conte salvini di maio

O COMANDA LA LEGA O SI MUORE - SALVINI VUOLE DETTARE L'AGENDA DI GOVERNO AGGIORNANDO IL “CONTRATTO” CON IL M5S - IL CARROCCIO SI ASPETTA CHE SIA DI MAIO A PROPORRE UN RIMPASTO CHE PORTI A UN CONTE-BIS MAGARI MOLLANDO UNO DEI DUE MINISTERI CHE PRESIDIA, SVILUPPO O LAVORO - OPPURE LE INFRASTRUTTURE, SILURANDO TONINELLI

Amedeo La Mattina per “la Stampa”

 

LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE ALIAS MARK CALTAGIRONE MATTEO SALVINI BY OSHO

«Era un discorso prevedibile», dicono i leghisti. Anche perchè Matteo Salvini ha avuto modo di parlare con il premier Giuseppe Conte. E alcuni ministri e capigruppo del Carroccio, che erano stati a Palazzo Chigi per discutere i decreti crescita e sblocca-cantieri, hanno ascoltato il presidente del Consiglio: «Bisogna ripartire e condividere le responsabilità». Ma come?

 

E cosa ha voluto dire Conte quando parlava di «condividere le responsabilità». Per il ministro dell' Interno il come è molto semplice: la Lega deve dettare l' agenda del governo; se è il caso si potrebbe aggiornare il contratto di governo.

 

Tutto questo potrebbe passare per quella condivisione di responsabilità che è il rimpasto.

tria di maio salvini conte

«Sia chiaro, noi ministeri non ne chiediamo. Devono essere i 5 Stelle a fare delle proposte su un nuovo assetto di governo», dice il vice premier leghista ai suoi. Insomma, non si esclude un «Conte bis». Difficile che ciò avvenga con le dimissioni del premier e il suo reincarico. Dovrebbe farsi in corso d' opera ovvero con la disponibilità dei 5 Stelle a mollare alcuni dicasteri pesanti, quelli con portafoglio economico. Ad esempio Luigi Di Maio potrebbe lasciare uno dei due ministeri, il Lavoro o lo Sviluppo economico. Quest'ultimo potrebbe andare a un leghista. Poi c'è il ministero delle Infrastrutture che per il Carroccio blocca l' avvio rapido del lavori pubblici.

 

Danilo Toninelli, secondo il partito di via Bellerio, di fatto è stato il primo ad essere sfiduciato dal voto delle Europee e delle regionali del Piemonte, lui che è stato il più acerrimo avversario della Tav.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1

 

«Ora, o la Torino-Lione marcia speditamente o è inutile prendersi in giro», spiegano i colonnelli della Lega. Passare dalle parole ai fatti. E i fatti sono che Salvini ieri è andato ad inaugurare con il governatore del Veneto Luca Zaia un tratto della Pedemontana. «Noi non abbiamo mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli Italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti domenica», è il suo commento al discorso di Conte.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28

Una risposta polemica perché il premier ha detto che le continue campagna elettorali, il rincorrere i like su Facebook hanno paralizzato il lavoro dell' esecutivo. «Noi vogliamo andare avanti, la Lega c' è purché si passi dai No ai Sì. Ad esempio ho inaugurato col governatore Zaia i primi sette chilometri della Pedemontana Veneta. Flat Tax e taglio delle tasse, riforma della giustizia, Decreto Sicurezza Bis,autonomia regionale, rilancio degli investimenti, revisione dei vincoli europei e superamento dell' austerità e della precarietà, apertura di tutti i cantieri fermi: noi siamo pronti».

 

danilo toninelli armando siri

Quando i due alleati si siedono attorno a un tavolo arrivano i problemi. Ieri Conte ha riunito i capigruppo e i relatori 5 Stelle e leghisti e non è stato possibile trovare la mediazione sull' emendamento con il quale il Carroccio vuole fermare per due anni l' applicazione del codice per gli appalti, modificando l' articolo 1 del decreto sblocca-cantieri. Fonti del Mit accusano i leghisti: «Se la Lega vuole far saltare il decreto sblocca cantieri e magari mettere a rischio lo stesso governo, lo dicesse in maniera chiara e se ne assumerà le responsabilità». Conte ha fatto presente al viceministro leghista Massimo Garavaglia che questo emendamento mette a rischio l' approvazione del provvedimento, ma non c' è stato nulla da fare. «E' un emendamento pretestuoso, forse cercano un casus belli per far cadere il governo», si chiedono a Palazzo Chigi.

 

CONTE E SALVINI

Salvini ha maturato la consapevolezza che il matrimonio con i 5 Stelle è difficilmente recuperabile, ma ai suoi continua a dire bisogna andare avanti. E per lui se questo si può fare con un Conte bis, cioè un governo rimaneggiato nella composizione, va bene. Ma è l'agenda del governo che il ministro dell'Interno vuole dettare. «Il voto europeo è stato un voto significativo, gli europei hanno parlato, anche sul fatto che le regole europee vanno cambiate». Una risposta allo stesso Conte che invece le regole europee vuole rispettate. Il rischio, dice una fonte del Carroccio, è che non si arrivi a un Conte bis, ma ad un governo senza Conte. Gli ultimi sondaggi dopo le europee danno la Lega ancora in crescita, al 36%.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)