giorgia meloni giulio regeni al sisi patrick zaki

CI HANNO PRESO PER IL CAIRO – “LA STAMPA” ATTACCA GIORGIA MELONI DOPO IL RINVIO DI TRE MESI DEL PROCESSO A PATRICK ZAKI, IN EGITTO: “LA ‘FORTE ATTENZIONE’ SUL SUO CASO E SU QUELLO REGENI, MANIFESTATA DALLA PREMIER ITALIANA GIORGIA MELONI AL PRESIDENTE EGIZIANO ABD AL-FATTAH AL-SISI DURANTE L'ULTIMO COP27 NON SI È TRADOTTA IN NULLA. COME SE QUELLO TRA MELONI E AL SISI FOSSE STATO PIÙ CHE UN PRIMO TENTATIVO DI DISGELO UNA VERA E PROPRIA NORMALIZZAZIONE TRA DUE PAESI STANCHI DI SACRIFICARE GLI INTERESSI ECONOMICI E COMMERCIALI SULL'ALTARE DEI DIRITTI UMANI…”

1 - ZAKI, UDIENZA IN EGITTO AGGIORNATA AL 28 FEBBRAIO | "SPERO CHE QUESTO INCUBO FINISCA PRESTO"

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

GIORGIA MELONI AL SISI

L'udienza del processo a carico di Zaki, lo studente egiziano dell'Università di Bologna, è stata aggiornata al 28 febbraio. Lo ha confermato lui stesso con un breve messaggio su Facebook.

 

Tornato libero dopo 22 mesi di custodia cautelare in carcere, il 31enne ricercatore ha un divieto di espatrio e non può lasciare l'Egitto. Rischia fino a 5 anni di carcere per diffusione di notizie false.

 

Udienza interrotta senza completare la difesa - "Oggi la Procura ha iniziato a esporre i propri argomenti e poi il mio team legale ha cominciato a esporre i propri". Lo ha detto Patrick Zaki rispondendo a una domanda su cosa fosse successo nell'udienza odierna a Mansura.

 

Patrick Zaki dona i suoi capelli

"Ci hanno fermato mentre stavamo presentando le nostre carte e i nostri argomenti. Si sono ritirati in camera di consiglio e hanno posposto per farci completare le carte che vogliamo presentare alla corte", ha detto ancora Patrick riferendosi al 28 febbraio. "Questo è tutto quello che è avvenuto oggi", ha sottolineato, ribadendo che dopo l'interruzione "non abbiamo ripreso ad esporre i nostri argomenti. Vedremo. Hanno posposto per riprendere a trattare le carte".

 

"Spero che questo incubo finisca presto" - Su Facebook, Zaki ha quindi scritto: "Spero che questo incubo finisca presto e di poter tornare a studiare in Italia normalmente e avere la possibilità di lavorare sul mio recupero personale.

 

giulio regeni

Sono grato a tutti gli amici per il loro infinito sostegno. A ogni sessione ricevo un enorme numero di messaggi di sostegno e amore che mi fanno sentire di non essere solo in questa difficile esperienza e mi dà qualche speranza che qualcosa di bello possa accadere presto".

 

Il ricordo del periodo passato in carcere - Lo studente ricorda inoltre il periodo passato in cella.

 

"Una delle più importanti crisi di chi è stato in carcere è che non esci dalla tua prigione - scrive il 31enne - anche se esci dalle sue mura, la prigione ti rimane dentro per molto tempo per accompagnarti nel resto del tuo viaggio, oppure questo è quello che succede a me finora, nonostante tutto cerco di sforzarmi per superare l'esperienza, trovi che ti attacca il più delle volte, anche se decidi di impegnarti in qualsiasi attività gioiosa, trovi ricordi e preoccupazioni di quanto accaduto, ti ricordi una lunga notte dentro i tuoi confini, la tua mente non ha smesso di pensare a questo incubo. Mantenere la propria sanità mentale è il lavoro più difficile dentro la prigione".

 

patrick zaki 3

Legale Zaki: "Fra tre mesi solo presentazione memoria" - Il capo del pool legale di Patrick Zaki, Hoda Nasrallah, all'uscita dall'udienza a Mansura ha detto che "avevamo con noi le prove per confermare l'autenticità di tutto quanto pubblicato nell'articolo" sotto accusa e quindi "siamo sorpresi che la seduta sia stata rinviata al 28 febbraio per presentare gli atti della difesa".

