matteo renzi giuseppe conte

COMUNQUE VADA, NULLA SARÀ COME PRIMA - “LA REPUBBLICA” ELENCA: ‘’CONTE NON HA UN PARTITO SUO, NÉ UNO CHE SIA SCHIERATO COMPLETAMENTE SULLE SUE RAGIONI, NON HA I NUMERI IN PARLAMENTO PER SOSTITUIRE I RENZIANI. LA MINACCIA DEL VOTO ANTICIPATO È SPUNTATA. LO SA BENE ZINGARETTI, CHE NELL'AGOSTO DEL 2019 FU COSTRETTO AL DIETROFRONT”. POI STEFANO CAPPELLINI SI CHIEDE: ‘’DOV'È LA VITTORIA DI RENZI?’’ SEMPLICE: AVER BUCATO IL BLUFF DI UN PALLONE GONFIATO CHE, GRAZIE AL COVID E ALLA INANITÀ DI PD E M5S, HA SGOVERNATO DA MARCHESE DEL GRILLO: “IO SO IO E VOI NON SIETE UN…”

stefano cappellini

Stefano Cappellini per "la Repubblica"

 

Si dice che molti americani non amino il gioco del calcio perché detestano doversi chiedere alla fine di una partita "chi ha vinto?" e magari scoprire che non ha vinto nessuno: uno sport che contempla il pareggio, che eresia per uno yankee. Deve essere la stessa ragione per la quale molti stranieri, non solo americani, faticano a comprendere la politica italiana dove il concetto di vittoria è spesso ancora più sfuggente e relativo.

conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 6

 

Questa crisi in corso, sebbene formalmente non sia ancora stata aperta, ne è un esempio eccellente. Un match del quale non sarà facile comunque decifrare il risultato. È chiaro che Matteo Renzi sta giocando all' attacco. Giuseppe Conte, per ora, si difende. Il vantaggio del leader di Italia viva in questa fase della trattativa è evidente: Conte non ha un partito suo, né uno che sia schierato completamente sulle sue ragioni, non ha i numeri in Parlamento per sostituire i renziani con un' altra forza politica e nemmeno con un plotone di cosiddetti responsabili.

 

CONTE CASALINO MEME

Inoltre, la minaccia del voto anticipato - veleno per Italia viva - è spuntata: un conto è evocare il ricorso alle urne, anche convintamente, altro è andarci davvero. Lo sa bene Nicola Zingaretti, che nell' agosto del 2019 fu costretto al dietrofront: era deciso a votare e sappiamo come è andata a finire.

 

Ma la gara è ancora lunga. E a sfavore di Renzi giocano altri fattori. Il principale è proprio quello legato al concetto di vittoria. Qual è l' esito che può consentire a Renzi di dichiarare partita vinta? Un rimpasto forte con un cambio d' agenda e programmi? La cacciata di Conte? Il cambio della formula di governo con il passaggio a un esecutivo tecnico? L' impressione è che Renzi abbia lanciato la sfida senza avere un obiettivo predefinito o comunque senza certezze sul punto di caduta della sua azione.

Putin Conte - vaccino show

 

Certo, potesse scegliere a tavolino, Renzi ha senz' altro un finale preferito: un governo sostenuto dalla stessa maggioranza ma con un diverso presidente del Consiglio. Sarebbe la prova più evidente del successo della sua operazione, gli permetterebbe di presentarsi all' opinione pubblica come il giustiziere del premier che è arrivato a Palazzo Chigi come improvvisato front man di mediazione tra il populismo grillino e quello leghista e che poi ci è rimasto da "punto di riferimento dei progressisti", definizione che il Pd ha cucito su Conte un po' troppo frettolosamente.

 

Conte Casalino

Il senso dell' operazione sarebbe chiaro: intestarsi un riequilibrio politico, cancellando l' impronta più marcata del voto del 2018, quello della disfatta del Pd renziano, anche perché nella testa di Renzi il candidato naturale a prendere il posto di Conte sarebbe un esponente del partito di Zingaretti.

 

MATTEO RENZI CIAO

Renzi non può certo cacciare Conte e mettere al suo posto Di Maio o un altro grillino, ammesso che ce ne siano altri di papabili: suonerebbe beffardo persino in una sezione di Italia viva. Ma il Pd può permettersi di favorire una soluzione simile? Rischierebbe di trasformare Conte in un novello Prodi, non nel senso auspicato del profilo politico, quanto della vittima di una congiura di Palazzo che un pezzo dell' elettorato del Pd faticherebbe a comprendere e giustificare. Ma se a Renzi sfugge questa vittoria, la più limpida, quali altre chance gli restano?

RENZI FRANCESCHINI

 

Il Conte ter pare la via di uscita più logica, come compromesso tra le parti. Certo, il rimpasto porterebbe anche aggiustamenti di programma e magari un impianto modificato del Recovery plan italiano, al quale sta lavorando il ministro dell' Economia. Ma andiamo alla sostanza, che non saranno i paragrafi modificati della bozza Gualtieri: non sarà facile spiegare a un Paese stremato che si è aperta una crisi di governo nel mezzo di una pandemia per portare sui banchi dei ministri una Boschi o un Rosato, e non aiuterebbe nemmeno l' ingresso al governo dello stesso Renzi.

maria elena boschi ettore rosato

 

Peggio ancora sarebbe l' approdo a un governo tecnico più o meno a tempo, che potrebbe per giunta significare rimettere in campo la destra, un' opzione che non si vede peraltro quali benefici possa portare in fatto di consenso a Italia viva. Certo non i voti dell' elettorato di sinistra già ostile a Renzi, certo non quelli dell' elettorato di destra che ha i suoi campioni. Rischiare una crisi al buio per contendere un pugno di voti a Berlusconi e Calenda: non suona benissimo.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Dunque, dov' è la vittoria di Renzi? Anche agli americani è capitato di giocare senza aver chiaro il senso ultimo della partita. Magari non nello sport, come si diceva, di sicuro in politica estera. Nel 2003 invasero l' Iraq senza una vera strategia e dunque, in sua mancanza, la strategia divenne l' eliminazione di Saddam. Ecco, l' attacco di Renzi a Conte un po' ci somiglia. Ma a Bagdad come a Roma la simulazione di una vittoria non somiglia mai troppo a una vittoria reale.

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…