luigi di maio matteo salvini

CINQUESTELLE ALLE STALLE/ 1 - ALLA CAMERA DUE GRILLINI PRONTI ALL'ADDIO: ENTRERANNO IN UNA COMPONENTE DEL GRUPPO MISTO CHE SI ANDRA' A FEDERARE CONIL CENTRODESTRA - L'OPERAZIONE, CHE HA LA REGIA DI SALVINI, HA L'OBIETTIVO DI DESTABILIZZARE I LAVORI NELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI - ANCHE AL SENATO SI RISCHIANO SMOTTAMENTI NEL M5S…

Emilio Pucci per "il Messaggero"

 

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

Ci sono due o tre insospettabili del Movimento 5 stelle. In attesa che si smuovano le acque al Senato, Salvini punta sulla Camera. Oggi all'ora di pranzo verrà presentata una nuova componente del gruppo Misto alla quale aderiranno M5S in fuoriuscita ed ex pentastellati, il passaggio successivo sarà una federazione con il centrodestra e con la formazione di Noi per l'Italia di Lupi che ha già con sé undici deputati. Una manovra che serve ancora una volta a svuotare M5S e a cercare di evitare la nascita del Conte ter.

 

bruno tabacci

Mettendo pressione sui numeri della maggioranza e controbilanciando la nuova formazione dei costruttori di Tabacci. L'operazione ha innanzitutto una funzione legata ai lavori nelle Commissioni parlamentari. Il leader della Lega è convinto che Renzi alla fine cederà, che si accontenterà di alcune caselle chiave e di mettere in difficoltà M5S. Ma in ogni caso il leader di Iv è il convincimento dell'ex ministro dell'Interno si terrà comunque le mani libere. Ed allora anche per far capire al Capo dello Stato Sergio Mattarella che l'attuale maggioranza non è in grado di governare si farà di tutto per far saltare il banco.

 

IL PRESSING

E' chiaro che i fari sono puntati a palazzo Madama dove il centrodestra non è riuscito ancora a scardinare il fronte dei pentastellati. Ma ci sono senatori M5S che non hanno nascosto di digerire poco un eventuale ritorno di Renzi. E' su di loro che si concentrerà il pressing. Uno in particolare dovrebbe sganciarsi nelle prossime ore. Insieme ad altri due deputati M5S. Del resto Salvini non ha alcuna intenzione di dire sì ai desiderata di Berlusconi e di un'ala del partito di via Bellerio che ancora vorrebbe aprire ad un governo istituzionale.

 

GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI 1

Nell'ultima riunione della segreteria politica della Lega c'è stato un momento di tensione quando il numero due lumbard Giorgetti ha rilanciato sulla necessità di preparare un piano B. Per offrire un'alternativa al Capo dello Stato ma anche per frenare chi ha paura del voto anticipato e per questo motivo potrebbe spingersi nell'altro campo.

 

«Mi avete fatto saltare il governo con Di Maio quando comandavo su tutto e ora mi proponete di nuovo un esecutivo con tutti dentro? Io non ci penso proprio», la riflessione di Salvini. Nel fronte aperturista anche l'ex ministro Bongiorno. Anche a lei il segretario del partito di via Bellerio ha detto no: «Per me c'è solo il voto». Poi in realtà subito dopo ha mescolato le carte, ha detto che avrebbe parlato con tutti quando l'opzione Conte sparirà dal tavolo.

giulia bongiorno matteo salvini

 

Ma è stata solo una giravolta tattica. In vista delle consultazioni con il presidente della Repubblica, ben sapendo che gli azzurri e Toti avrebbero aperto all'eventualità di un esecutivo di salvezza nazionale. «Se FI dicesse sì ad una maggioranza Ursula scomparirebbe il centrodestra», il ragionamento di Salvini. In ogni caso Berlusconi non pensa di potersi smarcare dalla Lega in questo momento. Ma il Pd e Conte mettono sul tavolo la proposta della legge elettorale di tipo proporzionale. Uno spauracchio per Lega e FdI che però non prevedono cambi di marcia.

 

Giorgetti Salvini

«Le elezioni sono più vicine di quanto non si voglia dire. Lo stesso Presidente Mattarella nei colloqui con noi mi pare che non abbia escluso questa ipotesi», taglia corto Meloni. Altra cosa, invece, è partecipare ad una commissione bilaterale sul Recovery. Idea ieri lanciata da Italia viva ma che, in realtà, era partorita da Fratelli d'Italia, con Crosetto. Su questa proposta ci potrebbe stare tutto il centrodestra, anche per frenare esponenti azzurri come Brunetta che mal digeriscono la strategia di Lega e FdI.

 

Mattarella Draghi

«Berlusconi ha escluso categoricamente» un appoggio esterno ad un eventuale Conte ter «e io non ho motivo di non fidarmi delle sue parole», osserva la presidente di FdI. Il fronte azzurro è sempre quello più attenzionato. Ma dopo l'alt al senatore Vitali non ci sono altri forzisti sull'uscio. C'è però fibrillazione tra i moderati del centrodestra. «E' sbagliato osserva un deputato di FI l'atteggiamento di Salvini. Se chiudiamo all'ipotesi Draghi ci mettiamo contro tutti».

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