 

"Abbiamo aspettato a lungo che i giudici tornassero" dalla camera di consiglio e "avevamo pensato di poter continuare la sessione di difesa" esponendo ancora oralmente la memoria difensiva, ha rivelato la legale sottolineando che in base alla decisione odierna, fra tre mesi, "non completeremo l'udienza" orale, "ma presenteremo solo gli atti della difesa".

giulio regeni

 

2 - SE MELONI DIMENTICA ZAKI

Francesca Paci per “La Stampa”

 

No, a giudicare dalla decisione del Tribunale di Mansura, che ha rinviato di altri tre mesi il processo kafkiano contro Patrick George Zaki, "la forte attenzione" sui casi Zaki e Regeni manifestata dalla premier italiana Giorgia Meloni al presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi durante l'ultimo Cop27 non si è tradotta in nulla.

MELONI AL SISI 4

 

Come se le parole di Sharm el Sheik fossero state scritte sull'acqua, come se quello tra Meloni e al Sisi fosse stato più che un primo tentativo di disgelo una vera e propria normalizzazione tra due Paesi stanchi di sacrificare gli interessi economici e commerciali sull'altare dei diritti umani.

 

C'erano ventuno giorni di tempo perché la diplomazia battesse un colpo. E sono passati nel silenzio assoluto.

 

giulio regeni 1

C'erano due date simbolo per capire se l'incontro di oltre un'ora tra due leader che si studiavano pesandosi reciprocamente avrebbe segnato, oltre alla rinnovata cooperazione strategica di partner mediterranei, un reale cambio di passo sulle vicende, diversissime ma parallele, dello studente dell'università di Bologna vittima di una persecuzione giudiziaria lunga ormai quasi tre anni e del ricercatore friulano assassinato al Cairo il 3 febbraio 2016 dopo una settimana di torture.

 

La prima, ieri, è caduta nel vuoto sottolineato in solitaria da Amnesty International come nel vuoto è caduta la difesa di Patrick Zaki, accusato di presunta "cospirazione contro lo stato" per un articolo sulla vera persecuzione dei copti, minoranza religiosa a cui lui stesso appartiene.

 

AL SISI GIORGIA MELONI

La seconda è un cerchietto rosso sul calendario: 13 febbraio 2023, il giorno in cui riprenderà il procedimento sull'omicidio di Regeni sospeso a ottobre nella speranza che nel frattempo Roma riuscisse ad ottenere dalle autorità egiziane gli indirizzi dei quattro agenti dei servizi segreti indagati perché ritenuti i responsabili materiali della morte del ricercatore friulano. Cadrà, anche questa data, nel vuoto? L'Egitto risponderà ancora picche?

 

L'Italia, che negli ultimi anni ha oscillato tra rigidità e riavvicinamenti tattici, passando dal richiamo dell'ambasciatore nel 2016 al pressing della Procura di Roma per una collaborazione sempre rifiutata dagli inquirenti di al-Sisi, è guidata oggi da una maggioranza di destra che seppure dai banchi dell'opposizione non abbia mai dimostrato particolare empatia nei confronti di Zaki e Regeni ha fatto del rispetto della sovranità nazionale il proprio vessillo identitario.

 

striscione per giulio regeni

Come vuole porsi il governo Meloni di fronte a un partner certamente importante ma che non ha dimostrato finora alcun rispetto né dei diritti umani né dell'Italia, sbeffeggiando prima la morte di un nostro connazionale e poi ignorando le proteste per la sorte di uno studente regolarmente iscritto all'ateneo di Bologna? Il primo tempo è perso. Resta il secondo, poi sarà normalizzazione con un regime tra i più liberticidi e oblio.

MELONI AL SISIpatrick zaki 1patrick zaki 2

 

al sisi giorgia meloni antonio guterres

helmy uhsam mohamed ibrhaim athar kamel

PATRICK ZAKIPATRICK ZAKIla rai ricicla le immagini di repubblica per la scarcerazione di patrick zaki

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…