carlo calenda e matteo renzi - by macondo

COME DAGO DIXIT, CALENDA E RENZI SI SONO SFANCULATI – UNA FONTE AUTOREVOLE DI ITALIA VIVA CONFIDA A “LAPRESSE”: “SI SPACCA TUTTO” – IL PARTITO UNICO È UNA CHIMERA, E ORMAI È TUTTI CONTRO TUTTI: I RENZIANI ACCUSANO IL “CHURCHILL DEI PARIOLI” DI ESSERE “IMPAZZITO QUANDO HA CAPITO CHE QUALCUNO DI NOI VUOLE CANDIDARSI CONTRO DI LUI” AL CONGRESSO. MA DA “AZIONE” ATTACCANO RENZI SOSTENENDO CHE NON VUOLE SCIOGLIERE ITALIA VIVA PER NON PERDERE I FONDI DEL 2X1000: “IL RAGAZZO SUI SOLDI NON SCHERZA” – IL PUNTO DI NON RITORNO? LA DECISIONE DI RENZI DI DIVENTARE DIRETTORE DEL “RIFORMISTA” – LA BOSCHI: “MI DISPIACE PER LE POLEMICHE. LAVORIAMO AL PARTITO UNICO” (CIAO CORE)

1. TERZO POLO: FONTI, È FINITA, CALENDA E RENZI A UN PASSO DA ROTTURA

MATTEO RENZI CARLO CALENDA

(LaPresse) - "Mi sembra che nessuno voglia fare più niente. Calenda e Renzi alla fine non riescono a stare insieme e secondo me si spacca tutto". A dirlo a LaPresse è una fonte autorevole di Iv che commenta il botta e risposta tra Azione e Italia viva, sempre più acceso nelle ultime ore. Il nervosismo ha superato i livelli di guardia e le accuse incrociate non lasciano presupporre soluzioni facili.

 

"La vera ragione per cui Carlo è impazzito è che ha capito che qualcuno di noi vuole candidarsi contro di lui", attaccano i renziani, che continuano a fare il nome di Luigi Marattin quale possibile avversario del leader di Azione nella corsa alla segreteria del partito unico. Non solo. "Azione potrebbe perdere pezzi: Carfagna potrebbe lasciare", è la previsione di chi vede l'ex ministra del Mezzogiorno "pronta a tornare in FI". Secca la replica dal quartier generale di Azione: "Il nodo è che Renzi, tornato a fare il segretario di IV, non vuole scioglierla e non vuole destinare il 2x1000 al nuovo partito. Il ragazzo sui soldi non scherza", è l'accusa, che però viene respinta al mittente dai renziani: "Sciocchezze".

matteo renzi direttore del riformista by macondo

 

La distanza emersa tra i due leader in modo sempre più evidente dopo la decisione di Renzi si assumere, dal 3 maggio prossimo, la direzione del Riformista, in questo momento, secondo parlamentari di entrambi gli schieramenti, "sembra difficile da ricomporre". "I due si devono vedere. Seppellire l'ascia di guerra o, più verosimilmente, prendere atto che è finita", è la sintesi di chi segue le trattative. Questa sera Renzi riunirà i parlamentari a lui vicini, viene riferito: "Se Carlo ha cambiato idea lo dica", è il ragionamento fatto ai suoi. Intanto sui social Calenda replica: "Per quanto concerne Azione la prospettiva di un partito dei liberal-democratici aperto e inclusivo resta l'unica utile al paese.

 

MATTEO RENZI E CARLO CALENDA

 Va perseguita seriamente e rapidamente con i soggetti realmente interessati. Polemiche da cortile non ci interessano e non vi prenderemo parte", mette nero su bianco l'ex titolare del Mise. "È urgente costruire un partito di centro che ricomponga le idee riformiste, liberali e popolari. Di questo sono in coscienza convinta e su questo continuo a lavorare", la controreplica, sempre via social, di Elena Bonetti, vicepresidente della Federazione Azione-Italia Viva. "Leggo polemiche dentro il #TerzoPolo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione", le fa eco Maria Elena Boschi.

