conte grillo

CON LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE, CONTE SFILERA’ IL M5S A GRILLO - PEPPINIELLO APPULO VUOLE SOLO GENTE “AFFIDABILE”, CHE OBBEDISCA A LUI - CADRÀ IL VECCHIO TOTEM CHE VIETAVA LE PLURICANDIDATURE E SARÀ SEMPRE CONTE A DECIDERE I CAPILISTA - ATTENZIONE MASSIMA SUI CANDIDATI CHE PARTECIPERANNO ALLE PARLAMENTARIE, SPECIALMENTE IN CAMPANIA E IN SICILIA, DOVE È FORTISSIMO IL TIMORE DI RITROVARSI IN LISTA DEGLI INFILTRATI ANCORA FEDELI A LUIGI DI MAIO O A DINO GIARRUSSO…

Federico Capurso per “la Stampa”

 

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

Da quando è naufragato il "campo largo" di Enrico Letta, sembra quasi impossibile togliere il buon umore a Giuseppe Conte. Il leader del Movimento percepisce di avere uno spazio politico da conquistare «con i nostri temi e la nostra coerenza», dice a La Stampa, uscendo dagli studi Mediaset dove è stato ospite di Controcorrente. Anche i sondaggi danno il M5S in risalita, «ma fotografano il passato.

 

Quei numeri cresceranno». Insomma, sembra aver ritrovato lo slancio, dopo tanti mesi di affanno. E su quest' onda di "forza percepita", ora traballa persino l'alleanza alle regionali siciliane con i Dem, dove si voterà insieme alle Politiche. Tanto che nel Movimento siciliano si starebbero preparando all'eventualità di dover comporre delle liste per una corsa in solitaria.

giuseppe conte beppe grillo

 

Alle sue truppe, in questa estate di stravolgimenti politici, Conte chiede quindi «compattezza e affidabilità». Invito che sembra avere soprattutto una destinataria: Virginia Raggi. L'ex sindaca di Roma è tornata a pungolare il leader: «Avrei potuto candidarmi in Parlamento, ma sono contraria ad alleanze strutturali o a campi progressisti con partiti tradizionali. E ad oggi - aggiunge velenosa - non potrei dire con certezza quali saranno i nostri futuri compagni di viaggio». Poi, sulla composizione delle liste, stilla ancora veleno: «regole chiare e subito».

 

ALESSANDRO DI BATTISTA VIRGINIA RAGGI PH LAPRESSE

Conte scuote la testa. Il sorriso non sparisce, ma si inclina. «Ma come sarebbe a dire "io sono candidabile"? - si chiede incredulo -. Sta facendo il terzo mandato e quello sarebbe il quarto!». Anche sulle regole per la composizione delle liste, nota l'ex premier, «vedo che si sta agitando e tenta di agitare la comunità M5S. È un atteggiamento completamente incomprensibile». Raggi invoca maggiore trasparenza «a sproposito - sottolinea Conte -. Ogni decisione verrà presa in linea con lo statuto.

 

alessandro di battista virginia raggi

Non faremo le liste come a Roma, dove lei si è autocandidata senza sentire i vertici del Movimento». Qualcuno, tra i Cinque stelle, ha paura che Raggi possa lasciare dopo le elezioni, per aderire al progetto politico di Alessandro Di Battista. Qualcun altro la chiama «speranza».

 

CONTE GRILLO

Ma le idee dell'ex premier sulle liste sono chiare. Per prima cosa, cadrà il vecchio totem che vietava le pluricandidature: «Stiamo procedendo in questa direzione, lo confermo. Dobbiamo adattarci a questa legge elettorale. Bene presentarci da soli, bene le parlamentarie, bene tutto, ma dobbiamo anche introdurre qualche criterio di temperamento, altrimenti andiamo incontro a un meccanismo di assurda casualità». I big in gara sono pochi. Non si può correre anche il rischio di perderli. Per questo, sarà sempre lui a decidere i capilista.

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

«Ci tengo alla consultazione in rete e alla partecipazione democratica - premette -, ma il Movimento deve anche garantire che ci siano dei parlamentari che non escano in ordine sparso dopo essere stati eletti. Non voglio che si ripeta quanto accaduto in questa legislatura». Torna dunque il tema dell'affidabilità: «Servono persone che condividano i principi e i valori del Movimento, per ridurre al minimo la possibilità di transfughi». In un Parlamento con numeri ridotti, nota l'ex premier, «i parlamentari peseranno sempre di più».

 

L'attenzione sui candidati che parteciperanno alle parlamentarie sarà massima. Specialmente in Campania e in Sicilia, due fortini elettorali del Movimento, dove è fortissimo il timore di ritrovarsi in lista degli infiltrati ancora fedeli a Luigi Di Maio o a Dino Giarrusso.

 

dino giarrusso cateno de luca 2

Un sospetto che Conte conferma: «Nelle ultime settimane abbiamo notato che non sono arrivate richieste di cancellare la propria iscrizione. Ce le aspettavamo in seguito agli addii e alla scissione che c'è stata». Invece le truppe del ministro degli Esteri in Campania e dell'ex iena in Sicilia sarebbero ancora lì, nel mondo grillino, con il pericolo che possano creare cordate per votare un loro candidato. La lente del Movimento si è posata «sulle partenze di Giarrusso e di Di Maio & company - sottolinea il leader - perché non abbiamo osservato delle disiscrizioni».

 

di maio conte

Dettaglio che dettaglio non è: « Di Maio & company, senza nessuna dignità, hanno formato un nuovo partito, ma sono rimasti iscritti. Abbiamo dovuto cacciarli noi! Però loro sappiamo chi sono, a differenza degli iscritti che li seguono e che sono rimasti con noi». Questa, evidenzia l'ex premier, «è la ragione per cui dovrò controllare attentamente e intervenire sulle liste, come previsto dal nostro statuto. Ho la responsabilità, come leader politico, di garantire l'affidabilità dei nostri candidati».

dino giarrusso canta a un giorno da pecora

 

Anche in considerazione del fatto che, almeno in questo momento, il bottino più ricco di seggi per il Movimento è proprio al Sud. «L'altro giorno mi hanno portato un sondaggio di Radio Norba che ci dà al 20 per cento nei collegi del Mezzogiorno - racconta -. Io gli ho detto di lasciar perdere, perché il 20 per cento è il dato di partenza, ma prenderemo molto di più».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?