papa francesco gualtiero bassetti giuseppe conte

CI CEI O CI FAI? – NUZZI: IL DURISSIMO COMUNICATO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE CONTRO LA LEGGE SULL’OMOFOBIA È UN MESSAGGIO AD USO INTERNO, PIÙ CHE UN TIMORE REALE – SU QUESTI TEMI LA LINEA CONSERVATRICE ACCOMUNA RATZINGER E BERGOGLIO, CHE HA DELEGATO LE VICENDE DI POLITICA ITALIANA AI VESCOVI. AI QUALI PERÒ MANCA UNA LEADERSHIP FORTE

 

PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE

 

Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

 

Un messaggio preventivo, un colpo di cannone in anticipo, lanciato nel silenzio del coronavirus, per far capire subito la posizione su un rapporto spinoso, come quello di omosessualità e famiglia. La prima lettura del duro comunicato della Cei contro la nuova legge sull'omofobia in calendario per luglio, è questa.

 

E si inserisce in quella visione a tutela della famiglia tradizionale, senza doppi padri, madri ma nella geometria classica tanto cara agli ambienti conservatori, ai ratzingheriani e, piaccia o meno, persino a Bergoglio.

 

gianluigi nuzzi col suo libro foto di bacco

Se però si traccia una linea tra questa sortita e quella di fine aprile, quando la Cei sparò ad alzo zero contro il divieto di Conte di celebrare messe in uscita dal lockdown - per poi essere smentita direttamente l'indomani dal Papa a Santa Marta - si capisce che qualcosa scricchiola e potrebbe anche cedere.

 

Francesco da tempo aveva declassato le mere vicende di politica italiana - non più certo prioritarie come nel precedente pontificato - per poi delegarle appunto alla Cei.

 

Ha quindi spostato di fatto il baricentro delle stesse dalla segreteria di Stato alla conferenza degli eminenti vescovi, passando da Tarcisio Bertone alla Cei di Gualtiero Bassetti.

 

Gualtiero Bassetti, presidente Cei

L'inquilino dell'attico di palazzo San Carlo è di fatto sparito dai radar (si è cimentato ora nell'insuperabile libro «Credere nello sport»), sostituito da Pietro Parolin, il sostituto Angelo Becciu, una sorta di ministro degli Interni, ha lasciato il posto a monsignor Edgar Pena Parra, che a fatica sta gestendo l'esplosivo puzzle del palazzo di Londra.

 

In buona sostanza, il governo italiano nelle sue diverse espressioni intrattiene rapporti con la gerarchia vaticana (Conte con Parolin, Nunzio Galantino con Luigi Di Maio per indicarne alcuni), sulle questioni della Chiesa ma è e sarà sempre più la conferenza dei vescovi a dialogare e intervenire sull'agenda del legislatore.

 

MONSIGNOR EDGAR PENA PARRA

Un ragionamento perfetto, gravato da un'ipoteca. Infatti, questo progetto si realizza se la Cei porta avanti azioni coordinate da un'unica regia. Entro le mura leonine - invece - non mancano monsignori e porporati che sottolineano l'assenza di una linea comune, di una prospettiva politica concreta e di visione della Cei.

 

La gestione polifonica attribuita a Bassetti, viene interpretata come scarsa leadership dello stesso, foriera di incidenti tali da condizionarne passo e relazioni.

 

Certo, sarebbe qui ingeneroso fare dei paragoni tra la Conferenza di oggi e quella dei predecessori, cardinali del calibro di Camillo Ruini e Angelo Bagnasco, ma si sa che la perfidia è un vizio umano diffuso anche nelle sacre stanze e non manca mai che si spende in confronti.

 

Bassetti in pochi giorni era passato dall'accusare il governo di aver «violato la libertà di culto» per il no alle messe, sino al complimentarsi con Conte per la profonda collaborazione e sinergia stabilita con la riapertura.

PIETRO PAROLIN GIUSEPPE CONTE

 

Un clima certo diverso rispetto a quando Ratzinger prima di riservatissimi incontri fuori cerimoniale con l'allora nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riceveva le note preparatorie di moral suasion, su quali leggi esporre perplessità, redatte dall'allora monsignore, oggi cardinale, Dominique Mamberti e da monsignor Antonio Guido Filipazzi, diplomatico all'epoca alla sezione dei rapporti con gli Stati, e oggi nunzio in Nigeria. E già all'epoca si battagliava a tutela della famiglia tradizionale.

 

Per l'incontro del 19 gennaio 2009, ad esempio, la nota esortava Benedetto XVI a esprimere a Napolitano il dissenso verso famiglie con genitori omosessuali: «Si devono evitare equiparazioni - si legge nell'appunto - legislative o amministrative fra le famiglie fondate sul matrimonio e altri tipi di unione. Due esponenti del governo (Brunetta e Rotondi) hanno purtroppo fatto annunci in tal senso».

 

 

nunzio galantino

Ma si tratta di un'era geologica fa: tutti i protagonisti hanno compiuto un passo indietro o di lato. Insomma, una volta i dirigenti dello Ior andavano dall'allora numero uno di Bankitalia, Antonio Fazio, per avere lumi sulle strategia da adottare, i politici chiedevano in Vaticano il nulla osta prima di ricoprire incarichi di governo (fino a quello con premier Monti), oggi è tutto meno strutturato e stabile.

 

 Sarà quindi ora interessante capire fino a che punto il governo spingerà su questa nuova legge, avendo incassato un ruvido dissenso della Cei che ha giocato in anticipo dopo la fresca ricucitura - almeno formale - realizzata con l'intervento di Bergoglio.

ratzinger napolitano

 

In particolare, nel comunicato, si manifesta una preoccupazione sulle «derive liberticide» e si adombra la possibilità che venga punito di omofobia chi manifesta posizioni ideologiche o culturali contro le famiglie a genitori omosessuali.

 

Mattarella Bergoglio

Si tratta di un timore chiaramente tattico visto che mai il Quirinale farebbe passare una norma dal profilo anticostituzionale. Tuttavia, paventare questa preoccupazione può esprimere una finalità diversa, ovvero quella di agitare mediaticamente contenuti semplici ed efficaci, per armare ragionamenti e messaggi in caso di un imminente scontro sul tema e raccogliere consenso.

PAPA FRANCESCO E GIUSEPPE CONTE BY OSHO

papa BergoglioNUNZIO GALANTINO Gualtiero Bassetti

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO