CINQUE STELLE CADENTI – IN PIEMONTE DUE CONSIGLIERI REGIONALI HANNO LASCIATO IL MOVIMENTO 5 STELLE – È UNA GROSSA NOTIZIA,  CONSIDERANDO CHE SI TRATTA DI DUE VOLTI DI PRIMO PIANO DEL GRILLISMO LOCALE: GIORGIO BERTOLA, CANDIDATO ALLA PRESIDENZA NEL 2019, E FRANCESCA FREDIANI, STORICA ATTIVISTA NO-TAV – “VOLEVAMO CAMBIARE IL SISTEMA, MA IL SISTEMA HA CAMBIATO IL M5S”

-

Condividi questo articolo


 

francesca frediani francesca frediani

 

(ANSA) - TORINO, 30 DIC - Nel 2015 Roberto Falcone, a Venaria Reale, diventava il primo sindaco del Movimento 5 Stelle e un anno dopo, con Chiara Appendino, il capoluogo piemontese cambiava colore dopo 2C5 anni di centrosinistra, diventando insieme a Roma una delle prime grandi città a guida pentastellata.

giorgio bertola giorgio bertola

 

E' in questo Piemonte, terra di una delle battaglie fondanti del Movimento, quella contro il Tav, che si è consumato oggi un vero e proprio terremoto politico. Giorgio Bertola, fra i fondatori del Movimento piemontese che lo aveva scelto anche come candidato alla presidenza della Regione nel 2019, e Francesca Frediani, volto storico dei 5 Stelle e delle lotte in Val Susa, hanno deciso di uscire dal gruppo regionale e dal Movimento aderendo al Misto.

ROBERTO FALCONE ROBERTO FALCONE

 

Una decisione che entrambi definiscono "sofferta" anche se nell'aria, soprattutto per Frediani, che non ha mai nascosto il malcontento per alcune scelte di questi anni. "Da troppo tempo sul mio territorio il M5S è assente, chi era accanto a me fino a qualche tempo fa è scomparso, disilluso se non proprio arrabbiato.

 

giorgio bertola giorgio bertola

Non erano loro a dover andare via, così come ora non dovrei essere io ad uscire. Ma questa nostra casa è diventata invivibile", scrive oggi su Facebook, senza nascondere critiche al "'nuovo M5S', il partito di chi è disposto a tutto pur di rimanere alla guida del Paese, che ha abbassato troppe volte la testa pur di non infastidire l'alleato di turno". La stessa amarezza di Bertola che confessa di vivere "da mesi come un innamorato deluso, giunto alla fine di un vero amore.

 

Volevamo cambiare il sistema - dice -, ma il sistema ha cambiato, in parte, il M5S. Dovevamo essere gli anticorpi al malessere della politica, ma ci siamo rivelati corruttibili alle stesse logiche distorte e una picconata dopo l'altra abbiamo assistito alla demolizione dei nostri valori e identità".

 

L'uscita dei due consiglieri è accolta "con rammarico" dal Gruppo regionale che assicura "rimarremo al nostro posto, con coerenza. Il M5S a livello nazionale sta affrontando la sfida più difficile, importante ed impegnativa degli ultimi decenni e anche noi sentiamo il peso di questa responsabilità". "Siamo dispiaciuti per le defezioni, ma continueremo a lavorare", dicono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle.

giorgio bertola giorgio bertola

 

L'eco dell'addio di Bertola e Frediani arriva però anche al Comune di Torino, che ha vissuto vicende analoghe con l'uscita dalla maggioranza di 4 consiglieri dall'inizio del mandato amministrativo. "Lasciare è sempre sbagliato e poi sul Tav bisogna continuare a dare battaglia e il modo migliore è dentro una forza di governo con grande consenso a livello nazionale, come il M5S", commenta la capogruppo Valentina Sganga, mentre per la collega Daniela Albano "l'immagine evocata da questa notizia è quella di una collina scavata piano piano dall'interno e sulla cui cima i vertici del M5s stanno tranquilli chiacchierando a prendere il sole".

francesca frediani 1 francesca frediani 1 francesca frediani 2 francesca frediani 2 francesca frediani 5 francesca frediani 5

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."