xi jinping

LA CINA NON È UN MONOLITE COME SEMBRA – C'È UN’ELITE DI PECHINO CHE SI OPPONE AL TERZO MANDATO DI XI JINPING, ANCHE SE ORMAI È AI MARGINI DEL PARTITO E DEL POTERE - È UN CIRCOLINO GUIDATO DAGLI EX LEADER HU JINTAO E JIANG ZEMIN –NEGLI ULTIMI 10 ANNI, IN NOME DELLA “LOTTA ALLA CORRUZIONE”, CON INCHIESTE PILOTATE, XI JINPING HA FATTO FUORI GLI AVVERSARI PIU' SCOMODI...

Cecilia Attanasio Ghezzi per “La Stampa”

 

xi jiping xx congresso partito comunista

Potenti, ma disuniti e sempre più vecchi e ai margini del Partito. È questo l'identikit di chi si oppone al terzo mandato di Xi Jinping. Nei dieci anni in cui è stato al potere, il presidente cinese ha frantumato il cosiddetto «triangolo di ferro» (burocrazia, industria e accademia) che ha costituito la base del consenso della classe politica che lo ha preceduto. Ora non gli resta che sostituirlo, completamente.

 

«Quando un uomo conquista il potere, i suoi polli e suoi cani arrivano in paradiso», recita un proverbio cinese. E questo è tanto più vero nella Repubblica popolare, dove le più alte gerarchie del partito coincidono con le più alte cariche dello Stato che a loro volta decidono gli organigrammi delle imprese pubbliche e gli appalti.

 

xi jiping xx congresso partito 1

Distinguere gli amici dai nemici è la prima regola di ogni rivoluzione. E Xi Jinping non è certo uno sprovveduto. Figlio di Xi Zhongxun, dirigente comunista dei tempi della Lunga marcia poi epurato da Mao Zedong e riabilitato da Deng Xiaoping, Xi conosce bene le feroci dinamiche di potere interne al Partito. Con i suoi natali, l'ascesa politica è stata facile e tranquilla.

 

È passato da un incarico all'altro tenendo un profilo basso ed evitando gli scandali. Ma a ridosso del Congresso che nel 2012 lo avrebbe incoronato Segretario generale, ha mostrato il suo vero carattere. Improvvisamente scomparve dalla scena pubblica mancando diversi importanti appuntamenti e ricomparve solo quando, una settimana più tardi, ebbe la certezza che il suo più acerrimo rivale fosse stato messo fuori gioco.

xi jiping xx congresso partito 2

 

Da allora Xi Jinping ha infranto ogni regola che ha sotteso l'avvicendarsi dei leader dalla morte di Mao per garantire una tranquilla transizione di potere. Dopo il personalismo del Timoniere e le purghe feroci che avevano caratterizzato il suo governo, infatti, la classe dirigente cinese aveva convenuto di affidarsi a un primus inter pares e di non indagare più nessuno al suo interno.

 

Aveva anche deciso che chi aveva più di 68 anni doveva ritirarsi dall'organigramma. Questo fino all'arrivo di Xi, 69 anni compiuti, che da subito ha cominciato ad accentrare su di sé cariche e potere e ha fatto guerra alla corruzione senza risparmiare nessuno. Soprattutto non ha risparmiato chi poteva limitare la sua autorità.

 

xi jinping congresso partito comunista cinese 1

«Lasciate che alcuni si arricchiscano prima», era la formula con cui Deng Xiaoping negli anni Ottanta aveva inaugurato il periodo di Riforme e aperture che ha portato la Cina ad assurgere a seconda economia mondiale. E la corruzione, non è un segreto, ha oliato la strabiliante crescita cinese per oltre trent'anni. Nell'ultimo decennio, quello in cui Xi Jinping è stato al vertice, l'economia ha rallentato e sono stati indagati 4,65 milioni di funzionari. I suoi nemici, va da sé, sono proprio nelle élite intellettuali, finanziarie e politiche che si sono formate negli anni d'oro, a partire dai presidenti che lo hanno preceduto.

 

xi jinping hu jintao

Jiang Zemin (96 anni, presidente dal 1993 al 2003) e Hu Jintao (79 anni, presidente dal 2003 al 2013) sono per antonomasia i grandi vecchi a cui fanno capo le due macro fazioni del Pcc. Ma è soprattutto Jiang Zemin, colui che ha aperto il partito agli imprenditori e ha traghettato la Cina nel Wto, ad aver continuato ad avere un'immensa influenza nella scelta delle classi dirigenti dopo di lui. Si dice che sia stato lui a scegliere Xi Jinping nella convinzione di aver di fronte un uomo posato e facilmente controllabile. Se così fosse, mai fu fatto un errore di valutazione più grande. Seppure ancora in vita, era assente alla cerimonia che domenica scorsa ha aperto questo Congresso.

 

Ai tempi di Deng Xiaoping, un segretario generale non allineato con le politiche e gli obiettivi dei leader anziani veniva sostituito, ma nell'era di Xi Jinping è vero il contrario. Inoltre, poiché la lotta alla corruzione è arrivata a colpire Zhou Yongkang, uno dei nove uomini più potenti della legislatura di Hu Jintao, nessuno può sentirsi al sicuro. I vertici dell'Esercito di liberazione, nonché quelli dei servizi di pubblica sicurezza sono caduti in processi a porte chiuse mentre chi era a capo di importanti aziende pubbliche o i tycoon di quelle private sono rimasti intrappolati nella stessa rete dei politici che gli consentivano di fare affari.

 

song ping

Fuori dai palazzi, gli intellettuali e gli attivisti per i diritti umani che nel decennio di Hu Jintao si erano conquistati un largo consenso popolare sono stati silenziati con gli strumenti tipici delle dittature o sono fuggiti all'estero. Stesso destino di chiunque faceva gruppo sotto un ombrello diverso da quello del presidente, dai vetero maoisti a cui sono state chiuse le librerie ai cristiani a cui sono state distrutte le chiese.

 

Dopo dieci anni di Xi Jinping, non c'è nessuno che abbia la forza di sfidare apertamente il presidente o di proporre un'alternativa. Anzi. Con ogni probabilità la nomenclatura che sarà svelata alla fine di questo Congresso dimostrerà che per far carriera bisogna piacere al presidente. Ai comunisti cinesi non resta che dire Xi.

GLI UOMINI DI XI JINPING (DATAROOM)XI JINPING TERZO MANDATOxi jinping congresso partito comunista cinese xi jinping hu jintao

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…