 

2. TERZO POLO: E' SCONTRO SU LEADERSHIP E 'DOPPIO RUOLO' RENZI =

I CUGINI DI CARFAGNA - MEME BY EMILIANO CARLI

(AGI) - Nervi tesi nel Terzo Polo. In attesa del congresso e del conseguente scioglimento delle due forze politiche che partecipano al progetto, continua lo scambio di accuse fra gli esponenti di Italia Viva e Azione, con il coinvolgimento dei pesi massimi dell'aggregazione centrista. Dopo il 'richiamo' di Carlo Calenda a Matteo Renzi, perche' l'ex premier "non confonda" politica e informazione, e' il capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti, a tornare sul doppio ruolo del leader di Italia Viva: "Deve decidere se fare politica o informazione", spiega. Il riferimento e' all'incarico di direttore del Riformista assunto la scorsa settimana da Renzi.

 

"Quando mi telefona, Renzi mi parla del partito o mi intervista come direttore?", si chiede Richetti. Ma a far discutere e' soprattutto il ruolo destinato ai due leader. Carlo Calenda contro Matteo Renzi. L'ex premier, a onor dle vero, ha detto di essere pronto a farsi da parte e, in quetso senso, l'incarico di direttore del Riformista sembra essere coerente. Tuttavia, da dicembre scorso, Renzi e' tornato a vestire i panni del leader politico non solo 'de facto', ma anche sulla carta, assumendo la carica di presidente di Italia Viva.

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI - BY MACONDO

 

"Chi vuole sfidare Carlo Calenda per la leadership e' il benvenuto", sottolinea Richetti: "Prima di definire le caratteristiche della leadership, dico che la leadership l'abbiamo messa in campo e scritta nel simbolo. Quella leadership la sosteniamo con forza", aggiunge Richetti: "Il Terzo Polo e' forte se ha un progetto chiaro per tutti. Carlo Calenda correra' supportato da tutti noi. Credo che siano gli iscritti a decidere. Lo dico anche rispetto a quello che ha fatto Schlein. Da noi decideranno gli iscritti". A rispondere, per Italia Viva, e' Ivan Scalfarotto: "Leggiamo che Richetti ha dubbi sulle scelte di Renzi. Prima gli chiedono il passo indietro, poi non sono convinti. Fortunatamente con il 10 giugno parte il congresso del partito unico e tutti i dubbi saranno sciolti nel fisiologico gioco democratico", spiega il senatore renziano.

 

CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI

Ma non basta: fonti di Azione parlano di "tatticismi insopportabili" da parte di Renzi. Una osservazione che mette benzina sul fuoco di uno scontro congressuale di fatto gia' aperto. "Non c'e' nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime", spiegano Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva.

 

"Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C'e' qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi", aggiungono. Duro anche il deputato Iv Davide Faraone: "Stiamo aspettando che Calenda convochi il tavolo di lavoro delle regole, stiamo aspettando che Calenda convochi il comitato politico, stiamo aspettando che Calenda spieghi come candidarsi al congresso. I tatticismi sono tutti di Calenda, non di Renzi. Meno male che dal 10 giugno si vota in modo democratico".

 

3. TERZO POLO: IV, ORA IL CONGRESSO BASTA VELINE ANONIME

CARLO CALENDA E MATTEO RENZI

(ANSA) - "Non c'è nessun tatticismo di Italia Viva. Abbiamo deciso di fare un congresso democratico in cui ci si confronti a viso aperto e non con le veline anonime" così in una nota Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, portavoce nazionali di Italia Viva. "Ci sono le date già fissate, ci sono le regole decise da Calenda comprese quelle sul tesseramento, ci sono i gruppi di lavoro con i nomi già decisi, c'è il comitato politico. Noi siamo pronti al congresso che Calenda ha chiesto di fare. E ci mettiamo nome e cognome. C'è qualcuno che cambia idea una volta al giorno, ma quel qualcuno non siamo noi".

Quanto a Renzi, proseguono Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, "gli è stato chiesto di fare un passo indietro, lo ha fatto. Adesso possiamo fare il congresso democratico anziché inviare veline anonime?", concludono. Quanto a Renzi, proseguono Alessia Cappello e Ciro Buonajuto, "gli è stato chiesto di fare un passo indietro, lo ha fatto. Adesso possiamo fare il congresso democratico anziché inviare veline anonime?", concludono.

 

4. TERZO POLO:BOSCHI,AVANTI CON PARTITO UNICO, NON CAMBIAMO IDEA

CARLO CALENDA - LETIZIA MORATTI - MATTEO RENZI

(ANSA) - "Leggo polemiche dentro il Terzo Polo. Mi dispiace. Abbiamo scelto di fare un partito unico e abbiamo già definito le date. Noi non cambiamo idea e lavoriamo in questa direzione". Lo scrive su Twitter Maria Elena Boschi (ANSA).

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