRATEGIA DI CONTE È L'IMMOBILISMO TOTALE. SU TUTTI I DOSSIER IL PREMIER ESITA E RIMANDA. SULLE CONCESSIONI HA ASPETTATO DUE ANNI E ORA SI TROVA LA TAGLIOLA DEL 30 GIUGNO - L' ITALIA È L' UNICO PAESE IN EUROPA IN CUI NON SI SA QUANDO, COME E PERCHÉ RIAPRIRANNO LE SCUOLE

salini conte de micheli ponte genova

Laura Cesaretti per “il Giornale

 

Paralisi: la strategia di Giuseppe Conte, sugli infiniti dossier scottanti con cui si trova alle prese il suo governo, sembra una sola.

Fingersi morto.

Scuola, autostrade, Ilva, Mes: i problemi irrisolti continuano ad affastellarsi sul tavolo del governo, a costi altissimi in perdite economiche e di posti di lavoro, in un clima di incertezza pesantissima, ma per il premier, come per Rossella O' Hara, il motto è sempre: «Domani è un altro giorno».

alfonso bonafede

 

Ovunque si intravveda una questione spinosa, un conflitto nella maggioranza, una rissa tra Pd e Movimento Cinque Stelle o anche una baruffa interna alle file grilline, ormai allo sbando politico, Conte taglia la testa al toro e rinvia tutto, onde evitare qualsiasi ripercussione pericolosa a sé medesimo e alla sua carica. Col risultato che i problemi si incancreniscono, le tensioni lievitano, le soluzioni diventano sempre più difficili, i buchi diventano voragini.

 

Ieri, sul caso Autostrade su cui i grillini hanno lanciato una nuova dissennata crociata anti-Benetton, era tutto un coro unanime di spazientiti appelli da parte di presidenti di regione e dirigenti di partito, operatori economici e aziende interessate: Conte decida quel che vuole ma decida, non si può rischiare il collasso del sistema autostradale italiano solo perché il premier ha paura della sua ombra e non sa che pesci prendere. Persino Massimo D' Alema, grande sponsor e assiduo consigliore di Conte, ha perso la pazienza: «Queste sono questioni su cui non si può restare appesi, perché si crea un danno a tutti. Il governo decida».

giuseppe conte paola de micheli ponte genova

 

Conte però, da settimane, fa finta di niente. La trattativa con i concessionari andava avanti sottotraccia, con la possibilità per lo Stato di ottenere condizioni a suo vantaggio. La scomposta irruzione dei Cinque Stelle, con l' ukase lanciato da Cancelleri che chiede la revoca della concessione ha mandato tutto all' aria. La mossa grillina, dicono in casa dem, ha un obiettivo tutto elettoralistico: siccome si vota in Liguria, e i Cinque stelle sono elettoralmente alla canna del gas, il tentativo è quello di lucrare un po' di voti agitando in modo demagogico i morti del Ponte Morandi contro i Benetton. Una campagna elettorale che rischia però di avere un costo altissimo per i contribuenti italiani. E Conte che fa?

 

Nulla: si nega da settimane al telefono agli attori della partita, non porta il dossier in Consiglio dei ministri per paura che scoppi la rissa, mette il problema sotto il tappeto: «Non sta parlando con nessuno, non sta facendo alcuna mediazione: aspetta che le cose si risolvano da sole, con la strategia dello struzzo», dice un esponente di governo.

conte azzolina

 

Intanto l' Italia è l' unico paese in Europa in cui non si sa quando, come e perché riapriranno le scuole, mentre dem e grillini si scontrano su come arruolare decine di migliaia di insegnanti (e potenziali elettori): concorso a quizzone ora (come vorrebbe l' ineffabile ministra Azzolina, quella nota soprattutto per il rossetto scarlatto), concorso in autunno, concorso mai.

 

Oggi scade in Senato il termine per gli emendamenti sul decreto scuola, domani si dovrebbe votare la fiducia, ma tutto è ancora indefinito. Le parti in lotta della maggioranza hanno chiesto l' intervento del premier per dirimere la questione. Da giorni viene invocato un decisivo vertice di governo a Palazzo Chigi, ma solo ieri sera alle 21 si è saputo che - forse - alle 23 si sarebbe tenuta la fatidica riunione. «È tutto nelle mani di Conte - spiegavano ieri dal ministero azzoliniano - il premier dovrà trovare una soluzione entro lunedì a ora di pranzo». Quale? Boh: forse la notte porterà a Conte un' illuminazione, o più probabilmente un pateracchio per tener buoni tutti.

 

Anche sul Mes, il governo è paralizzato: Conte sa che quei soldi sono indispensabili all' Italia e che consentirebbero un risparmio di 7 miliardi alle casse pubbliche. Ma i grillini strillano «Mai Mes», e lui resta paralizzato dal terrore.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…