CHIARA APPENDINO POTREBBE ESSERE AFFONDATA DAL SUO EX PORTAVOCE – IL PM HA CHIESTO 9 ANNI DI CARCERE PER LUCA PASQUARETTA, ACCUSATO DI ESTORSIONE, PECULATO E TRAFFICO DI INFLUENZE: “NON HA MAI SVOLTO IL LAVORO PER IL QUALE HA PERCEPITO 5 MILA EURO. HA MINACCIATO DI ANDARE IN PROCURA SE NON LO AVESSERO ACCONTENTATO CON UNO STIPENDIO PIÙ ALTO”– L'ACCUSA PUNTA IL DITO ANCHE CONTRO L'EX SINDACA E L'EX VICEMINISTRA LAURA CASTELLI: “HANNO MENTITO, NON HANNO PARLATO DI QUESTE MINACCE. VALUTI IL TRIBUNALE SE TRASMETTERE GLI ATTI PER FALSA TESTIMONIANZA NEI LORO CONFRONTI”

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Estratto dell'articolo di Giuseppe Legato per “La Stampa – Cronaca di Torino”

 

Luca Pasquaretta chiara appendino Luca Pasquaretta chiara appendino

«Luca Pasquaretta non ha mai svolto il lavoro per il quale ha percepito 5 mila euro al Salone del Libro. Ha minacciato di andare in procura e far venire giù tutto se non lo avessero accontentato con uno stipendio più alto. Ha detto: "Mi sono preso per voi gli avvisi di garanzia". In questo quadro Appendino e l'ex viceministra Laura Castelli hanno mentito di fronte a questa Corte. Qualche omissione, i "non ricordo" si possono accettare; le bugie no. Non è verosimile che non abbiano parlato di queste minacce. Sia Appendino che Castelli hanno omesso di dirci la verità. C'è stata una reticenza sulla quale non possiamo passare sopra».

 

Luca Pasquaretta chiara appendino Luca Pasquaretta chiara appendino

Cosi, con una maxi richiesta di condanna a 9 anni di carcere per l'ex capo ufficio stampa della prima cittadina dei Cinquestelle e con una formale richiesta di trasmettere gli atti alla procura (quindi di aprire un fascicolo su Appendino e Castelli), il pm Gianfranco Colace ha concluso 5 ore di requisitoria nel processo che vede imputato Pasquaretta per estorsione, peculato e traffico di influenze. [...]

 

Il punto di partenza è la consulenza ottenuta nel 2017 per il Salone del Libro. Per il magistrato «questo incarico non è mai esistito. Ce lo ha detto Nicola Gallino, responsabile da 10 anni dell'ufficio stampa del Salone». Ha detto cioè «che l'attività di supervisione dei comunicati stampa non è mai stata curata da Pasquaretta».

 

laura castelli foto di bacco (1) laura castelli foto di bacco (1)

Ancora: «Supporto alla presidenza è fuffa: nessuno ha mai visto Pasquaretta nella sala stampa. È stato sempre con la sindaca. E i tabulati del telefono ci dicono che quando Appendino era al Salone lui era sempre con lei e quando lei non si trovava lì, lui era in Comune.

 

[...]

 

Quando la notizia uscirà sui giornali e Pasquaretta – poco dopo - verrà raggiunto da un avviso di garanzia (avendo già restituito i 5 mila euro, ndr), entra in gioco la presunta estorsione ai danni della sindaca e di Laura Castelli (che hanno negato ogni forma di pressione). Perché Pasquaretta, che comprende che il suo tempo in Comune sta per finire, giustifica i suoi guai giudiziari con il fatto di «aver difeso la sindaca». Inizia «a pretendere perché ha un'arma di ricatto. Vuole gli stessi soldi che prendeva in Comune.

 

Luca Pasquaretta chiara appendino Luca Pasquaretta chiara appendino

Contrariamente a Paolo Giordana liquidato in tre giorni dopo un avviso di garanzia per aver fatto togliere una multa Gtt a un amico, per Pasquaretta ci vogliono mesi». Motivo? «Devono tenerlo buono» dice Colace. Castelli lo ingaggia a 600 euro al mese. Gli viene prospettata una collaborazione con l'europarlamentare Beghin - persona di rara correttezza, dice il magistrato – che quando leggerà su Internet dei guai giudiziari non lo prenderà con sé».

 

Pasquaretta ha già firmato le dimissioni volontarie «e va su tutte le furie e minaccia: "Vi mando tutti a casa e poi vediamo alle prossime elezioni"». Castelli aumenta il budget della collaborazione: 2000 euro: «Per fare cosa più di prima?», domanda il pm. «Niente perché era sotto intercettazioni e lo sappiamo».

 

LAURA CASTELLI LAURA CASTELLI

La procura ha chiesto anche 4 anni per l'ex direttore generale del Comune Beppe Ferrari e per l'ex vicepresidente della Fondazione per il Libro Mario Montalcini per concorso in peculato. [...]

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