nicola zingaretti dario franceschini

COMUNQUE VADA, IL GOVERNO VA AVANTI - "NON SI VOTA ANCHE SE SI PERDE IN EMILIA", L’AVVISO AI NAVIGATI DI FRANCESCHINI - ZINGARETTI OFFRE A CONTE UN ACCORDO FINO AL 2023 E LANCIA UN ASSIST A DI MAIO: “TRASFORMIAMO L'ALLEANZA IN UNA COALIZIONE” – MA IN CASO DI SCONFITTA IN EMILIA, 'ZINGA' SAREBBE MESSO IN CROCE E IL CONGRESSO DI RIFONDAZIONE DEL PD SI TRASFORMERA' IN UNA BATTAGLIA CAMPALE. GLI EX RENZIANI HANNO MESSO IN PISTA GIORGIO GORI COME SFIDANTE PER LA SEGRETERIA...

Carlo Bertini per “la Stampa”

nicola zingaretti ritiro del pd all'abbazia di contigliano 1

 

«Questo governo va avanti solo se ci crediamo, anche come incubatore di un' alleanza politica, altrimenti non ha futuro».

 

L' avviso ai naviganti del più convinto sostenitore del governo, Dario Franceschini, dietro le apparenti ruvidezze, serve a mandare un messaggio a Di Maio e a lanciare una proposta a Conte di un patto per la legislatura. Del tipo: noi siamo blindati e vi assicuriamo che non si vota anche se si perde in Emilia; voi però accettate di passare con una nuova agenda, dalla fase uno alla fase due. Non si può stare nel governo come avversari.

 

«Basta ansia da competizione», dice ai grillini e a Renzi.

 

dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5

«E basta con questa idiozia sulla mancata discontinuità. È un' offesa. La discontinuità c' è sull' Europa, sull' immigrazione, sulla flat tax. Casomai c' è stato qualche problema di comunicazione». E a chi chiede quando verranno aboliti i decreti sicurezza, risposta soft.

Per non irritare i grillini, «partiremo dalle osservazioni di Mattarella e poi il Parlamento potrà intervenire». Niente proposte di legge ad hoc del Pd.

 

dario franceschini e nicola zingaretti – ritiro del pd all'abbazia di contigliano 17

Una nuova agenda «Ci presenteremo alla verifica con un Pd unito. Trasformiamo l' alleanza in una coalizione», è l' appello di Zingaretti a Di Maio. Bisogna stringere i bulloni dell' alleanza per dargli respiro al 2023 e per questo il Pd va in conclave per discutere proposte sul fisco, sul lavoro, sulla cittadinanza, sull' economia verde. E chiede a Conte di non rinviare le cose da fare. Un messaggio, concordato da Zingaretti, Franceschini, Orlando e tutti i big Pd, in quello che si potrebbe chiamare il patto dell' Abbazia di San Patrizio, un lussuoso resort vicino Rieti dove il Pd ha deciso di rilanciare la sua azione di governo.

 

nicola zingaretti all'abbazia di contigliano

Unica voce dissonante che parla del partito quella del ministro Lorenzo Guerini. «Non basta la protezione sociale, ma ci vuole anche la crescita economica. E non possiamo essere una pagina di una storia di uno solo dei partiti fondatori», ovvero dei Ds e non dei cattolici della ex Margherita: quindi non possiamo rappresentare le istanze solo della sinistra, ammonisce il leader della corrente di ex renziani.

 

Insomma, tutti sono in trepidante attesa del d-day, il 26 gennaio quando si voterà in Emilia. E l' offerta a Conte di un patto di legislatura suona come un mettere le mani avanti. Ma se si perdesse, Zingaretti sarebbe messo in croce e quel congresso annunciato come rifondazione del Pd potrebbe trasformarsi in una battaglia per la vita. Gli ex renziani già hanno messo in pista Giorgio Gori (anche lui qui al seminario insieme a sindaci, ministri e parlamentari) come sfidante per la segreteria.

 

In caso di sconfitta, il terremoto nel Pd farebbe tremare il governo. Ma il tacito accordo nel partito è che se si perdesse in Emilia non si andrà a votare.

 

Tantomeno se si vincesse si potrebbe cedere alla tentazione di capitalizzare e andare alle urne rischiando di perdere il governo.

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe Conte

 

Una vittoria in Emilia è però lo sbocco in cui crede fermamente Zingaretti come va ripetendo nelle chiacchiere con i suoi dirigenti. «Vogliamo ragionare di come questo governo può durare fino al 2023», spiega Andrea Orlando. Che elenca tra le proposte per segnare la discontinuità «il sostegno ai salari uguali per uomini e donne», mentre sui decreti sicurezza di Salvini, si dovrà discutere con i cinque stelle. «La modifica di quei decreti - calca la mano Delrio - è un atto dovuto. Magari l' abrogazione spaventa i cinque stelle e l' importante è cominciare a modificarli».

Nicola Zingaretti a 'Mezz'ora in piu''Nicola Zingaretti a 'Mezz'ora in piu''

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