giuseppe conte ciuffo capelli

IL CONTE DEMOCRISTO – DA SCONOSCIUTO “AVVOCATO DEL POPOLO” A RISERVA DELLA REPUBBLICA: LA METAMORFOSI DEL PREMIER SENZA QUALITÀ, COMPLICI TRIA, CASALINO E MATTARELLA. SARÀ LUI L’ANTI-SALVINI, DOPO CHE HA CERCATO INVANO DI TENERLO A BADA PER PIÙ DI UN ANNO? – PEPPINO CI HA PRESO SEMPRE PIÙ GUSTO E HA FATTO UN PENSIERINO PURE AL RUOLO DI COMMISSARIO EUROPEO – VIDEO

 

1 – La metamorfosi di Conte

Vittorio Macioce per “il Giornale”

 

senato informativa di giuseppe conte sui presunti fondi russi alla lega 4

Fino a che punto, Matteo, vuoi abusare della nostra pazienza? Dicono che Giuseppe Conte, negli ultimi giorni, si senta un po' Cicerone. Il ruolo di Catilina, chiaramente, spetterebbe a Salvini. Il premier, in attesa di sfiducia, non è più il garante del patto di governo. Non è il notaio che ha fatto sedere allo stesso tavolo grillini e leghisti. Non è neppure l' avvocato del popolo del debutto a Palazzo Chigi. Non è più il presidente del Consiglio per caso, la testa di legno, il passacarte. È un politico. Lo è diventato, mese dopo mese, con i sussurri del Quirinale, la complicità di Tria e il riconoscimento di chi sta in Europa. L' ultimo passo lo deve a Salvini.

meme sulla crisi di governo nel giorno del compleanno di giuseppe conte

 

La crisi ha illuminato un ring e su quel quadrato si sono ritrovati, per il momento, solo loro due. Matteo, che lancia la scomunica dalla spiaggia, e Giuseppe, che lo richiama in Parlamento. È qui che si fa politica. È qui che si lavora. Il leader leghista lo accontenta presentando la mozione di sfiducia al Senato. L' indice è puntato in faccia al premier. È lui il nemico.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Conte incassa e si rappresenta come l' anti-Salvini, il suo avversario, l' uomo che incarna il mos maiorum, il canone, le regole classiche della democrazia. Il premier indossa la toga e chiama a raccolta tutti quelli che non si riconoscono nella politica del ventre balneare. Questo diventa il suo punto di forza e oscura non solo un Di Maio ormai al tappeto, simbolo del fallimento a Cinque stelle, ma perfino chi da tempo si candida alla successione.

MATTEO SALVINI VLADIMIR PUTIN GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

giuseppe conte e roberto fico

Conte fa apparire Di Battista e Fico come figure marginali, periferiche, già vecchie. Non possono essere loro i campioni del Movimento. Conte moderato, Conte europeo, Conte istituzionale, Conte che rassicura le banche e gli industriali, Conte che negli ultimi tempi piace anche ai non grillini. È un successo per un personaggio che è stato scelto come premier non certo per la fama o il carisma. La sua fortuna è che Salvini, dopo aver esaurito con Carola le figurine con cui polemizzare, si è guardato intorno e ha visto lui: il premier senza qualità. Errore. Salvini lo ha sottovalutato e lo ha reso più forte.

giuseppe conte luigi di maio e la card per il reddito di cittadinanza 9

 

La partita di Conte, infatti, è appena iniziata. Mattarella gli sta chiedendo di gestire questa stagione incerta. Tutto sta andando troppo veloce e serve un punto di riferimento per arrivare al voto. Al notaio ora tocca indossare i panni di capo di un governo di scopo. Per fare cosa? Qui si entra in un orizzonte indefinito. Di certo Conte deve allontanare Salvini dai comandi della macchina. Non può essere l' attuale ministro dell' Interno a gestire le prossime elezioni. Il resto si vedrà un passo alla volta. Salvini vuole andare al voto a ottobre.

 

Giuseppe Conte

Non ci sono santi. Gli altri cercheranno di rosicare tempo, spingendo la notte un po' più in là, magari verso la fine dell' inverno. In mezzo c' è la manovra economica, lo spread, le fibrillazioni dei mercati, la voracità di chi scommette sul fallimento dell' Italia, la resistenza di parlamentari che non hanno alcuna voglia di suicidarsi in fretta. È in questo spazio pieno di imprevisti e opportunità che Conte comincia a immaginare il proprio futuro. L' avventura è finita qui? Si torna a casa a occuparsi di contratti?

