mario draghi libia

CI RIPIGLIAMM TUTT CHELL CHE E' 'O NUOST - LA CAMPAGNA DI LIBIA DI DRAGHI: “L’ITALIA DIFENDE I PROPRI INTERESSI NAZIONALI” – SUPER-MARIO HA DECISO DI ENTRARE IN PARTITA SUL SERIO E SI VOTA AL PRAGMATISMO ANCHE SUL PAESE AFRICANO – NELLA PRIMA SETTIMANA DI APRILE ANDRÀ A TRIPOLI PER INCONTRARE IL NUOVO PREMIER DEL GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE. OGGI VA IN MISSIONE IL MINISTRO DI MAIO CON I COLLEGHI DI FRANCIA E GERMANIA – IL RUOLO DEGLI ALLEATI E DI ERDOGAN

abdul hamid mohammed dbeibah 2

Francesco Grignetti per "la Stampa"

 

In Libia si è a un momento di svolta con il nuovo governo di unità nazionale.

A dicembre si dovrebbero tenere libere elezioni. Ma la situazione resta in bilico e ne sono consapevoli al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il segretario generale Antonio Guterres e diversi membri del Consiglio - tra cui Gran Bretagna, Messico, Kenya, Niger e Francia - hanno ripetuto ieri la richiesta di un ritiro completo e irreversibile di truppe regolari e di mercenari, compresi quelli della società russa Wagner.

 

mario draghi luigi di maio 1

L' Italia osserva gli eventi con attenzione particolare. Il governo Draghi ha deciso infatti di entrare in partita sul serio. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo essere stato il primo a visitare Tripoli nei giorni scorsi, tornerà in Libia oggi assieme ai colleghi francese e tedesco affinché sia chiaro che gli europei parlano con una voce sola.

 

«L' Unione Europea - dice Di Maio - è pronta a collaborare con le istituzioni libiche, a lavorare agli obiettivi comuni che sono quelli della rinascita economica, della ripartenza delle attività e la tutela delle condizioni sociali dei cittadini libici». E poi c' è l' incubo dei flussi migratori che potrebbero esplodere verso l' estate.

petrolio libia 1

 

Perché sia evidente l' investimento italiano, nella prima settimana di aprile, lo stesso Mario Draghi andrà in Libia per incontrare il nuovo premier. Già dai toni usati in Parlamento per presentare la sua missione, si coglie un impegno volitivo.

 

La linea è di pieno sostegno al governo di unità nazionale, «con l' obiettivo - dice Draghi - di arrivare alle elezioni all' inizio di dicembre. È, nel frattempo, necessario che il cessate il fuoco venga rispettato e sembra vi siano sviluppi incoraggianti su questo fronte, nel senso che varie componenti, mercenari e non, cominciano a lasciare il Paese».

recep tayyip erdogan

 

In verità questo ritiro è vagheggiato dai libici per primi, dai Paesi confinanti, dagli europei, e anche dall' Amministrazione Biden, ma ancora tarda: le truppe turche, i mercenari siriani, e dall' altra parte i russi della società Wagner, e i tanti subsahariani che militano al fianco di Haftar (ieri è stato ucciso in un agguato uno dei suoi comandanti, Mahmoud al-Werfalli, ricercato dalla Corte Penale Internazionale dell' Aja perché accusato di decine di esecuzioni sommarie), sono ancora tutti lì. Draghi ne avrà parlato al telefono due giorni fa direttamente con Erdogan.

 

abdul hamid mohammed dbeibah

E proprio di Erdogan ieri ha parlato: «La Turchia negli ultimi mesi, e forse anni, non ha perso occasione di essere presente in tutti i punti in cui poteva iniziare guerre e di assumere il ruolo di difensore dei sunniti del mondo islamico. Questo è stato un atteggiamento che ha creato innumerevoli punti di conflitto».

 

La Turchia però ha raffreddato la tensione con Grecia e Cipro. Secondo il premier, va «apprezzata» per l' assistenza ai profughi siriani. Infine, è cruciale per la tenuta della tregua. E perciò «nel Mediterraneo orientale la Ue dovrà rinegoziare l' accordo sui migranti». L' Italia a sua volta, «simmetricamente», chiede alla Ue analogo sostegno politico ed economico per il Mediterraneo occidentale.

UN MILIZIANO DELLE TRUPPE DI HAFTAR IN LIBIA

 

Anche in politica estera, insomma, la parola d' ordine di Draghi è: pragmatismo. «È abbastanza chiaro - ha rimarcato - che l' Italia difende in Libia, nel Mediterraneo orientale, ma un po' dovunque, i propri interessi nazionali e la cooperazione internazionale nel campo della sicurezza con i suoi partner strategici.

 

mario draghi luigi di maio

Se vi fossero interessi contrapposti, l' Italia non dovrebbe avere alcun dubbio: deve difendere i propri interessi nazionali».

 

Per essere definitivamente chiaro, rispondendo a Pier Ferdinando Casini che citava le ambiguità francesi, Draghi ha scandito: «L' Italia non deve nemmeno avere timori reverenziali verso nessun partner, qualunque esso sia. D' altronde, mi pare, nel corso della mia vita, di aver sempre dimostrato estrema indipendenza nella difesa dei valori fondamentali dell' Europa e della Nazione».

abdul hamid mohammed dbeibahSOLDATI IN LIBIA mario draghi luigi di maio erdogan 2MANIFESTAZIONE IN LIBIASCONTRI IN LIBIASOLDATI IN LIBIA DRONE ITALIANO ABBATTUTO IN LIBIAattacco al collegio militare di tripoli

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…