concessioni balneari

CONCESSIONI BALNEARI ALL'ULTIMA SPIAGGIA - L’ANTITRUST CHIEDE DI STOPPARE LA PROROGA AL 2033, COME GIÀ RICORDATO IN UNA SEGNALAZIONE INVIATA A DRAGHI A MARZO - CON IL PROLUNGAMENTO SI VIOLEREBBE LA CONCORRENZA E PER QUESTO È NECESSARIO CHE, ALLO SCADERE DEL QUINQUENNIO, SI INDICHI UNA NUOVA PROCEDURA COMPETITIVA. CE LO CHIEDE, DA ANNI, ANCHE L'EUROPA, E CON IL RECOVERY PLAN INCARDINATO, POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA

Emanuela Rossi per www.startmag.it

 

concessioni balneari

Ancora sotto i riflettori il problema delle concessioni balneari che si inserisce nella più ampia questione dello strumento concessorio. Un tema che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha evidenziato anche nella segnalazione inviata a marzo al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e che dovrebbe trovare spazio nella legge annuale sulla concorrenza, attesa entro il prossimo luglio.

 

L’ultima vicenda in ordine temporale riguarda il Comune di Capri che ha chiesto a Piazza Verdi un parere sulla procedura comparativa che vuole bandire dopo che l’Agcm ha bocciato la proroga delle concessioni balneari al 2033.

 

capri 1

I PARERI AL COMUNE DI CAPRI

Dunque, procedendo a ritroso, a novembre 2020 il comune campano aveva deciso di prorogare al 31 dicembre 2033 le concessioni demaniali marittime ai sensi dell’art. 1 comma 682 e 683 della Legge 145 del 2018.

 

A gennaio era arrivato un secco no da parte dell’Antitrust che, in un parere secondo l’articolo 21-bis della sua legge istitutiva, richiamava l’attenzione sugli articoli 49 e 56 del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea che “impongono agli Stati membri l’abolizione delle restrizioni ingiustificate alle libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi, ossia di tutte le misure che vietano, ostacolano o comunque sono idonee a comprimere l’esercizio di tali libertà”. In sostanza, con la proroga ex lege si viola la libera concorrenza.

 

concessioni balneari

Il Comune di Capri a quel punto aveva 60 giorni di tempo per mettersi in regola secondo le condizioni dettate dall’Autorità e ha dunque presentato a Piazza Verdi una bozza di delibera della gara. Decisione, questa, accolta favorevolmente dal Garante della Concorrenza e del Mercato che però ha storto la bocca di fronte alla scelta di procedere a un rinnovo automatico di altri dieci anni oltre ai cinque già previsti per i vincitori della procedura.

 

concessioni balneari

In tal modo infatti si avrebbe “una chiusura del mercato alla concorrenza per un lungo periodo, pari a ulteriori dieci anni rispetto ai cinque previsti, impedendo di cogliere i benefici derivanti dal periodico affidamento mediante procedure competitive delle concessioni balneari”.

 

Per questo è “necessario” che, allo scadere del quinquennio, si indichi una nuova procedura competitiva.

 

Ancora una volta, secondo l’Antitrust, una soluzione che si pone contro il rispetto delle norme sulla concorrenza e contro la normativa europea, la direttiva dell’Unione europea 2016/123/CE, la famosa – ormai – direttiva Bolkestein. Adesso il Comune di Capri ha 45 giorni di tempo per comunicare all’Autorità cosa intenda fare in seguito alle considerazioni esposte nel secondo parere.

 

COS’E’ SUCCESSO NEI MESI SCORSI

capri

Lo scambio intercorso fra l’Antitrust e il Comune di Capri è però solo l’ultimo di una serie piuttosto nutrita. Fra ottobre e marzo l’Autorità ha inviato pareri 21-bis ad altri Comuni, rei anch’essi di aver optato per una proroga delle concessioni balneari: parliamo di Casamicciola in Campania e di Sarzana in Liguria, di Carrara, di San Vincenzo e di Castiglione della Pescaia in Toscana.

 

A marzo poi sulla questione è intervenuto anche il Tar Toscana che ha definito “illegittima” la proroga, sempre fino al 2033, per le spiagge di Baratti e di Salivoli e per tutti gli altri arenili del Comune di Piombino. Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso dell’Autorità contro la determina del Comune di Piombino che, nella primavera del 2020, aveva stabilito di prorogare le concessioni balneari senza indire una gara.

 

concessioni balneari 1

Nella sentenza il Tar ha evidenziato che “l’amministrazione che proceda a una nuova concessione del bene demaniale con finalità turistico-ricreativa è tenuta a indire una procedura selettiva e a dare prevalenza alla proposta di gestione privata del bene che offra maggiori garanzie, anche sotto il profilo economico”. Insomma, occorre applicare la direttiva Bolkestein e procedere con una gara che garantisca la libera concorrenza fra i competitori.

 

COS’HA SCRITTO L’ANTITRUST A DRAGHI NELLA SEGNALAZIONE SULLA CONCORRENZA

Del tema, come dicevamo, l’Agcm si è occupata anche nella segnalazione inviata il 22 marzo scorso a Palazzo Chigi dopo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, aveva chiesto alcune proposte in materia di concorrenza durante il discorso al Senato per la fiducia.

 

sede antitrust roma

In generale, si legge, “l’Autorità ha già avuto modo di segnalare ripetutamente le principali criticità concorrenziali riscontrate a seguito dell’utilizzo distorto dello strumento concessorio in molti mercati italiani, auspicandone, laddove possibile, un profondo ripensamento in relazione all’ampiezza, alla durata e alle modalità di subentro al concessionario presente. Un regime concessorio maggiormente coerente con i principi della concorrenza e volto a valorizzare i limitati spazi per il confronto competitivo, garantisce ai cittadini una gestione delle infrastrutture e un’offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo consentire investimenti e miglioramenti di produttività utili per la crescita economica”.

 

mario draghi

Va detto che “in più di un’occasione, la proroga automatica e ingiustificatamente lunga delle concessioni è stata motivata dall’impatto sociale che gli affidamenti competitivi avrebbero comportato. Una lettura che, tuttavia, sottostima largamente i costi sopportati dai soggetti esclusi e le implicazioni per la competitività. Seppure, in una fase emergenziale come quella attuale – prosegue l’Antitrust -, possa ritenersi giustificabile il ricorso a meccanismi di affidamento più rapidi e snelli, l’assenza di adeguate procedure competitive per la selezione del miglior offerente difficilmente può consentire di individuare operatori economici in grado di competere efficacemente sul mercato e di offrire il servizio migliore”.

MARIO DRAGHI

 

Per questo “l’Autorità auspica il superamento degli interventi normativi più recenti che, piuttosto che ampliare le opportunità di ingresso di nuovi operatori, hanno mantenuto ingessata la struttura di molti mercati, anche prorogando ingiustificatamente la durata delle relative concessioni”.

 

concessioni balneari

Nello specifico, per quanto riguarda le “concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative” Piazza Verdi proponeva a Palazzo Chigi “l’abrogazione delle norme che ne prorogano indebitamente la durata; l’adozione in tempi brevi di una nuova normativa che preveda l’immediata selezione dei concessionari in base a principi di concorrenza, imparzialità, trasparenza e pubblicità; il ricorso alla procedura competitiva anche per la determinazione dei canoni concessori e la reintroduzione dei vincoli all’utilizzo della sub-concessione”.

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…