ROBERTO FICO ALESSANDRO DI BATTISTA

 

Si scende dal palco? Non è facile quando davvero cominci a sentirti un po' Cicerone contro Catilina, quello che salva la Repubblica dall' insidia populista. Ecco il punto. Qualcuno potrebbe vedere Conte come candidato premier dei Cinque Stelle, in fondo, in questo momento, chi è più popolare di lui nella start up di Casaleggio? Solo che questa sarebbe una rifondazione grillina.

vladimir putin a palazzo chigi incontra giuseppe conte 1GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

Ci vuole coraggio e non è detto che ci sia. Conte potrebbe spendersi come volto di una grande alleanza anti sovranista. Tutti dentro: dal Pd ai grillini, dal centro alla sinistra, con una lista Conte come garante di un mega patto elettorale. È molto improbabile. Zingaretti non ha alcuna voglia di fare un passo indietro e già si vede capo dell' opposizione.

Non è neppure il caso di parlarne con Renzi e con i capi e capetti dell' arcipelago che ronza intorno al Pd. Ci vuole, insomma, troppa fantasia per immaginare il destino politico di chi ha danzato in primo piano per una sola estate.

 

 

2 – Così Conte potrebbe restare in scena

Marco Galluzzo per il “Corriere della Sera”

GIUSEPPE CONTE COME MAURO REPETTO BY LUGHINO

 

Ha sempre negato con ogni interlocutore la volontà di scendere in campo, di porsi alla testa del Movimento, di capitalizzare il bacino altissimo di consensi che ha accumulato in questi mesi di permanenza alla testa del governo. «Smentisco in materia categorica», la nota di poche settimane fa, quando alcune indiscrezioni su una sua rete di incontri privati erano filtrate sulla stampa.

 

GIUSEPPE CONTE THERESA MAY

Il futuro di Giuseppe Conte è materia di dibattito, interrogativi, persino di corteggiamenti. Secondo fonti parlamentari almeno una settantina di deputati del Movimento lo vorrebbe come leader, candidato in caso di elezioni, in pratica frontman dei 5 Stelle. Verosimile? Forse no, ma a quanto pare una tentazione esiste e lo stesso Conte l' avrebbe quantomeno accarezzata in questi mesi, pur formalmente rifiutando ogni richiesta diretta.

 

GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL

Di sicuro nei sondaggi la sua figura politica si è piazzata quasi sempre in testa ai consensi. Il dato non è sfuggito perché è stato notato come il suo consenso personale fosse superiore a quello di tutti gli altri leader in campo - a cominciare dallo stesso Matteo Salvini - perché ritenuto figura terza, preferito per una dose di equidistanza che gli è valso il calore di tantissima gente.

GIUSEPPE CONTE URBANO CAIRO

Proprio questo calore lo avrebbe fatto innamorare del proprio ruolo, della possibilità di incidere politicamente in Italia e quando è in missione all' estero, della capacità di guidare una squadra. Ora si tratta di capire che ruolo potrà ricavarsi nel futuro, perché in fondo nessuno crede veramente che possa semplicemente tornare a fare il professore di diritto privato a Firenze o allo studio di avvocato, seppure blasonato e di successo.

ENRICO LETTA E GIUSEPPE CONTE

 

Nel Movimento 5 Stelle dicono che a questo giro non ci sarà spazio che per Alessandro Di Battista, che è stato fermo un turno e ora non potrebbe e non dovrebbe sottrarsi ad un eventuale cambio di leadership. Bisognerà vedere cosa ne pensa la Casaleggio associati, il cuore gerarchico del Movimento, che a quanto pare in questi mesi ha anche pesato e testato l' eventuale discesa in campo di Giuseppe Conte, scoprendo che avrebbe comunque percentuali di consenso non disprezzabili, almeno in una fase di declino dei 5 Stelle.

 

GIUSEPPE CONTE

Di sicuro Conte coltiva anche l' ambizione di essere una sorta di riserva della Repubblica, e addirittura ha anche fatto un pensierino al ruolo di commissario europeo per l' Italia, in questo momento forse un incastro impossibile, ma non è detto che con lo stesso Salvini alla fine si possa trovare un accomodamento. Sembra un' ipotesi del terzo tipo, come del resto quella che Conte resti a guidare un esecutivo di transizione sostenuto dal Pd per blindare i conti economici.

 

jean claude juncker giuseppe conte 2virginia raggi e giuseppe conte affacciati al balcone del campidoglio 2jean claude juncker giuseppe conte 3GIUSEPPE CONTE E IL CANEGIUSEPPE CONTE VISITA TUTTOFOOD A RHO FIERAgiuseppe conte alla parata del 2 giugnogiuseppe conte 1giuseppe conte giuseppe conte 2LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE ALIAS MARK CALTAGIRONE MATTEO SALVINI BY OSHOvirginia raggi e giuseppe conte affacciati al balcone del campidoglio 3giuseppe conte 3ENRICO LETTA IN VIETNAM CON GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…