CONTANTI SALUTI AGLI EVASORI - CONTE DAL PALCO DELLA FESTA A 5 STELLE INNEGGIA AI PAGAMENTI CON CARTE E BANCOMAT. POI PASSA DI MAIO, CHE NON HA MAI DETTO UNA PAROLA SULLA LOTTA AL CONTANTE, AD ALLISCIARE LA BASE DI COMMERCIANTI E PICCOLI IMPRENDITORI: ''NON SONO LORO CHE VOGLIAMO COLPIRE, MA I GRANDI EVASORI'' - IL PREMIER VUOLE ESSERE RICORDATO COME QUELLO CHE AVRÀ INSEGNATO AGLI ITALIANI I PAGAMENTI ELETTRONICI

-

Condividi questo articolo


Ilario Lombardo per “la Stampa

 

Sabato sera succede questo. Nel retropalco dell' Arena Flegrea di Napoli Giuseppe Conte sta affinando il suo discorso. Si consulta. È indeciso se puntare o meno ancora una volta sulla lotta al contante, sull' educazione all' utilizzo della carta come strumento per abbattere l' evasione. È la sua battaglia campale attorno alla quale intende declinare l' intera legge di Bilancio.

 

Ma la platea qui è difficile, i tassi di nero in città sono altissimi. Fa lo stesso. Il premier tira dritto, nonostante tra i 5 Stelle in pochi nascondano lo scetticismo.

di maio conte di maio conte

L' applauso, però, alla fine è scrosciante. Le occhiate dei grillini tra di loro mostrano stupore. Pure Luigi Di Maio è meravigliato. Anche se lo stesso pubblico meno di 24 ore dopo accoglierà tra urla di giubilo la garanzia offerta da leader del Movimento che nella guerra giurata agli evasori non saranno stati coinvolti i commercianti e gli artigiani.

 

 

Una strizzatina d' occhio che misura tutta la distanza delle strategie e delle priorità tra il premier e il ministro degli Esteri. Il primo interessato a politiche di sistema, capaci di stravolgere i consumi, il secondo più desideroso di stringere la manette ai polsi dei grandi furbetti che di contrastare i piccoli evasori.

 

Sull' incentivo ai bancomat, dal giorno dell' annuncio, Di Maio non ha mai spalleggiato né Conte né gli alleati del Pd.

Una freddezza che il presidente del Consiglio non ha potuto non notare. Da giorni lo va dicendo che «sui contanti Di Maio è troppo timido, non ci sta aiutando abbastanza». Uno sfogo raccolto anche da membri dem del governo che invece sono entusiasti sostenitori di questa misura.

 

Due visioni diverse

luigi di maio giuseppe conte luigi di maio giuseppe conte

La ragione delle resistenze del capo politico dei 5 Stelle è squisitamente di calcolo elettorale e di sensibilità. Ed è manifesta nel passaggio sull' evasione del suo lungo discorso di ieri alla folla festante dei 5 Stelle: «Non si parli sempre del commerciante e dell' imprenditore. Noi del M5S quando parliamo di lotta all' evasione parliamo di quei signori che mentre commercianti e imprenditori pagavano le tasse, portavano i soldi all' estero. La maniera per fermarli è la galera e la confisca. Mi riprendo quello che hai comprato con i soldi dell' evasione. Trattiamoli come i corrotti e vedete che le cose cambieranno. La battaglia è contro l' 1 per cento che spesso decide per l' altro 99 per cento.

 

Non permetteremo si tocchino i nostri imprenditori, artigiani, commercianti, calzolai, professionisti, perché - ecco il passaggio cruciale - se la lotta all' evasione la si vuole fare per vessare loro, diremo no grazie, perché la maggior parte passa cento giorni l' anno a compilare scartoffie e poi alla fine dell' anno arrivano tasse che non hanno considerato».

 

LUIGI DI MAIO PREPARA LA PIZZA LUIGI DI MAIO PREPARA LA PIZZA

In questo lungo discorso che in altri tempi si sarebbe sentito in una convention di Forza Italia, non c' è neanche un accenno ai bancomat, ai pagamenti elettronici cari a Conte come alternativa per incenerire ogni tentazione di evasione. Non c' è nulla nemmeno sul tetto al contante e l' abbassamento che pure potrebbe finire su spinta del Pd nel decreto fiscale allegato alla manovra economica.

 

Impossibile non coglierlo. E infatti a Palazzo Chigi lo colgono. «Non c' è solo il consenso», è il ragionamento di Conte, libero di poterla pensare così però proprio perché non ha un partito ed elettori a cui fare riferimento. I quel mix di comunicazione, tattica e strategia, il M5S targato Di Maio è sempre stato capace di cavalcare il consenso anche a spese della propria identità. La lotta all' evasione si trasforma nel carcere per chi froda il fisco, ma snobba la campagna culturale di Conte contro chi approfitta dell' abuso del contante per evitare di emettere scontrini e fatture.

 

gli italiani amano i contanti 5 gli italiani amano i contanti 5

Piccole evasioni che sommate fanno grandi numeri sostiene il premier. Il quale, da parte sua, non ha intenzione di mollare un millimetro. Anzi. Scherzando gli dicono che se Romano Prodi verrà ricordato per l' entrata nell' euro, lui lo sarà per questo: aver insegnato agli italiani a usare il bancomat e la carta di credito. Chiede al ministro dell' Economia Roberto Gualtieri «di fare il più possibile» per raggiungere il traguardo dei 7 miliardi euro fantasmi da recuperare. Con il Pd, su questo, la sintonia è totale.

 

La confidenza di Grillo

carta di credito carta di credito

A Napoli ne ha parlato anche con Beppe Grillo, ormai completamente proiettato all' alleanza organica con i dem: «Un conto è Renzi, un conto era D' Alema - ha confidato il comico - Ma in questo Pd c' è tanta gente perbene con cui poter lavorare. Ci sono tanti giovani del Pd entusiasti, elettori con cui dobbiamo sapere parlare».

CONTANTI CONTANTI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…