sergio mattarella giorgia meloni

CI PENSA MATTARELLA A RIMETTERE LE MATRICI AL LORO POSTO – IN OCCASIONE DEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA BOMBA SUL TRENO ITALICUS, IL CAPO DELLO STATO METTE A TACERE TUTTI: “NELLA CATENA SANGUINOSA DELLA STAGIONE STRAGISTA DELL'ESTREMA DESTRA ITALIANA, DI CUI LA STRAGE DELL'ITALICUS È PARTE SIGNIFICATIVA, EMERGE LA MATRICE NEOFASCISTA”– UN AVVERTIMENTO CHIARO DOPO LA POLEMICA TRA GIORGIA MELONI E I PARENTI DELLE VITTIME DELLA STRAGE DI BOLOGNA... - LA RUSSA: "TERRIBILE STRAGE DI MATRICE NEOFASCISTA COME STABILITO DALLA CASSAZIONE"

ITALICUS: MATTARELLA, 'E' PARTE STAGIONE STRAGISTA MATRICE NEOFASCISTA'

SERGIO MATTARELLA

(Adnkronos) - "Cinquant'anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro.

 

Undici passeggeri morirono nell'incendio che seguì l'esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d'oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre. La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare".

 

STRAGE ITALICUS

Così in una dichiarazione il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione dell'anniversario della strade dell'Italicus. "Nel giorno dell'anniversario -sottolinea Mattarella- rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti.

 

Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell'estrema destra italiana, di cui la strage dell'Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili. La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell'attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell'unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione".

 

ITALICUS: LA RUSSA, 'TERRIBILE STRAGE DI MATRICE NEOFASCISTA'

(Adnkronos) - "È con profonda commozione che ricordiamo la terribile strage dell'Italicus, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974. Un ordigno fatto esplodere mentre il treno viaggiava sulla linea ferroviaria Bologna-Firenze, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro provocò la morte di dodici persone. A distanza di 50 anni da questo attentato di matrice neofascista - come stabilito dalla Corte di Cassazione - rinnoviamo il nostro dolore e ci stringiamo alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti per una ferita che resta ancora aperta". Lo scrive su Fb il presidente del Senato, Ignazio LA Russa.

 

LA STRAGE DI BOLOGNA SECONDO GIORGIA MELONI - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

ITALICUS "VOGLIAMO LA VERITÀ"

Estratto dell’articolo di Filippo Fiorini per “La Stampa”

 

Per inerzia, il treno arrivò in fiamme alla stazione di San Benedetto, sull'Appennino.Era carico di morti e di gente nel panico. La bomba, però, era esplosa in galleria. Così come volevano gli attentatori del notturno Roma-Monaco. L'avevano messa a Firenze ed erano scesi.

 

Mauro Russo, in quelle prime ore del 4 agosto '74, sulla strada per Bologna incrociò un suo coetaneo, Franco Sirotti, ragazzino come lui, che viaggiava in senso opposto e che ancora non conosceva, ma con il quale avrebbe poi condiviso per sempre un'amicizia e sentimenti molto particolari: il lutto, il trauma, la difficoltà di capire, la delusione di processi che identificavano le responsabilità di neofascisti e P2 pur assolvendoli e, a 50 anni oggi da quella che è passata alla storia come la Strage dell'Italicus, la speranza in un nuovo processo e in uno Stato che sveli i suoi segreti.

 

STRAGED THINGS - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Il 2 agosto 2024 è stato un anniversario turbolento. Per la prima volta in 44 anni, praticamente tutta la panoramica dei ruoli nell'attentato che il primo giorno di ferie del 1980 uccise 85 persone in stazione a Bologna è completa. Fin dalla vigilia, Paolo Bolognesi, che rappresenta le vittime, ha sostenuto ci siano origini comuni e coincidenza di idee tra il post-fascismo, la massoneria sovversiva di Licio Gelli e l'attuale governo. La premier Giorgia Meloni gli ha risposto respingendo con sdegno queste affermazioni, accusandolo di mettere in pericolo lei e gli altri ministri, e invitandolo ad abbassare i toni.

 

[…] Mauro Russo e Franco Sirotti erano alle spalle di Bolognesi al corteo, ieri l'altro, con il loro striscione dell'associazione vittime dell'Italicus. Le due stragi hanno la stessa matrice.

Questi 12 morti e 48 feriti, però, sono sempre stati trattati come vittime minori.

All'1,35 del 4 agosto '74, Marisa, la sorella appena maggiorenne di Mauro, parlava con Silver, il fratello 23enne di Franco, nell'intercapedine del vagone 5, quando i contatti dell'orologeria si sono toccati.

 

STRAGE ITALICUS

Proteggendola col suo corpo dall'onda d'urto, Silver compì il primo dei gesti che poi, nei minuti successivi, lo portarono a una medaglia d'oro e al soprannome di «ferroviere eroe». Franco si ricorda che quando arrivò a San Benedetto con sua madre, vide «i 12 corpi stesi sulla banchina. Siccome non erano stati identificati, Silver era dato per disperso. Per prima, trovarono la visiera della sua uniforme».

 

A quel punto, Franco aveva appena incrociato Mauro, che viaggiava in ambulanza verso valle. Anche lui si ricorda l'uniforme. «Una divisa da ferroviere che mi prende e mi trascina».

 

giorgia meloni 5

Era seduto nella carrozza quando c'è stato lo scoppio. Oltre a questo, ricorda «un grande silenzio, un odore di carne bruciata che era anche la mia» e naturalmente le ultime immagini da vivi di sua madre, suo padre e suo fratello. A forza di andare avanti e indietro a salvare gente, anche Silver morì. «Col tempo ho capito che la sua eredità è il messaggio da tramandare al prossimo. Un modello da seguire», ragiona Franco.

 

Sia lui che Mauro hanno partecipato ai processi e si spendono nelle iniziative pubbliche. Il primo fa notare «che i giudici ci hanno sempre detto: sappiamo i nomi, ma non abbiamo le prove per condannare» e questo gli brucia. Il secondo ipotizza che se non tutti i segreti sono ancora venuti a galla, «forse è perché qualcuno dei responsabili è ancora vivo». Per questo, si sono organizzati con un pool di avvocati e promettono di presentare presto nuove prove e tornare in tribunale. In Italia, il reato di strage non si prescrive.

GIORGIA MELONI E LA MATRICE DELLA STRAGE DI BOLOGNA - VIGNETTA BY ELLEKAPPAGIORGIA MELONI COME IMANE KHELIF - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”