napolitano salvini

COMPLOTTO! - SALVINI VEDE LA LEGA SOTTO ATTACCO DI “NEMICI POTENTI” - DI CHI SI PARLA? LO SPIEGANO LE “GOLE PROFONDE” DELLA LEGA: “E’ UN GRANDE VECCHIO DELLA SINISTRA CHE D'INTESA CON BERLINO E BRUXELLES STAREBBE LAVORANDO A DIVIDERE DI MAIO DA SALVINI” (CHI E', NAPOLITANO?) - PER QUESTO MOTIVO LA SVOLTA MODERATA DI M5S METTE IN ALLARME IL CARROCCIO E SALVINI HA PARLATO DI “STRANE CONVERGENZE CON IL PD”

Francesco Verderami per il “Corriere della sera”

 

GIORGETTI E SALVINI

«La Lega è sotto attacco. Chi tace è complice». Con questo spirito e con questo slogan Salvini si prepara alla manifestazione elettorale di Milano. È dai giorni del «caso Diciotti» che ha iniziato a maturare un convincimento, e cioè che ci sia un gioco nel quale a lui è stato assegnato un ruolo. È da quei giorni che ritiene di essere finito «nel mirino».

In principio i dirigenti del Carroccio avevano dovuto faticare a dissuadere il loro leader dall' idea baldanzosa di farsi processare. E nel corso di una drammatica riunione, quando si approssimava ormai il voto del Senato per l' autorizzazione a procedere, erano stati costretti ad alzare la voce. «Ti stanno preparando il plotone d'esecuzione, Matteo. Giulia spiegaglielo tu».

 

«Giulia» Bongiorno, che da avvocato molte cose le aveva viste da vicino, «gli descrisse un certo mondo - come racconta uno dei presenti - e si dimostrò molto convincente».

mattarella napolitano

I «nemici potenti» a cui ieri il ministro dell'Interno ha fatto riferimento non sono i grillini, considerati niente più che «uno strumento», coinvolti in un disegno che - a detta dei leghisti - mira a colpire Salvini, a logorarlo prima, isolarlo poi, e infine espellerlo dal gran ballo del potere. Per certi versi Salvini non considera dei «nemici» nemmeno i magistrati, nonostante siano le inchieste giudiziarie a scandire i giorni finali della sua campagna elettorale, costringendolo a cambiare il copione. No, secondo lo stato maggiore del Carroccio la centrale ostile sta da un' altra parte.

 

tria di maio salvini conte

È della scorsa settimana un' analisi dai contenuti quasi esoterici. In un partito che avverte l' accerchiamento, si è discusso di «un grande vecchio della sinistra» che «d'intesa con Berlino e Bruxelles» starebbe lavorando «a dividere Di Maio da Salvini»: un' azione progressiva che avrebbe cura di non provocare una immediata crisi di governo, così da consentire la costruzione graduale del nuovo quadro politico. Per questo motivo la «svolta moderata» di M5s non è valutata dalla Lega come un semplice cambio di strategia comunicativa, perciò il vice premier ha preso a indicare le «strane convergenze con il Pd» dell' altro vice premier: «E se qualcuno ha nostalgia di un governo con la sinistra, lo dica chiaro».

 

salvini giorgetti

Ad avvalorare la tesi del complotto hanno provveduto la chiusura della Merkel a ipotesi d' intesa in Europa con la Lega e soprattutto le parole del commissario europeo Moscovici, che da socialista confida in «soluzioni creative» tra democratici e grillini perché «anche in Italia» si possa creare un «fronte comune contro le destre estreme».

 

Eccolo il rumore dei «nemici» che Salvini vede all' orizzonte, un esercito in cui ci sono generali e semplici attendenti. Ed ecco infatti Di Maio che - rispetto a pochi mesi fa - inneggia ai parametri di Maastricht e promette «mai più Finanziarie in deficit», dopo aver detto che «magari ne avessimo avute di Merkel in Italia».

 

luigi di maio matteo salvini

Il resto per la Lega è la quotidiana preoccupazione di svegliarsi con un'altra inchiesta e un' altra retata. L' orecchio è teso verso la procura di Milano «ma anche verso quella di Napoli», non già verso le dichiarazioni del capo del Movimento. Semmai Salvini ha la prova che il disegno è in atto. Nei giorni del caso Siri aveva rivolto al leader dei Cinquestelle «un ultimo avvertimento»: «Tappatevi la bocca». Ieri Di Maio ha urlato (di nuovo) agli elettori di scegliere «tra noi e la nuova Tangentopoli». «Ci danno dei tangentari, ma se si facesse una percentuale degli amministratori inquisiti, i grillini batterebbero tutti. Anche il Pd».

 

Il governatore della Lombardia, appena inquisito, si è ammalato. E a casa ha avuto il tempo per pensare a come sia strano il Belpaese, «dove la corruzione scoppia sempre solo pochi giorni prima delle urne». Chissà se ne ha parlato la scorsa settimana con il governatore della Campania, che si trovava a Milano con la moglie e aveva voluto andare a trovarlo per esprimergli la sua solidarietà: «Fontana è un amico e un galantuomo», aveva detto il democratico De Luca in pubblico, mentre i grillini sollevavano sospetti.

attilio fontana 3

«Grazie a Dio - l' ha accolto Fontana nel suo studio - i rapporti umani non sono mai venuti meno. E al di là delle differenze politiche, ti considero una persona perbene e un amico. Come Bonaccini».

 

Salvini si sente nel «mirino» e ritiene che il suo unico scudo siano i voti, per questo forza il passo e le parole: «Chi tace è complice», ovviamente dei «nemici»,che teme riescano a rallentare la sua corsa. Berlusconi, che non ha mai smesso di denunciare «il complotto» di cui si è sempre sentito «vittima», osserva il campo di battaglia e ci si specchia: «Non fu giusto per me, non è giusto per lui».

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...